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La Cina salva il Made in Italy Basta con il falso Grana

Superati gli ostacoli al riconoscimento da parte della Cina dei primi due prodotti di alta qualità italiani, cioè il Prosciutto di Parma e il Grana Padano. Dopo il superamento dei vincoli all’esportazione la protezione accordata dalla Cina apre nuove e importanti prospettive a questi prodotti

 
22 marzo 2011 | 14:58

La Cina salva il Made in Italy Basta con il falso Grana

Superati gli ostacoli al riconoscimento da parte della Cina dei primi due prodotti di alta qualità italiani, cioè il Prosciutto di Parma e il Grana Padano. Dopo il superamento dei vincoli all’esportazione la protezione accordata dalla Cina apre nuove e importanti prospettive a questi prodotti

22 marzo 2011 | 14:58
 

Dopo l'aumento nel corso del 2010 delle esportazioni di Grana Padano e Parmigiano Reggiano del 162% in Cina, nonostante la tradizionale opposizione al consumo di prodotti lattiero caseari da parte dei cittadini asiatici, non può che essere accolto con favore il superamento degli ostacoli al riconoscimento da parte della Cina dei primi due prodotti di alta qualità italiani come il Prosciutto di Parma e il Grana Padano.

è quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente l'annuncio del commissario europeo all'Agricoltura, Dacian Ciolos dalla Cina dell'avvio di un rapido processo di registrazione reciproco di dieci prodotti Dop e Igp europei. Un risultato che avviene nell'ambito di un accordo di reciprocità che ha già portato l'Unione europea nel novembre scorso a proteggere dalle imitazioni attraverso l'iscrizione nel registro degli alimenti a indicazione geografica protetta (Igp) la pasta alimentare 'Longkou Fen”, la prima pasta 'Doc” Made in China nota anche con il nome di vermicelli cinesi (cellophane noodles), che è ottenuta con amido secco ricavato da fagiolini verdi e piselli dalla forma di sottili vermicelli di spessore uniforme, morbidi ed elastici, che non si incollano e dal colore bianchi translucido.

Dopo il superamento dei vincoli all'esportazione la protezione accordata dalla Cina apre nuove ed importanti prospettive a due prodotti che hanno fatto segnare risultati estremamente positivi all'estero. Il 2010 è stato un anno record per l'export del Prosciutto di Parma che ha registrato un incremento del 9,5% ottenendo il miglior risultato di sempre ma soprattutto per il Grana Padano e il parmigiano Reggiano con l' export che è cresciuto del 26% in valore.

Le denominazioni Parmigiano Reggiano e Grana Padano sono le più copiate nel mondo con il Parmesan diffuso in tutti i continenti, dagli Stati Uniti al Canada, dall'Australia fino al Giappone, ma in vendita c'è anche il Parmesao in Brasile, il Regianito in Argentina, Reggiano e Parmesano in tutto il Sud America, ma anche Pamesello in Belgio o Parmezan in Romania. L'accordo è importante per evitare il rischio reale che si radichi in Paesi nuovi consumatori come la Cina un falso Made in Italy che - conclude la Coldiretti - toglie spazio di mercato a quello autentico e banalizza le specialità nostrane frutto di tecniche, tradizioni e territori unici e inimitabili.

«Il riconoscimento da parte della Cina delle due Indicazioni geografiche italiane, Grana Padano e Prosciutto di Parma, - ha detto il ministro delle Politiche agricole alimentari forestali, Giancarlo Galan, rappresenta un punto di partenza importante per la registrazione, la protezione e la valorizzazione dei nostri prodotti Dop e Igp nei mercati asiatici. L'obiettivo dell'Italia e del Ministero delle politiche agricole è quello di proseguire su questa strada, valorizzando le eccellenze agroalimentari e dando così la possibilità a tutte le Indicazioni Geografiche di guadagnare spazi importanti sia tra operatori e consumatori cinesi sia in tutto il resto del mondo. è fondamentale comunque tenere alto il livello di attenzione e continuare a vigilare su tutte le possibili attività di frode o contraffazione alle quali sono potenzialmente soggette le denominazioni italiane registrate, con lo scopo di tutelare i nostri produttori anche in un mercato come quello cinese, in rapida evoluzione nei consumi sempre più spesso orientati verso l'acquisto di prodotti italiani famosi nel mondo».

«Una notizia importante che ci consente di guardare a quei mercati internazionali in rapida e forte espansione, come quelli orientali, con maggior ottimismo, sicuri che l'eccellenza del made in Italy avrà finalmente il rispetto e la tutela che merita» ha dichiarato Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano, il prodotto Dop più consumato del mondo, con oltre 4 milioni e 200 mila forme all'anno. «Da troppo tempo - aggiunge Berni - veniamo penalizzati in maniera grave ed economicamente rilevantissima dal fenomeno dell'agropirateria. Una situazione inaccettabile per i nostri produttori e rischiosa per i consumatori. Ci auguriamo davvero che anche grazie a queste decisioni si ponga uno stop netto e deciso alla commercializzazione dei 'falsi o simil grana” che assolutamente nulla hanno a che vedere con la genuinità e l'eccellenza del nostro prodotto».


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