Vinitaly, business e degustazioni-cult Oltre 4.120 le aziende espositrici

16 marzo 2017 | 16:46
La fiera numero uno per il mondo del vino torna a Verona dal 9 al 12 aprile: Vinitaly è giunto alla sua 51ª edizione, alla quale parteciperanno oltre 4.120 aziende espositrici, a cui vanno sommate le 291 di Sol&Agrifood e le 200 di Enolitech, i macchinari dedicati alla filiera vitivinicola. I Paesi esteri che si vedranno rappresentati dalle proprie cantine alla fiera veronese vanno dagli Usa all'Ungheria, dalla Polonia alla Russia; per la prima volta prenderanno parte anche Andorra, Kosovo e Giappone, quest'ultimo con sei aziende produttrici di sake.


Maurizio Martina alla presentazione di Vinitaly 2017

«Vinitaly 2017 sarà la capitale della nuova politica agricola comune, occasione imperdibile per riscrivere le linee a sessant’anni dai Trattati di Roma costitutivi della Comunità economica europea, con la presenza del commissario europeo per l’agricoltura Phil Hogan. Chiediamo quindi in particolare all’esperienza vitivinicola italiana di essere protagonista di questa riflessione. A Vinitaly porteremo il Testo unico del vino; daremo spazio alla discussione presentando il primo pacchetto attuativo. Anche sul registro vinicolo digitale, la sfida è decisiva e va seguita con grande attenzione nelle prossime fasi. È un cambio di prospettiva che dovrà essere un processo collettivo». Così il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina intervenendo oggi a Roma, alla conferenza stampa di presentazione di Vinitaly.

Alla conferenza stampa di oggi a Roma erano presenti, tra gli altri: Flavio Tosi, sindaco di Verona; Gianni Bruno, brand manager Wine&Food di Veronafiere; Stevie Kim, managing director di Vinitaly International; Ian D’Agata, direttore scientifico di Via - Vinitaly international academy; Ernesto Abbona, vice presidente Uiv; Isabella Marinucci, responsabile area vini di Federvini; Maria Ines Aronadio, dirigente Ice settore agroalimentare e Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi.

La 51ª edizione si presenta con un imponente piano di investimenti, maggiore internazionalità, occasioni di business e innovazione digitale grazie ad un progetto che nel prossimo triennio innoverà profondamente le modalità di "fare fiera". «Manteniamo così la promessa - ha detto il presidente di Veronafiere Maurizio Danese - fatta ai 130mila operatori dei quali 49mila esteri di cui 28mila buyer specializzati da 140 Paesi presenti nell'edizione 2016, quella dei 50 anni. Vinitaly 2017 si propone con una piattaforma b2b ancora più internazionale che guarda sempre più al mercato globale».

Sono già 5mila ad oggi gli incontri b2b fissati nelle agende degli operatori esteri selezionati dalle attività di incoming congiunte che vedono collaborare la rete di delegati di Veronafiere e l'agenzia Ice - ItalianTrade Agency grazie al Piano straordinario di promozione del Made in Italy promosso da Mise e Mipaaf. Per i wine lover degustazioni-cult in fiera, come la verticale del Sassicaia guidata da Priscilla Incisa della Rocchetta, Carlo Paoli e Ian D'Agata, e incontro alla scoperta dei vini di Ningxia, la cosiddetta Bordeaux cinese.

Nel centro storico di Verona molti eventi per il fuori salone di Vinitaly and the City, che l'anno scorso ha registrato 29mila presenze, pensato per separare nettamente i momenti in fiera riservati agli operatori e agli affari dalle iniziative per gli enoappassionati. Da quest'anno, anche Bardolino sul lago di Garda, aggiungendo un giorno in più di programmazione: da venerdì 7 a martedì 11 aprile.

In fiera e nel fuori salone la grande cucina dei Jeunes restaurateurs d'Europe (Jre), chef di talento under 40, e della Federazione italiana cuochi. Anteprima di prestigio a OperaWine, l'8 aprile alla Gran Guardia, con i 100 grandi produttori selezionati da Wine Spectator e Vinitaly: grande assente Sting e la sua cantina toscana, esclusi quest'anno dalla top 100.

Per informazioni: www.vinitaly.com

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Alberto Lupini


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