Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 19 aprile 2024  | aggiornato alle 19:46 | 104705 articoli pubblicati

Talento o no, brindo italiano

Amare l'Italia significa anche e soprattutto amare i suoi prodotti. A Natale e a Capodanno, quindi, non si può non brindare con vini del Belpaese. C’è solo l’imbarazzo della scelta, anche se ci riferiamo solo alle “bollicine”: dal Talento al Prosecco, dall'Asti al Franciacorta, al Moscato

 
01 dicembre 2010 | 16:18

Talento o no, brindo italiano

Amare l'Italia significa anche e soprattutto amare i suoi prodotti. A Natale e a Capodanno, quindi, non si può non brindare con vini del Belpaese. C’è solo l’imbarazzo della scelta, anche se ci riferiamo solo alle “bollicine”: dal Talento al Prosecco, dall'Asti al Franciacorta, al Moscato

01 dicembre 2010 | 16:18
 

Chi mi conosce sa che sono sempre stato nazionalista, nel senso che amo l'Italia, sono fiero di essere italiano, nonostante i tanti difetti degli italiani. Amo quindi - visto che scrivo su una rivista di enogastronomia - la cucina italiana e il vino italiano. A Natale e Capodanno, quindi, brinderò con vini italiani. C'è solo l'imbarazzo della scelta, anche se solo ci riferiamo alle 'bollicine”.



Mi spiace scrivere 'bollicine” e non una parola che dovrebbe corrispondere per l'Italia a quello che è lo 'Champagne” per la Francia e il 'Cava” per la Spagna. Sì, perché i produttori italiani del metodo Classico non si sono ancora riuniti sotto un'unica bandiera. Va avanti lentamente la denominazione 'Talento” - che sinceramente non mi dispiace - così come il Franciacorta Docg va per la sua strada. Parliamo di microbi di produzione (nemmeno 25 milioni di bottiglie tutto il metodo Classico italiano, contro i 300 milioni di pezzi dello Champagne), eppure non c'è accordo per un'immagine unitaria. Tanti produttori di bollicine hanno solo la bandiera del loro nome e del loro Consorzio.

Per fortuna l'Italia enologica delle bollicine si fa sempre più largo con il Prosecco (oltre 150 milioni di bottiglie) e con l'Asti spumante (80 milioni). Per essere bipartisan, a Natale stapperò un Franciacorta e a Capodanno un Talento. Ma mi piace anche il Prosecco, quello che fanno bene tante aziende, in particolare nella zona Docg di Valdobbiadene e Conegliano.

Con il dolce, a fine pasto, non farò certo come qualche arricchito che conosco, che con il panettone o il tiramisù si fa bello stappando Champagne, quando invece un Asti spumante o un Moscato (anche se molto meno costosi) si abbinano molto meglio, se vogliamo parlare di palati che ricercano l'abbinamento giusto.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Union Camere
Delyce
Cosi Com'è
Onesti Group

Union Camere
Delyce
Cosi Com'è

Onesti Group
Siad
Torresella