Nessun Paese al mondo è carico di identità dei territori come l’Italia, e questa evidenza deve tradursi in una nuova consapevolezza, incardinata in una sensibilità comunitaria, perché il legame tra l’uomo e il suo territorio è un legame profondo. Sempre di grande attualità l’etica alla base della filosofia di OriGIn, il principale organismo di rappresentanza del sistema agroalimentare Dop Igp che associa i Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf.
Teresa Bellanova
Con alle spalle quasi tre mesi di emergenza, i Consorzi di tutela delle indicazioni geografiche si sono incontrati on line nell’ambito dell’
Assemblea 2020 OriGIn dal titolo “Fattore Rilancio” per parlare di strategie e di politiche di rilancio di un settore, la Dop Economy che vale 16,2 miliardi di euro e il 20% dell’agroalimentare italiano. Collegati
i rappresentanti di 95 Consorzi, degli organismi di controllo e della politica.
«La Farnesina è molto attiva, a maggior ragione in questo periodo, per supportare le aziende italiane sui mercati esteri - ha sottolineato
Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Affari esteri - bisogna mantenere la qualità senza compromessi e sostenere una promozione integrata. Sono disponibili 50 milioni di euro per una campagna di comunicazione unica».
Sulle risorse anche
Susanna Cenni, commissione Agricoltura: «Vanno utilizzate bene, uscendo dalla logica dell’indennizzo per andare oltre, in modo innovativo. La crisi ci può portare a percorrere strade nuove: stiamo lavorando agli emendamenti del Decreto Rilancio».
I Consorzi di tutela delle indicazioni geografiche si sono incontrati on line nell’ambito dell’Assemblea 2020 OriGIn
Sulla stessa linea
Maurizio Martina, membro della commissione. «Dall’emergenza al nuovo sviluppo - ha ammonito - Abbiamo le risorse finanziarie, ma dobbiamo spendere tutto e bene. Interventi strategici e non tampone; il sostegno alle filiere deve essere reale. Il pacchetto di emendamenti che stiamo elaborando si sviluppa su un orizzonte di medio-lungo periodo».
Concetti confermati da
Filippo Gallinella: «Lavoro di squadra e spese mirate – ha puntualizzato il presidente della commissione Agricoltura – ma va elaborata anche una strategia in grado di fronteggiare un altro grave imprevisto in futuro. Tema fondamentale per tutte le produzioni sarà la sostenibilità».
Con un video registrato, la ministra delle Politiche agricole
Teresa Bellanova ha ribadito il concetto che «
la filiera alimentare è un fondamentale pilastro per la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il legame cibo-territorio è stretto e le imprese vanno rafforzate, non abbandonate. La pandemia ha messo inoltre in primo piano la questione cibo-diritto al cibo e il Decreto Rilancio ha stanziato 250 milioni al Fondo emergenza alimentare. In secondo luogo va rafforzato il nostro presidio sui mercati globali. È importante istituire un tavolo al ministero per affrontare tutti i temi a tutela delle indicazioni geografiche».
Nicola Cesare Baldrighi
«Il tavolo di lavoro proposto dalla ministra Bellanova – ha evidenziato il presidente OriGIn Italia
Nicola Cesare Baldrighi - ha una grande rilevanza politica. Da parte nostra il ruolo dei Consorzi è focalizzare l’attenzione su maggiori strumenti di regolazione del mercato. Raccogliendo le esigenze di tutti dobbiamo farci carico delle nostre responsabilità, ma essere anche promotori del nostro sviluppo. Anche nel rapporto con la Gdo, continuando il dialogo per facilitare la presenza dei nostri prodotti. Altro settore da potenziare e tutelare è il turismo enogastronomico, una risorsa irrinunciabile».
«Insieme potremo fare molto per il rilancio – ha ricordato
Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc – a cominciare dal vigilare sul corretto impiego del denaro che sta arrivando. In estate saremo chiusi a livello turistico internazionale e per il settore vino l’enoturismo nei piccoli territori sarà fondamentale per chi non può raggiungere la Gdo. Il contatto con il prodotto è indispensabile. E questo vale anche per le fiere di settore online».
Ha allargato il campo d’azione
Raffaele Borriello, direttore generale Ismea-Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare. «L’export – ha segnalato - è un terreno delicato che non si riesce bene a misurare ora. Può rivelarsi una minaccia concreta. Nel post Covid, a livello mondale, tutti si alimenteranno con produzioni nazionali e la recessione potrà avere un’influenza sui nostri prodotti di fascia medio-alta. Il brand made in Italy, in questo contesto, rischierà di essere indebolito dai falsi e dall’italian sounding».
Per informazioni:
www.qualivita.it -
www.ismea.it –
www.federdoc.com