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Batterio killer, germogli di soia “assolti” dalle prime analisi in Germania

Sale a 21 il bilancio delle vittime. Le analisi condotte su 23 dei 40 campioni presi in esame confermerebbero che i germogli di soia non sarebbero responsabili dell'infezione che ha portato alla grave epidemia di E.coli. Il ministro della Salute Fazio: «Concentrarsi su catena alimentare»

 
06 giugno 2011 | 16:05

Batterio killer, germogli di soia “assolti” dalle prime analisi in Germania

Sale a 21 il bilancio delle vittime. Le analisi condotte su 23 dei 40 campioni presi in esame confermerebbero che i germogli di soia non sarebbero responsabili dell'infezione che ha portato alla grave epidemia di E.coli. Il ministro della Salute Fazio: «Concentrarsi su catena alimentare»

06 giugno 2011 | 16:05
 

Primi test di laboratorio in Germania hanno assolto i germogli di soia dall'accusa di essere responsabili del batterio killer che ha portato alla grave epidemia di E.coli. Lo hanno riferito fonti ufficiali sulla base delle analisi condotte su 23 dei 40 campioni presi in esame.

Non bisogna concentrare l'attenzione solo sulle singole verdure ma sull'intera catena di produzione per individuare l'origine del batterio killer E.coli che ha già fatto 22 vittime tra Germania e Svezia. è quanto ha affermato il ministro della salute Ferruccio Fazio al suo arrivo a Lussemburgo per la riunione con i colleghi Ue in cui si affronterà la questione.

«Io insisto sul fatto che, al di là della focalizzazione sui singoli vegetali, poiché sono situazioni locali conviene fare un approfondimento» sulla catena alimentare, ha sottolineato il ministro, spiegando che è per questo che «i nostri tavoli tecnici hanno chiesto una puntualizzazione sulla situazione di produzione e confezionamento, perché potrebbe anche essere una situazione trasversale, visto che ormai sono stati coinvolti i cetrioli, i pomodori, l'insalata e ora anche i germogli di soja», pista questa di cui si attende però ancora una conferma ufficiale.

I sospetti sulla soja prodotta dall'azienda tedesca di Uelzen, in Bassa Sassonia, non sono per ora ancora stati confermati. «Questo è stato annunciato ieri dalle agenzie, ora vedremo se sarà realmente confermato», ha affermato Fazio. A essere messo in discussione dai ministri della salute dei 27 sarà molto probabilmente anche i sistemi di allerta rapida Ue per la contaminazione della catena alimentare (Rasf) e delle malattie infettive (Ewrs), che se da un lato hanno rapidamente messo sotto accusa la produzione agricola spagnola per nulla, dall'altro hanno visto aumentare il numero di malati e di decessi senza avere ancora identificato l'origine del batterio. «Nel momento in cui emergono delle criticità, i sistemi vanno analizzati e se ci sono delle carenze vanno messi a regime», ha sottolineato il ministro.

Dal canto suo il commissario Ue alla salute John Dalli ha assicurato che gli esperti di Bruxelles sono già al lavoro in Germania per aiutare nelle operazioni di identificazione della fonte del batterio. «Questa è una crisi importante» ha ammesso Dalli, in quanto «pur se contenuta geograficamente è una questione che deve essere controllata, e dobbiamo anche garantire che non succeda più una cosa simile».

Mentre la portavoce della Commissione europea Pia Ahrenkilde Hansen ha affermato che «non è stato attivato il sistema di allerta rapida Ue in quanto sembrano non esserci state esportazioni in paesi Ue o terzi» dei germogli di soja prodotti nell'azienda tedesca di Uelzen. Ma «tutto deve ancora essere confermato dalle autorità tedesche», ha aggiunto.

è stato intanto anticipato a domani a Lussemburgo il consiglio straordinario dei ministri Ue dell'Agricoltura, inizialmente previsto per il 17 giugno, dedicato ai problemi sorti in seguito all'epidemia di E.coli in Germania. Lo ha annunciato la presidenza ungherese dell'Ue. I ministri si riuniranno domani nel primo pomeriggio alle 14, e affronteranno il problema del batterio killer «principalmente nell'ottica degli effetti causati sul mercato» dell'ortofrutta, ha spiegato il portavoce della presidenza ungherese Marto Hajdu. Il settore ha infatti subito ingenti perdite negli scorsi giorni, a partire dall'annuncio, poi rivelatosi infondato, fatto dalle autorità tedesche che all'origine della contaminazione del ceppo mortale dell'e.coli ci fossero dei cetrioli prodotti in Spagna.

E proprio il ministro della Salute spagnola Leire Pajin ha afrfermato che la crisi dovuta all'epidemia del batterio E.coli è stata "gestita male", provocando seri danni ai produttori di frutta e verdura spagnoli, per questo Madrid ha intenzione di "chiedere i danni". La Spagna, ha aggiunto il ministro, intende anche chiedere alla Commissione europea di "rafforzare e migliorare i sistemi di allerta per la sicurezza alimentare", che su segnalazione delle autorità tedesche avevano inserito i cetrioli prodotti a Malaga e Almeria nella 'lista nera' in quanto ritenuti a torto responsabili della diffusione del batterio killer in Germania.


Fonte: Adnkronos


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