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«Voglio uscire da TripAdvisor!» La richiesta di un gestore furioso

Si apre un nuovo scenario sul tema delle recensioni online. A parlare è il cuoco del ristorante Don Fabrizio, accusato di non aver accettato un pagamento con carta di credito, e di non gradire bambini nel suo locale. La proposta di Fabrizio Giovanni Abbate è di permettere ai ristoratori che lo richiedano di essere cancellati da TripAdvisor

13 marzo 2014 | 10:59
«Voglio uscire da TripAdvisor!» 
La richiesta di un gestore furioso
«Voglio uscire da TripAdvisor!» 
La richiesta di un gestore furioso

«Voglio uscire da TripAdvisor!» La richiesta di un gestore furioso

Si apre un nuovo scenario sul tema delle recensioni online. A parlare è il cuoco del ristorante Don Fabrizio, accusato di non aver accettato un pagamento con carta di credito, e di non gradire bambini nel suo locale. La proposta di Fabrizio Giovanni Abbate è di permettere ai ristoratori che lo richiedano di essere cancellati da TripAdvisor

13 marzo 2014 | 10:59
 

Foto: TripAdvisor
Foto: TripAdvisor

Le recensioni sul web accolgono i favori di alcuni e le severe critiche di altri; si tratta di due schieramenti ben definiti: c’è chi considera TripAdvisor un’ottima risorsa, c’è chi invece pensa sia più un danno che un prezioso strumento.

Nel dibattito organizzato da Italia a Tavola, in occasione delle premiazioni dei Personaggi dell’anno 2013 a Firenze, si è cercato di trovare un accordo, in grado di soddisfare entrambe le correnti di pensiero, considerando che l’obiettivo è uno solo: maggiore trasparenza atta a valorizzare la parte rispettabile della ristorazione italiana.

Capita però che a prescindere da un percorso rivolto alla trasparenza e alla credibilità - che Italia a Tavola insieme ai numerosi ristoratori italiani, a milioni di consumatori e alle istituzioni sta percorrendo - alcuni episodi di false recensioni suscitino particolare clamore.

È il caso di Fabrizio Giovanni Abbate (nella foto), titolare del ristorante Don Fabrizio in Brasile, accusato di aver rifiutato un pagamento con carta di credito American Express, e di non gradire i bambini nel suo ristorante. Il gestore del locale ovviamente si difende, e dichiara di essere intenzionato ad intraprendere un’azione legale contro TripAdvisor, affinché la sua attività non sia neanche più nominata sul portale, sebbene siano moltissime le recensioni favorevoli sul suo ristorante, rispetto alle poche fatte in malafede, e qualcuna giustamente, come sostiene Abbate.


Caro Alberto,

Faccio questo lavoro da quando sono nato, lo posso proprio dire , perché sia da parte di madre che di padre, ho sempre vissuto in un ristorante insieme a loro, che lo hanno a sua volta ereditato dai miei nonni.

Ma andiamo al dunque, ritengo vergognoso quello che ho scoperto oggi su una pagina di TripAdvisor, ossia una mia foto mentre facevo un gestaccio al fotografo. Ancora più grave la recensione del signore che l’ha pubblicata dicendo che quel gesto lo avrei rivolto a lui, perché non volevo accettare un pagamento tramite la sua American Express!

Ma a che punto può arrivare la falsità umana? Credo che non ci siano altre cose da aggiungere in merito al valore che la veridicità può avere per noi professionisti, seri e rispettati, di questa macchina infernale, ideata dai nostri lontani amici americani e usata da gente, a volte incompetente o a volte invidiosa, per discreditare la reputazione di “case” che come la mia stanno sul mercato da 18 anni!

Fabrizio Giovanni AbbateCaro Alberto, mi rivolgo a lei perché non capisco onestamente come possa succedere una cosa del genere, e peggio ancora basare un dibattito su questo scandaloso sito, che così come è non funziona!

Avanzo qui una proposta: i gestori delle società, che vengono recensite o chiamate in causa sul portale web, devono essere libere di poter anche chiedere agli amministratori di TripAdvisor di uscire dal sito in qualsiasi momento, e di non essere in nessun modo menzionati senza autorizzazione.

Io ho capito che la recensione negativa nei miei confronti sia promossa dalla concorrenza o da qualche cretino intenzionato a mettere in cattiva luce il mio lavoro, ed ho anche capito che se ben fatta questa azione può dare i suoi frutti e danneggiarmi, allora credo che come me tanti altri si trovano in queste condizioni, perciò mi chiedo, e vi chiedo: il solo fatto di avere la ricevuta fiscale dello stabilimento comproverebbe la veridicità della contenuto della recensione?

Vi racconto un’altra storia che mi è accaduta.

Entra nel mio ristorante un gruppo con 4 bambini, siedono al tavolo e quando leggono sul menu che la direzione del ristorante invita i genitori a mantenere i bimbi seduti per evitare incidenti (come già avvenuto), i genitori chiamano il cameriere per chiedergli se a noi non piacciono i bambini! Il cameriere prontamente risponde che assolutamente si, a noi piacciono i bambini, e lo dimostra il fatto che portiamo ai tavoli con bambini vari giochi, per non farli annoiare. Detto questo il cameriere porta al tavolo alcuni giocattoli e i bimbi passano la cena tranquilli.

Dopo qualche giorno, cosa appare su TripAdvisor? Cito testualmente la recensione in questione: “Il ristorante è così e così, e se avete bambini non andate là perché i proprietari non sono molto simpatici con i bambini, anzi li odiano!”

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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