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venerdì 05 dicembre 2025  | aggiornato alle 05:06 | 116137 articoli pubblicati

Vini identitari

Su Alto e la visione biodinamica della cantina L’Antica Quercia

A Scomigo (Tv), L’Antica Quercia celebra dieci anni di Su Alto e produce vini identitari con viticoltura biologica e biodinamica, rispettando tempi naturali e territorio unico

 
04 dicembre 2025 | 09:30

Su Alto e la visione biodinamica della cantina L’Antica Quercia

A Scomigo (Tv), L’Antica Quercia celebra dieci anni di Su Alto e produce vini identitari con viticoltura biologica e biodinamica, rispettando tempi naturali e territorio unico

04 dicembre 2025 | 09:30
 

A Scomigo, una piccola frazione di Conegliano, tra boschi, oliveti e filari che guardano il Piave, sorge una quercia secolare che da oltre quattrocento anni domina la collina e oggi dà il nome alla cantina L’Antica Quercia. Un albero che non è solo un simbolo, ma una dichiarazione d’intenti: radici profonde, chioma ampia e un legame costante con la terra, gli stessi valori che guidano il lavoro quotidiano della famiglia Francavilla, proprietaria dell’azienda dal 2001.

Su Alto e la visione biodinamica della cantina L’Antica Quercia

I vini della Cantina e sullo sfondo l'Antica Quercia da cui prende il nome

La tenuta, produttiva dagli anni Sessanta con diversi proprietari nel tempo, ha intrapreso un nuovo percorso proprio con l’arrivo dei Francavilla. Claudio Francavilla, proveniente da un altro settore, si è progressivamente avvicinato con passione e dedizione al mondo agricolo, fino a costruire un progetto che va oltre la viticoltura: un organismo agricolo integrato dove vigna, bosco, oliveto e frutteto convivono in equilibrio naturale. «Consideriamo la nostra azienda come un organismo unico - racconta Francavilla - in cui ogni parte contribuisce alla vitalità del tutto. Il vino è cambiato con noi, guidandoci verso un’agricoltura più consapevole».

Viticoltura biodinamica e gestione del territorio

I trenta ettari complessivi, di cui venti vitati a corpo unico e i restanti a bosco e frutteto, si estendono su una collina che guarda da est a ovest. I suoli sono morenici di origine glaciale, una peculiarità geologica rara all’interno della denominazione Conegliano Valdobbiadene. Dal 2007 la conduzione è biologica e dal 2018 l’azienda è in conversione biodinamica, con pratiche di sovescio, compostaggio e riduzione al minimo degli interventi. Nel 2023 una grandinata eccezionale ha azzerato la produzione di Su Alto, il loro Colfondo, ma la scelta è stata quella di non forzare i cicli naturali. “Preferiamo rispettare i tempi della terra, anche quando comporta una perdita”, osserva Francavilla.

Su Alto e la visione biodinamica della cantina L’Antica Quercia

Claudio Francavilla e Mara Ghirardi

Le vigne si trovano su una delle poche colline interne alla Docg Conegliano Valdobbiadene, con esposizioni e suoli diversi che consentono di distinguere le parcelle destinate alle basi spumante da quelle riservate ai rifermentati in bottiglia. L’età media delle vite è di circa vent’anni, con rese contenute e una gestione attenta alla salute del suolo. Accanto alla Glera sono presenti piccoli appezzamenti di Chardonnay e uve rosse. La produzione annua si aggira intorno alle novantamila bottiglie, tutte da uve di proprietà.

Su Alto e vini identitari

Con la vendemmia 2025 L’Antica Quercia ha celebrato dieci anni di Su Alto, il Colfondo prodotto per la prima volta nel 2015 e divenuto emblema della visione della cantina, quella di non cercare scorciatoie ma dare al vino il tempo di farsi espressione del luogo. L’anniversario è stato segnato da una verticale che ha mostrato - annata dopo annata - la capacità di invecchiamento di un Colfondo e la duttilità della Glera quando viene lasciata esprimersi senza sovrastrutture. Per L’Antica Quercia questa ricorrenza è un traguardo da festeggiare, ma soprattutto la naturale prosecuzione di un percorso fondato sul rispetto del territorio, sulla ricerca di vini sempre più identitari e sulla continua sperimentazione.

Su Alto e la visione biodinamica della cantina L’Antica Quercia

Le vigne de L'Antica Quercia

Il progetto nasce nel 2015 come riscoperta della tradizione del Colfondo, interpretata con metodi contemporanei ma senza compromessi. Le uve Glera provengono dai vigneti Costa e Calvario, sul versante di ponente della collina di Scomigo, dove il sole accompagna la maturazione fino a tarda sera. La vendemmia è manuale, la fermentazione spontanea con "pied de cuve" indigeno e la presa di spuma avviene in bottiglia con il mosto della stessa annata. Il vino non è sboccato, mantiene i lieviti in sospensione e sviluppa una naturale complessità nel tempo.

Su Alto e la visione biodinamica della cantina L’Antica Quercia

Dieci annate di Su Alto

Nelle prime annate una parte delle bottiglie è stata affinata ai piedi del Monte Civetta, a duemila metri di quota: da qui il nome Su Alto. A dieci anni dalla prima vendemmia, una verticale storica ha mostrato come questo Colfondo sia capace di evolvere e mantenere vitalità anche dopo anni di affinamento. «Volevamo dimostrare che un sur lie può avere profondità e longevità se nasce da uve sane e da un lavoro coerente. - spiega Francavilla - Il tempo è il primo ingrediente dell’autenticità».

Vini e ricerca agronomica

Oltre al progetto Su Alto, l’azienda produce il Conegliano Valdobbiadene Superiore Docg Rive di Scomigo e l’Ancestrale Conegliano Valdobbiadene Superiore Docg Sui Lieviti Brut Nature, ottenuto da vecchie viti di Glera, fermentato con lieviti indigeni e affinato un anno in bottiglia. Da segnalare anche il Colli di Conegliano Rosso Docg “Bruscade”, dal termine dialettale “bruscare”, che significa “potare”. Si tratta di un blend di campo, con uve vinificate tutte assieme, diraspate e fermentate in acciaio in maniera spontanea, un vino fresco, con buona acidità e beva.

Su Alto e la visione biodinamica della cantina L’Antica Quercia

Il Colli di Conegliano Rosso Docg “Bruscade”

Alla base del lavoro c’è una continua ricerca agronomica: sperimentazioni con lieviti indigeni, uso di anfore e cemento per macerazioni e affinamenti, fino a un piccolo vivaio di portainnesti selezionati per adattarsi ai cambiamenti climatici. Accanto alla produzione, la cantina ha sviluppato La Ghiandaia, una farm house immersa nei vigneti, costruita con materiali di recupero e dotata di una spa naturale, che rappresenta un’estensione coerente del progetto agricolo. «Nel vino, come nella vita,», conclude Francavilla, «il tempo è il primo ingrediente dell’autenticità».

Via Cal di Sopra 8 31015 Scomigo di Conegliano (Tv)
Tel +39 0438 789344

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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