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La catena alpina delle Dolomiti è Patrimonio universale dell'Umanità

Le Dolomiti sono Patrimonio universale dell'Umanità. A Siviglia il World Heritage Committee ha inserito ufficialmente i monti della catena alpina tra i siti di eccezionale importanza naturale da proteggere con i fondi dell'Unesco. Soddisfazione dei ministri Stefania Prestigiacomo e Luca Zaia

 
26 giugno 2009 | 14:35

La catena alpina delle Dolomiti è Patrimonio universale dell'Umanità

Le Dolomiti sono Patrimonio universale dell'Umanità. A Siviglia il World Heritage Committee ha inserito ufficialmente i monti della catena alpina tra i siti di eccezionale importanza naturale da proteggere con i fondi dell'Unesco. Soddisfazione dei ministri Stefania Prestigiacomo e Luca Zaia

26 giugno 2009 | 14:35
 

 Le Dolomiti sono Patrimonio universale dell'Umanità. A Siviglia il World Heritage Committee ha inserito ufficialmente i monti della catena alpina tra i siti di eccezionale importanza naturale da proteggere con i fondi dell'Unesco.

I 21 membri della Commissione Unesco hanno approvato la decisione all'unanimità, riconoscendo lo straordinario valore geologico e geomorfologico di quelle montagne. «è la conferma di un modello vincente di tutela e sviluppo», ha commentato il ministro all'Ambiente Stefania Prestigiacomo, presente in sala alla proclamazione, «è un giorno importante per l'Italia e per il suo ambiente». Per il ministro «il riconoscimento Unesco per le Dolomiti conferma l'eccellenza italiana come pregiatissimo giacimento culturale e naturalistico» ed è «anche la conferma di un modello vincente nelle politiche di conservazione e tutela dei beni ambientali».

«Le Dolomiti sono un unicum che collega regioni e province diverse nel quale è stato costruito un sistema che coniuga positivamente sviluppo e tutela ambientale» ha ricordato la Prestigiacomo, «un esempio che dobbiamo moltiplicare perche' rappresenta una delle chiavi di volta del futuro del nostro Paese».

Il progetto per arrivare al riconoscimento di "meraviglia del mondo" era stato avviato a inizio 2008 dalle cinque province dolomitiche, Belluno, Bolzano, Trento, Pordenone e Udine. Lo scorso anno gli ispettori avevano visitato diverse zone della catena alpina.

 «Da veneto e da Ministro sono orgoglioso che le Dolomiti, questa splendida merlatura nel paesaggio della Regione, siano state riconosciute come patrimonio mondiale dell'Umanità dell'Unesco. E un grazie di cuore va alla mia collega dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo».

Con queste parole il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha commentato il riconoscimento, da parte della 33° sessione del Comitato Unesco, delle Dolomiti quale Patrimonio mondiale dell'umanità.

«Con l'iscrizione delle Dolomiti, i siti Unesco italiani diventano 44: un primato mondiale raggiunto anche grazie all'impegno e alla cura che la comunità dolomitica, per generazioni, ha messo nel preservare e valorizzare questo affascinante arcipelago corallino. Il legame stretto fra il territorio e la sua gente, sul quale si è cementata la  collaborazione fra le comunità locali che ha portato alla presentazione della candidatura, è stato persino ripreso dal Comitato nella motivazione allegata al riconoscimento. L'Unesco l'ha indicata come la best practice da seguire e anche questo è per noi motivo di orgoglio».


Coldiretti: Bene Unesco, ma le 150 malghe rischiano l'estinzione
Il riconoscimento attribuito ai 231mila ettari di terreno delle Dolomiti è una importante premessa per salvare dal rischio di estinzione le circa centocinquanta malghe presenti che sono una componente determinante del territorio interessato. è quanto afferma la Coldiretti nell'esprimere soddisfazione per l'inserimento ufficiale delle Dolomiti nella lista del Patrimonio Universale dell'Umanità Unesco, da parte Il 'World Heritage Committee” riunito a Siviglia. Insieme alle malghe sono ancora presenti nelle Dolomiti una trentina di caseifici e circa un migliaio di aziende agricole impegnate ad evitare la scomparsa di prodotti tipici locali come il mais poncio, i fagioli Lamon o l'agnello Alpagoto. Le Dolomiti non sono un quadro da appendere su una parete ma un bene reso vivo e vitale dalla natura e dal lavoro dell'uomo e degli animali allevati che garantiscono un paesaggio unico e l'offerta di prodotti dal gusto inimitabile. Ma oggi il crollo delle quotazioni del prezzo del latte pagato agli allevatori insieme alle accresciute difficoltà di fare impresa in montagna ne mettono a rischio il futuro.


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