Grande successo per i vini siciliani all'appena conclusosi Prowein di Düsseldorf, come ha confermato l'amministratore delegato dell'azienda agricola Baglio di Pianetto, Alberto Buratto. Ma si sa, più un prodotto ha successo più si fanno largo le speculazioni.
In primis i rincari eccessivi, come ha potuto constatare Buratto stesso, il quale confessa: «Al tavolo ci servirono il vino del mio accompagnatore, un produttore di Gavi. Scoprimmo che il prezzo a cui veniva venduto era di 36 euro, cosa che stupì il produttore che quel vino lo aveva dato a due euro. Purtroppo non sono rari questi fenomeni. Il problema è una certa logica adottata da distributori e ristoratori che danneggia chi produce il vino».
La logica sarebbe quella di spacciare qualunque prodotto italiano come un prodotto 'di lusso”, o peggio, spacciare un prodotto per italiano quando non lo è. E il fenomeno è così capillare da essersi verificato anche all'interno di Prowein stesso.
«Il problema - afferma Buratto - è che ci sono sempre più false copie di prodotti imbottigliati siciliani. Ho fatto un giro per la fiera, e vi era vino siciliano al di fuori dello stand Sicilia. Ho visto molte etichette che non erano prodotte sull'Isola. Non può accadere una cosa simile. La nostra qualità va difesa e lo si può fare solo se i produttori fanno sistema».
Note dolenti a parte, l'ad di Baglio di Pianetto si dice soddisfatto dell'esperienza, che ha confermato la forza del vino siciliano, anche e soprattutto bianco. «Agenti, ristoratori e buyer si sono prenotati per degustare con l'intenzione di fare ordini. Ci ha sorpreso questo. è il primo anno che abbiamo lavorato così bene».
E conclude, osservando l'esigua presenza di buyer italiani: «Il Vinitaly continua a servire alle cantine perché lì si concentrano gli interessi dei compratori stranieri che vogliono conoscere il vino italiano».