L’edizione 2025 di Acetaie Aperte, la ventiquattresima, introduce una formula ampliata: non più un solo weekend, ma un’intera settimana di eventi, dal 26 settembre al 4 ottobre, tra degustazioni, spettacoli, musica, cultura e visite guidate. Un’occasione unica per scoprire le storiche acetaie del territorio, immergersi nella tradizione secolare dell’oro nero modenese e vivere Modena come capitale del gusto e dell’accoglienza. L’iniziativa si conferma così non solo un punto di riferimento per gli appassionati del buon vivere, ma anche una vetrina internazionale per un prodotto simbolo del Made in Italy agroalimentare.

Acetaie Aperte 2025, la Settimana Balsamica
Per l’occasione abbiamo intervistato i presidenti dei consorzi di tutela, Cesare Mazzetti (Aceto Balsamico di Modena Igp) ed Enrico Corsini (Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop) che da due anni collaborano attivamente nel consorzio di secondo livello Le Terre del Balsamico.
Presidente Mazzetti, Acetaie Aperte torna in grande quest’anno, quali sono le novità per questa edizione?
«Innanzitutto, quest’anno per la prima volta, l’evento non si svolgera` nel corso di una sola giornata, ma lungo un’intera settimana, dal 26 settembre al 4 ottobre. La tradizionale giornata dedicata principalmente alle visite delle acetaie sara` domenica 28 settembre, che sabato 27 sara` anticipata da un convegno con presentazione di una ricerca condotta dalla professoressa Roberta Garibaldi dedicata alle prospettive del turismo Dop sul territorio di Modena, seguito da una tavola rotonda con esperti locali e nazionali e dalla presentazione di un progetto di portata internazionale».

Cesare Mazzetti, presidente consorzio Aceto Balsamico di Modena Igp
Gli fa Eco Enrico Corsini: «Sara` di fatto una settimana che noi definiamo “Balsamica”. Cominceremo il 26 settembre, con la prima della Bohe`me al Teatro comunale Pavarotti-Freni di Modena, un’iniziativa che fa parte della collaborazione in corso con il Festival del Belcanto di Modena grazie alla quale premieremo il 3 ottobre due famosi interpreti internazionali del mondo della lirica. Sul territorio abbiamo sviluppato anche l’importante collaborazione con la Biblioteca Delfini che ospiterà nella giornata di sabato attività per famiglie e appassionati».

Enrico Corsini, presidente consorzio Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop
«Poi - prosegue Corsini - sempre nel ridotto del teatro avremo una bella sorpresa con la proiezione di un video emozionale che abbiamo realizzato, ma non voglio svelarvi troppo! Il tutto si concludera` poi sabato 4 ottobre, presso il Museo Enzo Ferrari di Modena, con una cena di gala dove faremo la premiazione dei vincitori della seconda edizione delle Batterie d'Eccellenza».

Aceto Balsamico di Modena Igp
Presidente Mazzetti, cosa si può aspettare il turista gourmet da questa manifestazione?
«Gli appassionati di cose buone avranno modo non solo di visitare le bellissime acetaie di Modena, che offriranno programmi ed eventi adeguati a rendere l’esperienza unica, ma potranno anche avvicinarsi ai genuini sapori che hanno fatto di questa città una delle capitali gastronomiche mondiali. Dai piatti tipici a quelli più ricercati. Ma Acetaie Aperte non sarà solo fonte di compiacimento del palato: l’accostamento con eventi musicali nel Teatro di Modena potrà solleticare l’interesse dei cultori della musica lirica, nella miglior tradizione modenese».
Le Batterie d'Eccellenza
Ritornando con il presidente Corsini sul tema delle Batterie d'Eccellenza, «Per le acetaie che hanno aderito è stato mandato un incaricato del consorzio che ha prelevato da una singola batteria un quantitativo di circa un litro, ovviamente dalla botticella più piccola, è stato portato in consorzio dove è stato sottoposto all'esame sia della densità che dell'acidità e poi va al panel dei degustatori e, se viene accettato, viene inserito nel concorso. E non dobbiamo dimenticare che è un prodotto che deve essere prima certificato come Dop. Le Batterie d’Eccellenza sono nate proprio per cercare di valorizzare il fatto che l'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop viene prodotto solo ed esclusivamente nelle batterie di botticelle, ovviamente con capacità a scalare come da lunga tradizione».

Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop
Rispetto all'anno scorso c'è qualche novità?
«L'anno scorso abbiamo ammesso due campioni per ogni acetaia, quest'anno invece abbiamo ridotto a uno, ci sarà una selezione ancora più alta e premieremo meno batterie dell'anno scorso. Probabilmente saranno solo sei, tre medaglie d'oro e tre medaglie di platino».
Piacere elevato ad arte
L’Aceto Balsamico di Modena è “Piacere elevato ad arte”, come si declina questo concetto, cosa vuol dire?
«Significa che il sapere fare l'Aceto Balsamico Tradizionale Dop - un prodotto che richiede una cura incredibile per almeno 12 o 25 anni - è un’arte a tutti gli effetti ed è chiaro che chi conduce la batteria è di fatto un artista. Non a caso recentemente, proprio la settimana scorsa presso l'Adi Museum di Milano - dove già è esposta la bottiglietta disegnata nel 1987 da Giugiaro, simbolo del nostro prodotto - abbiamo promosso l’incontro “Il Design del Cibo: il rapporto tra design e cultura alimentare”, proprio per valorizzare il ruolo del design nella comunicazione delle eccellenze gastronomiche italiane, con la partecipazione di designer, con al centro il valore sia simbolico che funzionale del design applicato all’enogastronomia».

Piacere elevato ad arte
Quindi un'arte nel contenitore, un'arte nel contenuto…
«…E un'arte nel saper fare. E proprio per il “Saper fare” ci siamo candidati per il riconoscimento da parte dell'Unesco dell'arte di produrre il balsamico tradizionale come patrimonio immateriale dell’umanità. Per concludere vorrei aggiungere che grazie a queste iniziative che abbiamo incentivato sia nel 2024 che nel 2025, in Italia e all'estero, il prodotto sta conoscendo un’ottima stagione, forse la migliore degli ultimi vent'anni».
E immagino che anche Terre del Balsamico in questo abbia un ruolo…
«Esattamente, le Terre del Balsamico, nata da un paio di anni è frutto dell’idea, che ho sempre sostenuto anche nei periodi in cui era più difficile farlo, che i due prodotti, Dop e Igp devono andare in parallelo, devono andare a braccetto. L’Aceto Balsamico di Modena Igp è un prodotto che si consuma tutti i giorni, conosciuto in tutto il mondo e con delle reti commerciali consolidate. Il nostro Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop è un prodotto di grande eccellenza che si consuma nelle grandi occasioni, è un po' la nostra punta di diamante. Queste differenze li rendono complementari e riuscendo fare promozione e informazione insieme possiamo spiegarne le differenze, di produzione, il costo e l'utilizzo. E oggi, finalmente, anche i rapporti tra i due consorzi sono veramente di grande collaborazione».

Le Terre del Balsamico, un esempio virtuoso di collaborazione
Conclude Mazzetti: «È dal 2001 che il nostro Consorzio crede nell’indissolubile e proficua sinergia tra le produzioni locali e il turismo. Siamo stati i primi a lanciare l’idea di Acetaie Aperte, che ha goduto di un sempre crescente interesse, ed è proprio questa constatazione che ci ha convinti a rendere l’evento più impegnativo ed interessante. L’Aceto Balsamico di Modena, Tradizionale e non, con un export che supera il 90% della produzione e tocca oltre 130 Paesi è da molti anni considerato il vero ambasciatore del food made in Italy del mondo, ed è importante che sempre più consumatori, italiani e non, si avvicinino alla realtà produttiva per portarsi a casa un pezzo della nostra storia e cultura. Ciò senz’altro potrà ispirarli, una volta di fronte al proprio supermercato, nell’acquisto del prodotto originale, scartando le scarse e grossolane imitazioni che purtroppo sono sempre più numerose».