Sono stati 41, i vini atti a divenire Brunello annata 2013 degustati dalla commissione di enologici operanti a Montalcino per valutare l’ultima vendemmia che ha ottenuto le quattro stelle. Un’annata definita dall’enologo Paolo Vagaggini come “vecchio stile” per una serie di variabili determinate dagli andamenti climatici: una primavera ed un inizio estate abbastanza piovosi, in settembre ed ottobre belle giornate di sole ed una ottima ventilazione con temperature inferiori che hanno favorito la maturazione posticipata dei grappoli rispetto alle ultime vendemmie.
Il risultato: profumi, tannini eleganti e soprattutto l’acidità totale spiccata che aiuta la longevità del vino stesso con una gradazione alcolica più bassa. Assaggiando i Brunelli in degustazione la valutazione appare sovrastimata, Vagaggini individua questa crescita qualitativa nel cambiamento del clima e nei supporti gestionali offerti dal Consorzio che permettono di andare verso una agricoltura di precisione e di arrivare a dei prodotti sempre più raffinati.
Ogni anno, in occasione della presentazione della nuova annata del Brunello di Montalcino, viene realizzata da personaggi del mondo dell’arte, dello sport, dello spettacolo, sia italiani che stranieri, una formella celebrativa, che viene collocata sulle mura del duecentesco Palazzo Comunale dove ora ha sede l'ufficio turistico.
La prima piastrella è stata realizzata nel 1992 dall'artista montalcinese Roberto Turchi a seguire opere di Sandro Chia, Oliviero Toscani, Pierluigi Olla, Emilio Giannelli, Salvatore Ferragamo ed altri ancora. La formella celebrativa del Brunello 2013 è stata firmata da Oscar Farinetti, ideatore e fondatore di Eataly (nella foto, a destra, insieme al presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci).
“Pensare locale, agire globale” il claim che fa da accompagnamento ad una spirale vinosa, potrebbe essere anche la chiocciola slowfoodiana, che parte dalla Toscana per raggiungere il mondo. La collaborazione con Eataly ha dato vita ad una iniziativa che vedrà per una settimana servito il Brunello di Montalcino al bicchiere nei ristoranti Eataly d’Italia.
«Sono molto lusingato - ha dichiarato Oscar Farinetti - che il Consorzio abbia chiesto proprio a me di disegnare la piastrella del 2013: non lo merito. Tuttavia ho accettato per il divertimento di misurarmi in un'attività così creativa. Ho pensato che il Brunello è un'eccellenza a forte identità locale, frutto di un grande vitigno autoctono, distribuito, goduto e ammirato nel mondo. Il nostro Paese, per risorgere, ha bisogno proprio di prodotti così! Da qui mi è venuta l'idea di una vinosa spirale che unisce un pensiero locale ad un'azione globale».
Farinetti, per la prima volta a Montalcino, peccato perché nel suo ultimo libro poteva trovare spazio la storia di coraggio di uno tra gli oltre duecento produttori, è stato affascinato dal paesaggio di questo angolo di Toscana: un pozzo petrolifero su cui siamo seduti.
Per quanto riguarda l’assegnazione dei premi Leccio d’Oro 2014, conferiti dal Consorzio ai locali che hanno la carta dei vini con una gamma ampia e rappresentativa di vino Brunello e degli altri vini di Montalcino, quest’anno il riconoscimento è andato al Ristorante Bottega della Napa Valley per la categoria ristoranti, all’italian Wine Merchants di Hong Kong per quella enoteche e alla Trattoria Sora Maria e Arcangelo di Roma per la categoria osterie.