Agricoltura e cultura. Altro che spread o tassi sui mutui immobiliari. Se in Italia scatterà finalmente una ripresa questa non potrà che venire dalla terra e dalle nostre tradizioni più vere. In un mondo che sta cambiando ad una velocità che ci impedisce di vedere dove stiamo andando, facendoci pagare prezzi altissimi, abbiamo ormai ben poche certezze. E fra queste c'è il valore assoluto che nel mondo continuano ad avere i
nostri prodotti agroalimentari, il nostro stile di vita. Al punto che sono diventati un elemento chiave dell'appeal dell'Italia insieme all'arte e alla nostra storia.
Se ci fosse ancora bisogno di una qualche conferma basterebbe ricordare come da mesi l'agricoltura italiana è in controtendenza, tanto che il valore delle esportazioni è in netto aumento e supera quello di comparti industriali un tempo leader. Certo la spinta non riesce a compensare la flessione del Pil, ma la tendenza è netta e solo una classe politica di stolti può continuare a fare finta di non capire che occorre investire in questa direzione per qualificare i prodotti, proteggerli dalle contraffazioni, aumentarne le garanzie e favorire la nascita di nuove imprese di giovani. Già un semplice invito a consumare a tavola prodotti italiani sarebbe un aiuto, ma tutto tace.
Nel silenzio in cui i tecnici fanno a gara coi politici, salvo le iniziative obbligate del
ministro delle Politiche agricole, c'è forse un segnale positivo che viene dal ministro dei Beni culturali. Il già Rettore dell'Università Cattolica di Milano,
Lorenzo Ornaghi, ha lanciato un progetto per tutelare, come beni culturali, cucina, vino e altri prodotti dell'eccellenza alimentare italiana sullo stesso piano dei monumenti storici o dei dipinti. Si tratta di un'iniziativa che riprende e dà dignità al progetto, allora davvero rivoluzionario ma nei fatti asfittico perché solo di intenti e senza alcun investimento, di
Sandro Bondi. Accogliendo un appello di Italia a Tavola, l'ex ministro di Berlusconi aveva infatti nominato, per la prima volta nella storia della Repubblica, un cuoco (l'amico
Matteo Scibilia) come consigliere per tutelare e promuovere l'identità della Cucina e della Ristorazione italiana.
Ora Ornaghi sembra voler fare di più e meglio. Poiché c'è bisogno di ottimismo e di forza di volontà positiva, appoggiamo senza se e senza ma il suo progetto, dandogli solo un suggerimento: valuti cosa hanno fatto gli ex ministri
Brambilla e
Romano in materia... e faccia esattamente il contrario. Qualunque cosa andrà bene.
Alberto Lupinialberto.lupini@italiaatavola.netArticoli correlati:
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Il ministro Ornaghi ha lanciato un progetto per tutelare, come beni culturali, i prodotti dell’eccellenza alimentare italiana al pari di monumenti storici e dipinti. L'iniziativa riprende quella dell'ex ministro Bondi che aveva nominato il cuoco Scibilia consigliere per la Cucina e la Ristorazione