Sta già riscontrando molti consensi il sondaggio lanciato da 'Italia a Tavola” una settimana fa con l'obiettivo di capire meglio quali strategie si dovrebbero adottare nella ristorazione per migliorare la comunicazione e adeguarla alle aspettative del consumatore medio. Si tratta di un breve questionario con cui chiediamo di esprimere un parere, utile per definire i contenuti di uno strumento informativo che sia utile per i ristoratori e adeguato alle esigenze della clientela.
Le idee dei ristoratori sulle guide appaiono sin da ora molto chiare. Oltre il 61% di coloro che hanno risposto finora ai quesiti del sondaggio ritengono di primaria importanza un sistema di valutazione diversificato in categorie e fasce di prezzo. Il 67,5% vorrebbe un aggiornamento costante di informazioni in tempo reale, mentre quasi il 54% sottolinea l'importanza di un facile e chiaro sistema di comparazione tra i vari esercizi. Ma il dato più interessante riguarda senz'altro l'85% dei ristoratori intervenuti, che ritengono fondamentale mettersi in gioco, confrontandosi costantemente con i consumatori e impegnandosi in un processo di miglioramento continuo. Una chiara critica al fatto che, come tutti gli operatori sanno perfettamente, ci sono guide che terminano la raccolta dati a fine marzo per poi essere pubblicate a novembre.
Il 32,5% dei ristoratori ha indicato l'e-booking per le prenotazioni come un elemento di primaria importanza, a fronte di un 46,25% che invece lo ritiene secondario. Questo è un chiaro segno dello svantaggio dell'Italia rispetto ad altri Paesi, che sull'utilizzo delle nuove tecnologie sono molto più all'avanguardia.

A pochi giorni dall'apertura, le molte risposte che sono già arrivate confermano dunque l'insoddisfazione del settore per l'attuale sistema delle guide gastronomiche. Nell'era di internet e degli smartphone, nemmeno portare le guide cartacee a formato digitale è stato sufficiente a scongiurare l'abbandono da parte degli utenti. Un altro fattore determinante dell'esodo è stata la chiara percezione che gli esercizi selezionati e proposti dalle guide fossero posizionati nella fascia 'lusso” a cui il consumatore medio difficilmente fa riferimento.
Analizzando gli altri dati che emergono del questionario, si registra che i ristoratori che hanno partecipato sono per la magior parte aderenti ad associazioni di categoria (58,75%), in prevalenza di Fipe (28,75%). Hanno un sito web (82,5%) e il loro ristorante è segnalato nelle guide (75%), soprattutto Michelin (32,5%), L'Espresso (30%), Gambero Rosso (25%) e Touring (25%). Il 71,25% dei partecipanti al sondaggio dichiara che il proprio sito è segnalato su qualche portale, nella maggior parte dei casi si tratta de ilmangione.it (36,25%).
Invitiamo i ristoratori e gli addetti ai lavori a continuare ad aderire al nostro sondaggio, cliccando sul link qui sotto.
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