Ha compiuto 100 anni l'attività di ristorazione della famiglia Frosio, cognome ricorrente in Valle Imagna e conosciuto anche oltre i confini della valle per merito della famiglia che gestisce il 'Posta”, ristorante storico a Sant'Omobono Imagna (Bg), cui si è aggiunto il ristorante 'Frosio” ad Almè che porta il nome di famiglia e l'albergo Petronilla a Bergamo.
Il primo esponente dei Frosio che si è dedicato alla ristorazione è stato Carlo nel 1910, che aveva aperto a Selino di Sant'Omobono una locanda vicino a un crocevia. La costruzione del 'Posta” risale a molto tempo dopo, quando i nonni degli attuali gestori decisero di spostarsi in una sede più grande e funzionale. Gestivano il servizio postale della Valle Imagna e la locanda Posta era una delle stazioni di rifornimento.
Dopo Carlo, la locanda venne gestita dai nipoti Carlo e Sperandio, successivamente solo da Sperandio e dalla moglie Clara, dai quali sono nati i figli Petronilla, Luisa, Marco, Paolo e Camillo, che prima danno una mano all'attività di famiglia per poi farsi ognuno la propria strada.
Oggi le sorelle Luisa e Petronilla (quest'ultima è presidente del Gruppo Ristoratori Ascom Bergamo) sono le protagoniste del ristorante 'Posta” e dell'Hotel Petronilla, mentre i fratelli Paolo e Camillo, dopo varie esperienze all'estero e in Italia, hanno aperto nel 1990 il ristorante Frosio in una antica villa nel centro di Almè (il locale ha ricevuto da anni una stella Michelin).
E proprio qui al Frosio di Almè il Club Buongustai Bergamo ha tenuto la sua più recente serata gastronomica. Se i fratelli Frosio conservano da anni ottimi giudizi sulle principali Guide gastronomiche significa che la loro cucina dà prove di eccellenza anche se impegnata in menù di varia difficoltà e ispirazione. Per i buongustai bergamaschi l'impegno di Paolo Frosio e dei suoi collaboratori si è dedicato a un menù della tradizione bergamasca, con l'impiego di prodotti del territorio. Ecco allora arrivare nell'ordine: tortino di cipolle e tartufo nero di Bracca; polenta morbida con stracchino; casoncelli di cotechino e lenticchie; guancia di vitello con coste erbette; tortino di mele e gelato al vin brulé. Tutti piatti ben eseguiti e arrivati in tavola nelle condizioni migliori; tutti abbinati al Rosso Valcalepio Doc dell'Azienda Monzio Compagnoni, abbinamento che non è stato perfetto sul tortino di cipolle.
Nel corso della cena è stato presentato dagli stessi autori il nuovo volume 'La cucina bergamasca”, dizionario enciclopedico edito da Bolis Edizioni che rappresenta la summa di tutto il sapere sulla tradizione e sulla attualità del mondo enogastronomico della provincia di Bergamo. «Con questa opera – hanno detto la curatrice Silvia Tropea Montagnosi e la ricercatrice Laura Bruni Colombi – abbiamo reso giustizia alla cucina bergamasca, ingiustamente ritenuta secondaria nel panorama lombardo ed italiano».
Articoli correlati:
Cucina bergamasca: gusto, storia e tradizione di una provincia a tavola
Un dizionario enciclopedico sulla cucina bergamasca