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Legge 205 sul doppio stabilimento Addio alla Mozzarella di bufala Dop?

«Dal 1° luglio saremo costretti ad abbandonare la produzione di Mozzarella di bufala campana Dop». Lo scrivono i soci del Consorzio a ministero delle Politiche agricole, Regioni e commissioni Agricoltura del Parlamento. La norma appena approvata impone di produrre mozzarella Dop solo in stabilimenti dedicati

 
26 marzo 2013 | 18:21

Legge 205 sul doppio stabilimento Addio alla Mozzarella di bufala Dop?

«Dal 1° luglio saremo costretti ad abbandonare la produzione di Mozzarella di bufala campana Dop». Lo scrivono i soci del Consorzio a ministero delle Politiche agricole, Regioni e commissioni Agricoltura del Parlamento. La norma appena approvata impone di produrre mozzarella Dop solo in stabilimenti dedicati

26 marzo 2013 | 18:21
 

Ci prendiamo l’ardire di sfoggiare amaro sorriso e di prendere in prestito una celebre, beffarda battuta di Ennio Flajano: «La situazione è grave, ma non seria». Sì, davvero ciò è quanto ci sentiamo di affermare dopo quanto è stato stabilito con il decreto di attuazione della legge 205/2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 68 dello scorso 21 marzo. Tale decreto di attuazione obbliga gli operatori inseriti nel sistema di controllo della Dop a produrre Mozzarella di bufala campana in stabilimenti esclusivamente dedicati a tale produzione.



Di conseguenza i soci del Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala campana Dop hanno stabilito, in una riunione straordinaria del Consiglio di amministrazione tenutasi oggi (26 marzo), di scrivere laconica missiva al ministero delle Politiche agricole, alle Regioni interessate (Lazio, Campania, Puglia) e alle Commissioni Agricoltura del Parlamento (ovvero in questo momento a struttura inesistente), il cui testo è: «Vi anticipiamo che dal prossimo 1° luglio saremo costretti ad abbandonare definitivamente la produzione di Mozzarella di bufala campana Dop».

Al termine del Cda un breve quanto circostanziato comunicato ancora riesce ad auspicare che il Parlamento, il ministero delle Politiche agricole e le Regioni dell’area Dop si rendano conto dell’estrema gravità delle conseguenze provocate da questa norma e vogliano pertanto procedere con la massima urgenza ad approvare, per quanto di propria competenza, le modifiche al disciplinare già proposte dal Consorzio oltre un anno fa, che a parere degli scriventi renderebbero del tutto superflua l’entrata in vigore della legge 205/2008. Purtroppo si parla ai fantasmi, in questo momento in cui le istituzioni sono vacanti de facto.

Domenico RaimondoAccorate le conclusioni del presidente del Consorzio, Domenico Raimondo (nella foto): «La norma appena approvata impone, a partire dal 1° luglio prossimo, di produrre mozzarella Dop solo negli stabilimenti dedicati, vietando la contemporanea realizzazione di qualsiasi altro prodotto, compresa la ricotta, notoriamente ricavata proprio dalla lavorazione della mozzarella. La conseguenza sarà che molte aziende si vedranno costrette alla scelta di abbandonare la Dop per dedicarsi alla produzione di formaggi non certificati, prodotti con latte bufalino anche di altra provenienza, di costo e di qualità inferiori. Quale azienda infatti potrebbe decidere di realizzare, in un momento di generale difficoltà economica, un secondo caseificio, per poter continuare a produrre ricotta e altri formaggi? Chi non preferirebbe, al contrario, proseguire a produrre l'attuale gamma di prodotti, rinunciando solo alla Dop? Ora speriamo che le istituzioni ci evitino di dover celebrare il funerale del più importante prodotto a marchio Dop del centro-sud Italia».

Quanto è doloroso amaramente constatare che si è solerti nel varare direttive volte a colpire le nostre eccellenze agroalimentari ed a spalancare praterie a chi si affretterà a lucrare nel nuovo scenario del prodotto indifferenziato, magari facendo arrivare il latte da altri Paesi. Così facendo non solo si azzera la pregevolezza organolettica della mozzarella (che non si chiamerà più di bufala campana), ma si agevolano le elusioni dei rigorosi controlli quotidianamente attuati dagli organi correlati al Consorzio di tutela e definitivamente e colpevolmente si affossa un’economia che ancora reggeva in territorio così martoriato.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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29/03/2013 17:52:18
2) Bravo D'Amico, ma che politci abbiamo ?
Bravissimo signor Nicola D'Amico, bravo e qualificato per parlare. Questi soloni che vanno di qua e di là a parlare dell'Italia e delle nostre eccellenze e poi varano o cercano di varare leggi incomprensibili in tutti i comparti. Perchè i caseifici interessati non fanno quello che hanno fatto i tassisti ???? E basta con questa gentaglia che non sa di cosa parla ma miete più "vittime" della spagnola!!! Chiudete i battenti care aziende e andate a Roma a dire che senza di voi/noi che ci mettiamo in gioco e ci facciamo spennare vivi non c'è futuro. Per ogni azienda che rinuncia soldi in meno allo Stato e dipendenti da mantenere, Cari INCAPACI!!!
m sansone
esercente
ristorante
28/03/2013 13:08:34
1) Una legge schifosa voluta da incompetenti
Nella mia qualità di tecnico in microbiologia alimentare, ho avuto modo di dare assistenza tecnica ad un caseificio Locatelli all’epoca appartenente alla Nestlé (poi chiuso da Besnier) il quale trasformava in mozzarella fino a 600 mila litri di latte vaccino al giorno. Forse quella é stata l'ultima mozzarella industriale prodotta con l'ausilio dei batteri lattici !! Anche se nel processo era prevista una pre-acidificazione con acidi organici. Durante quel periodo si stava discutendo del disciplinare DOP ed ho avuto modo di parlare con uno degli ideatori.
La nostra azienda non vi avrebbe aderito in quanto scentificamente quel disciplinare non era applicabile ad un caseificio di quella taglia. I problemi d’acidificazione biologica erano divenuti talmente grossi che fummo costretti ad abbandonare il latto-innesto, sostituendolo con miscele di batteri lattici selezionati dal sottoscritto nel corso di qualche decennio. I problemi erano dovuti ad attacchi costanti di batteriofagi, i quali distruggevano proprio i migliori ceppi di Streptococcus thermophilus !!

Dalla mia lunga esperienza pratica di oltre trent'anni posso trarne una conclusione rivoluzionaria: La « buona flora batterica » locale non é indispensabile alla buona riuscita del prodotto fermentato, al contrario, molto spesso é causa di difetti proprio per il motivo sopra descritto. La stessa tecnica é stata da me applicata ad un formaggio spagnolo prodotto con latte crudo. I fermenti selezionati, in questo caso servivano per assicurare una corretta e regolare acidificazione prima del latte e poi del formaggio.
Tornando alla mozzarella campana ed a questa schifosa legge voluta e votata da incompetenti totali, non posso che appoggiare la vostra protesta. Sono già intervenuto parecchie volte su FB, proprio per il fatto che dove si producono formaggi o mozzarelle che siano, si produce anche ricotta. E questo basterebbe per qualificare il bravo onorevole padano da vero imbecille !!
Nicola D'Amico
Pensionato


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