Si consuma di meno ma si paga di più: è la conseguenza della crisi. è quanto emerge dai dati dell'Icc - Indicatore consumi Confcommercio che, per gli alimentari, le bevande e i tabacchi registra, a novembre 2011 su novembre 2010, una diminuzione dei consumi in quantità (-2,2%), ma un aumento in valore (+1,3%). Ma di questi rincari non si avvantaggia l'agricoltura. I costi produttivi aumentano considerevolmente anche per i carburanti alle stelle e resta il disequilibrio nella filiera.
«Se il dato Icc fosse confermato - commenta Confagricoltura - sarebbe un ulteriore elemento di preoccupazione. Le imprese del primario per fronteggiare la crisi e la competizione devono crescere, sia in termini dimensionali, sia di valore aggiunto, e stringere con le industrie alimentari alleanze sempre più articolate. Questa è la chiave per garantire ai consumatori prodotti di qualità certa e costante, con prezzi accessibili a tutti».
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