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Tavolo di confronto per il settore Divisione e polemica fra i cuochi

Accesa la polemica tra i rappresentati dei cuochi italiani che lavorano all’estero: Caramella, presidente del Gvci-Gruppo virtuale cuochi italiani e Medaglia del “Cim-Chef italiani nel mondo” rispondono alla richiesta del cuoco Emanuele Esposito di un tavolo di confronto “totale” per il settore

 
16 agosto 2011 | 10:03

Tavolo di confronto per il settore Divisione e polemica fra i cuochi

Accesa la polemica tra i rappresentati dei cuochi italiani che lavorano all’estero: Caramella, presidente del Gvci-Gruppo virtuale cuochi italiani e Medaglia del “Cim-Chef italiani nel mondo” rispondono alla richiesta del cuoco Emanuele Esposito di un tavolo di confronto “totale” per il settore

16 agosto 2011 | 10:03
 

Marco Medaglia, Emanuele Esposito e Mario CaramellaIn questi giorni di crisi economica che sta mettendo in ginocchio ulteriormente il settore della ristorazione italiana, non solo sul suolo nazionale, ma anche nei ristoranti italiani all'estero, e del turismo, si è accesa, sulle pagine di  Italia a Tavola,  una dura polemica proprio tra i cuochi italiani nel mondo.

Il cuoco Emanuele Esposito, (al centro nella foto), general manger de Il Villaggio di Jeddah (Arabia Saudita), ha rilanciato l'idea e la necessità di un tavolo di confronto fra cuochi, istituzioni, associazioni, ministri (in particolar modo il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla) per valorizzare la cultura enogastronomica italiana a 360° e proteggere il made in Italy da taroccamenti continui, oltre, naturalmente, per cercare una strategia contro la difficile crisi economica. L'obiettivo è essere più forti nel mondo: un'esigenza dei cuochi italiani che serve alla nostra filiera produttiva.

Ha stupito l'inaspettato no arrivato dal presidente del Gvci-Gruppo virtuale cuochi italiani Mario Caramella (a destra nella foto) che tacciava l'iniziativa di sfascismo, piagnisteo e vittimismo, certificando così  la divisione esistente fra i professionisti che operano all'estero.

Invece, risposta positiva di piena disponibilità è arrivata da parte di Marco Medaglia (a sinistra nella foto) del 'Cim-Chef italiani nel mondo”, il gruppo virtuale che equivale al Gvci e con cui divide la rappresentanza dei cuochi italiani del mondo.



I diversi punti di vista di Mario Caramella e di Marco Medaglia e le richieste di Emanuele Esposito sono ampiamente illustrati nei seguenti articoli:
Esposito propone un tavolo di confronto La Brambilla fa orecchie da mercante
Tavolo di confronto tra i cuochi? Dal Gvci un no secco a Esposito
Tavolo di confronto tra i cuochi? Dal Cim disponibilità totale




© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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05/09/2011 12:39:00
5) Non condivido il NO di Caramella a priori
Sono molti i motivi per i quali ritengo sia giusto intervenire su quanto sopra. Nell'ordine: credo che ognuno faccia ciò che ritiene più corretto ed in linea con il proprio modus operandi. Non condivido il NO di Caramella a priori, credo basato su motivazioni innanzitutto di carattere personale piuttosto che di contenuti; ritengo che per poter dire di no prima bisogna avere l'intelligenza di ascoltare . Da evidenziare, semmai, l'assenza totale di altre gruppi quali FIC e Associazione professionale. Comprendo la volontà di Marco Medaglia che, ancora una volta, si è reso disponibile a qualsiasi incontro pur di arrivare ad un punto comune utile al rispetto della Cucina Italiana prim'ancora che dei singoli . Mi spiace anche che arrivino al suo riguardo proprio da un Membro Cim "precisazioni" che possono essere lette in vario modo. Il problema è che non esiste per la cucina italiana nessuna tutela e che spesso i primi criminali sono proprio i ristoratori i quali hanno un'unica necessità : i conti a fine mese !! Vi suggerisco un viaggetto in Irlanda, così come in tanti altri posti… .avrete la possibilità di assaggiare tutto ed il contrario di tutto in ogni locale con insegna italiana. Figuriamoci se poi ai Ministeri può interessare qualcosa in questo senso ed ahimè credo anche ai ristoratori i quali sarebbero costretti ancor prima degli altri a studiare....


18/08/2011 16:48:00
4) Facciamo un Comitato!
Cari Alberto ed Emanuele, seguo con interesse gli articoli comparsi sulla Rivista 'Italia a Tavola” a proposito della Cucina italiana all'estero e la sua certificazione. Il problema è veramente importante perché la cucina rappresenta uno dei primi e più invitanti (se fatta come Dio comanda) aspetti dell'Italia conosciuti all'estero e potrebbe veramente stimolare gli stranieri a un approfondimento della conoscenza dell'Italia, delle sue bellezze, oltre che delle sue… bontà; quindi sarebbe preziosa per un Paese che vive, o potrebbe vivere, di turismo e di esportazioni agroalimentari. Per rimanere al tema specifico della Ristorazione ialiana all'estero, accanto a 'Ciao Italia” di buona memoria, è più recentemente nato 'Ospitalità Italiana”, ad opera di Isnart/Unioncamere e da ultimo la Certificazione ai professionisti 'Cpic”, voluta da Academia Barilla, per citare solo i più noti. Si tratta senz'altro di progetti meritevoli d'attenzione ma che, essendo scoordinati fra loro, rischiano di risultare poco efficaci. Come al solito ognuno cerca di fare gli interessi della propria parte, trascurando l'interesse nazionale. Purtroppo i cugini francesi non ci hanno insegnato nulla e noi continuiamo ad andare all'assalto dei mercati come un'armata Brancaleone. Come dite voi, dovrebbero essere i Ministeri interessati a coordinare un programma di intervento, ma ahimè ho poca fiducia. Credo invece nella necessità di creare una partnership vera tra pubblico e privato con finalità sociali e nella creazione di un tavolo dove ciascuno metta le proprie competenze. Per quanto mi riguarda mi metto a disposizione; facciamo un Comitato e vediamo chi ci sta. Poi passiamo subito all'elaborazione di un progetto che tenga conto degli aspetti positivi delle azioni già intraprese e cerchi di fonderli in una proposta complessiva, da caldeggiare eventualmente ai Ministeri.


17/08/2011 15:55:00
3) Altro che dibattito inutile!
A Evangelista vogliamo precisare che, come sempre, Italia a Tavola non intende strumentalizzare nulla, bensì dare un contributo alla crescita del settore. In tal senso condividiamo le proposte di Emanuele Esposito che con generosità chiama a raccolta i cuochi italiani nel mondo per promuovere e valorizzare la Cucina, la cultura e i prodotti italiani. Se per Evangelista questo è un obiettivo inutile forse… è meglio che cambi mestiere.


17/08/2011 15:44:00
2) Evangelista: Non c’è crisi per i cuochi italiani nel mondo!
Oggi mi sono inbattuto in questo articolo su "Italia a tavola" e devo dire che all'inizio sono rimasto molto sorpreso, in quanto ancora non ne capisco il fine. Citare una collaborazione per affrontare la crisi del settore quando in termini di crisi globale dove tocca tutti siamo quelli toccati di meno, Italia a parte, non mi sembra convincente. Allora ho anche pensato che fosse una provocazione oppure una macchiavellica idea per provocare un dibattito vuoto approntato sul nulla ma a chi gioverebbe mai, se non al solo "magazine" in questione, un attenzione simile? La mia appartenenza a molti anni ad entrambi i gruppi di cui uno di questi anche in veste di amministratore mi da forse lo spessore necessario per poter dare un punto di vista alle due risposte degli amici e colleghi Mario Caramella e Marco Medaglia: ho trovato lodevole e naturale l'apertura di Medaglia in quanto lo conosco per essere una persona che a priori é sempre pronta al confronto e a mettersi in gioco, c'é da notare che vive un "golden age" con il CIM-Chef italiani nel Mondo che lo entusiasma e lo coinvolge come una marea in molti progetti, Caramella dal canto suo ha trovato comprensibilmente fuori luogo un tavolo d'incontro in quanto il tema come ha ben spiegato non accompagnava le sue idee, dove tra l'altro mi trova completamente daccordo. Quello che non vorrei è che si instrumentalizzi il suo NO al tavolo d'incontro ad un livello piu' generale, il Gvci.


17/08/2011 10:55:00
1) La cucina italiana sta per essere sottovalutata!
Cari Colleghi in tutto il mondo, è proprio vero che la cucina italiana nel mondo sta per essere sottovalutata da tutti ma è anche vero che proprio la cucina italiana ha sempre un forte valore specialmente all'estero. Lo posso dire anche perché è da molti anni che sono all'estero.  Comunque cerchiamo di dare il meglio di noi stessi e di stare di più tra i fornelli e non sulla stampa.




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