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04 maggio 2012 | 00:01
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Quino
Quino, all'anagrafe Joaquìn Salvador Lavado Tejón, nasce nella regione andina di Mendoza (Argentina) il 17 luglio del 1932, anche se nei registri ufficiali risulta nato il 17 agosto. A 13 anni si iscrive alla scuola di belle arti, ma nel 1949, «stanco di disegnare anfore e gessi», l'abbandona e pensa a una sola professione possibile: disegnatore di fumetti e umorista. Caparbiamente intenzionato a raggiungere i suoi obiettivi, all'età di 18 anni si trasferisce a Buenos Aires alla ricerca di una casa editrice disposta a pubblicare le sue tavole; ma passeranno tre anni, economicamente difficili, prima di vedere il suo sogno realizzarsi. Nel 1963 appare il suo primo libro umoristico, 'Mundo Quino”, che raccoglie le sue vignette mute, surreali e graffianti con prologo di Miguel Brascó. Lo stesso Brascó lo presenta a Agens Publicidad, che cerca un disegnatore che crei un fumetto «via di mezzo tra Blondie e Peanuts» per pubblicizzare il lancio di una linea di elettrodomestici chiamati Mansfield, ragion per cui il nome di alcuni personaggi doveva cominciare con la M, da cui Mafalda. Agens non fa la sua campagna, ma a Quino rimangono alcune strisce che gli saranno utili di lì a pochi mesi quando darà vita al personaggio che lo renderà famoso.

Mafalda, la bambina dai capelli corvini che odia la minestra ed è in polemica con gli adulti, debutta il 29 settembre 1964 sul settimanale 'Primera Plana” di Buenos Aires. Il 9 marzo 1965 con il passaggio del fumetto sulle pagine del quotidiano 'El Mundo” (per il quale Quino realizzerà ben sei strisce alla settimana), inizia l'inarrestabile successo del personaggio, che varca i confini nazionali per conquistare il Sud America e dilagare poi in Europa, guadagnando una posizione di primo piano nell'immaginario collettivo. In Italia Mafalda viene pubblicata nel 1969; 'Mafalda la contestataria”, il suo primo libro tradotto in un'altra lingua viene stampato dai tipi di Bompiani, con la presentazione di Umberto Eco, direttore della collana. Il grande successo e la fama internazionale non impedirà a Quino il 25 giugno 1973 di prendere una decisione per taluni aspetti sconcertante: quella di non disegnare più strisce di Mafalda, non sentendo più la necessità di utilizzare la struttura espressiva delle strisce in sequenza. Da allora, nonostante l'appeal di Mafalda sia rimasto inalterato e, anzi, continua a essere protagonista di fortunate ristampe e di campagne sociali (per l'Unicef, la Croce Rossa spagnola, il Ministero per gli Affari esteri della Repubblica Argentina), Quino disegna solo le sue notissime tavole umoristiche.


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