Menu Apri login

Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
lunedì 22 dicembre 2025  | aggiornato alle 12:25 | 116481 articoli pubblicati

Duro colpo alle agromafie campane In manette il “re della mozzarella”

Giuseppe Mandara, titolare di un noto gruppo che commercializza la mozzarella campana Dop, è stato arrestato insieme ad alcuni suoi collaboratori. Le accuse sono associazione per delinquere di stampo camorristico. E dall'operazione Bufalo emerge anche una truffa relativa ai prodotti caseari

 
17 luglio 2012 | 15:46

Duro colpo alle agromafie campane In manette il “re della mozzarella”

Giuseppe Mandara, titolare di un noto gruppo che commercializza la mozzarella campana Dop, è stato arrestato insieme ad alcuni suoi collaboratori. Le accuse sono associazione per delinquere di stampo camorristico. E dall'operazione Bufalo emerge anche una truffa relativa ai prodotti caseari

17 luglio 2012 | 15:46
 

Il titolare di un noto gruppo impegnato nella commercializzazione della mozzarella Dop, Giuseppe Mandara, è stato arrestato insieme ad alcuni suoi collaboratori e il patrimonio, stimato in oltre 100 milioni di euro, è stato sequestrato. Gli arrestati sarebbero legati al clan dei Casalesi. Le accuse sono associazione per delinquere di stampo camorristico e reati in tema di tutela della salute pubblica.

Il sequestro di beni eseguito dagli agenti della Dia e dai carabinieri del Noe di Napoli riguarda l'intero patrimonio aziendale del gruppo caseario 'Mandara”. Emerge anche una truffa su prodotti caseari non dop ma distribuiti e venduti come tali nell'operazione "Bufalo" condotta dalla Dia di Napoli e dal Noe dei carabinieri. Normali provoloni venduti come "provoloni del Monaco", un formaggio dop particolarmente pregiato realizzato in qualità limitata nel periodo primaverile ed estivo, con latte di alta qualità e attraverso un particolare disciplinare. Questo filone di indagini è stato condotto, in particolare, dai militari del Noe. La Dia, invece, si è occupata della collusione con ambienti delle criminalità organizzata casertana. Sequestrato il punto vendita di Mandara adiacente allo stabilimento di Mondragone dell'azienda.

Il Consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, riunitosi nel pomeriggio di oggi, 17 luglio, in seduta urgente e straordinaria, ha immediatamente disposto l'espulsione del socio "Ilc Mandara Spa". Inoltre il Consorzio ha deciso di costituirsi parte civile nell'eventuale processo che sarà celebrato.

«Siamo di fronte a un episodio gravissimo - commenta il presidente del Consorzio di tutela, Domenico Raimondo - pertanto abbiamo deciso di agire immediatamente, per bloccare ogni tentativo di creare confusione tra i consumatori. Intendiamo tranquillizzare così i produttori e i cittadini, che in queste ore vengono a conoscenza di tante notizie sulla vicenda. Il Consorzio di tutela ha messo e metterà in campo tutti gli strumenti a disposizione per tutelare la mozzarella di bufala campana, l'unica in commercio che può vantare il marchio Dop. D'altra parte, si sottolinea come l'operazione della magistratura non riguardi in alcun modo il sistema di certificazione della mozzarella di bufala campana Dop, la cui qualità è garantita proprio dalla denominazione europea».

Nel corso delle indagini la Dia ha accertato che Giuseppe Mandara, agli inizi degli anni '80, era titolare di un caseificio in gravi difficoltà economiche, la 'Ilc”, e ricevette dai vertici del clan camorristico dei La Torre, 700 milioni di lire che gli consentirono di trasformare la sua azienda in uno dei più importanti caseifici della Campania. Nel 2003 la Ilc si trasformò in Spa cedendo il 49 per cento del pacchetto azionario alla 'Alival”, azienda toscana specializzata in prodotti caseari, le cui quote sono state sequestrate oggi insieme a quelle (51 percento) facenti capo a Mandara.

I provvedimenti non riguardano i punti vendita in franchising sparsi su tutto il territorio nazionale. Giuseppe Mandara è ritenuto dagli investigatori vicino alla cosca dei 'La Torre”, contigua al clan dei Casalesi. Di lui hanno riferito agli inquirenti numerosi collaboratori di giustizia. Il gruppo 'Mandara” esporta in Italia e all'estero circa duecento quintali di mozzarella di bufala al giorno, mozzarella che giunge anche negli Usa, Giappone, Russia e Nuova Zelanda.

Una partita di 'ciliegine di mozzarella” nella quale erano finiti frammenti di ceramica in seguito alla rottura della macchina impastatrice venne messa ugualmente in commercio per decisione di Giuseppe Mandara. L'episodio risale all'agosto del 2008; poiché gli investigatori erano venuti a conoscenza dell'accaduto intercettando le conversazione di Mandara intervennero notificando al caseificio un decreto di sequestro. Ciononostante si riuscì a evitare solo in parte la vendita delle 'ciliegine” potenzialmente pericolose per la salute dei consumatori. «I frammenti di ceramica - sottolinea il procuratore aggiunto della Dda, Federico Cafiero De Raho - avrebbero potuto danneggiare l'apparato digestivo».



La Coldiretti, nel commentare positivamente l'operazione della Dia e del Noe dei carabinieri, sottolinea come «le agromafie investano i loro ricchi proventi in larga parte in attività agricole, nel settore della trasformazione alimentare, commerciale e nella grande distribuzione con il reinvestimento dei proventi illeciti che ha come corollario il condizionamento della libera iniziativa economica e la concorrenza sleale».

«Un'attività che spesso avviene anche attraverso frodi con la vendita di prodotti importati e di bassa qualità come Made in Italy o come prodotti a denominazione di origine. è quindi importante insieme all'aumento dei controlli stringere le maglie della legislazione. Un segnale importante in questo senso viene dalle novità introdotte nella produzione della mozzarella di bufala campana Dop con l'arrivo dalla fine di giugno di un codice etico che prevede tra l'altro che, per produrla, occorre - conclude la Coldiretti - il certificato antimafia».


Articoli correlati:
Fanno più male qualche ricevuta in meno o gli sprechi della casta?
Dal Consorzio della Bufala Campana un codice etico antimafia
Le agromafie "scippano" l'Italia Perdite per 7 milioni di euro l'ora
L'agroalimentare deve diventare priorità del Governo Non bastano i sequestri del cibo tarocco
Italian sounding e agromafie Danni per 72,5 miliardi di euro
Agromafie businnes da record Giro d'affari da 12,5 miliardi

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali

26/07/2012 09:41:00
1) Mandara non ha colpe
1) Mi accingo, nella fattispecie, a perorare un uomo, nonché mio datore di lavoro, le cui accuse sono facilmente confutabili da sue testuali asserzioni, palesate circa questo pomeriggio. Per quel che concerne il mio punto di vista, l'uomo, probo, per non macchiare la sua nomea di abile affarista e imprenditore, inizialmente è stato reticente, dopodiché, per non essere implicato in quel che può essere definito uno scandalo e per lui una iattura, ha rilasciato dichiarazioni che non lo imputassero inequivocabilmente, ergo, anche che arridessero a La Torre, che se avesse ascritto, avrebbe sicuramente agito contro di lui. L'unica cosa imputabile a Mandara è il mancato embargo dei latticini con marchio fallace: trattasi, però, questa, eziandio di un'azione mal espletata dai suoi dipendenti. Ancora, secondo il mio punto di vista, l'irruzione delle molteplici forze dell'ordine non ha fatto altro che portare sgomento nell'azienda, quando alle sue azioni si sarebbe potuto ovviare più risolutamente.




Mangilli Caffo
Molino Dallagiovanna
Julius Meiln
Diemme

Mangilli Caffo
Molino Dallagiovanna
Julius Meiln

Diemme
Brita
Electrolux