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Fipe: Le bottiglie antirabbocco di olio non bloccheranno le frodi alimentari

L'obbligo di introdurre bottiglie antirabbocco per i 104mila ristoranti in attività comporterà una spesa di 400 milioni di euro e secondo la Federazone pubblici esercizi non risolverà il problema delle frodi del settore

 
01 dicembre 2014 | 10:09

Fipe: Le bottiglie antirabbocco di olio non bloccheranno le frodi alimentari

L'obbligo di introdurre bottiglie antirabbocco per i 104mila ristoranti in attività comporterà una spesa di 400 milioni di euro e secondo la Federazone pubblici esercizi non risolverà il problema delle frodi del settore

01 dicembre 2014 | 10:09
 

Il provvedimento che introduce l'obbligo per i ristoranti di servire solo oliere con tappi antirabbocco ha suscitato lo scontento di molti ristoratori, che oltre a dovere far fronte a ulteriori spese di gestione si sentono accusati di essere tra i responsabili delle contraffazioni alimentari che danneggiano l'enogastronomia made in Italy. Se Coldiretti sostiene a gran voce la disposizione comunitaria, in nome della trasparenza e della tutela delle imprese agricole e dei consumatori, al contrario Fipe - Confcommercio, decisa a difendere la categoria, denuncia l'insensatezza di un provvedimento che aggiungerebbe un ulteriore peso ai tanti che il settore della ristorazione già deve sopportare.



«L’obbligo di mettere sulla tavola dei ristoranti bottiglie di extravergine con tappo antirabbocco - dichiara Aldo Cursano (nella foto), presidente di Fipe Toscana e vice presidente di Fipe nazionale - è un’onta per le oltre 100mila imprese del settore. È come se per evitare che ci siano automobilisti che superano i limiti di velocità si imponesse di installare su ogni automobile un limitatore di velocità. Produttori ed imbottigliatori devono smetterla di dirci come fare impresa imponendoci, via legge, obblighi inutili e costosi che si trasformeranno in boomerang anzitutto per i produttori di qualità».

La ristorazione italiana è un terminale importante per le produzioni agroalimentari e per l’olio extravergine di oliva in particolare. Secondo l’ufficio studi della Fipe, un ristorante spende mediamente 3.800 euro l’anno per l’olio extravergine destinato alla sala. Per i 104mila ristoranti in attività vuol dire una spesa di 400 milioni di euro. La ristorazione di qualità ha nel 46% dei casi un carrello degli oli con in media 4,2 oli Dop di cui 1,1 biologico. Significativa è anche la presenza di oli non a denominazione: se ne contano in media 2,4 a cui si aggiungono 1,7 di origine biologica.

Aldo Cursano«Le inchieste degli organi di controllo - spiega ancora Cursano - documentano in modo inequivocabile che le frodi sull’olio si fanno altrove, non al ristorante che anzi è esso stesso vittima di un sistema di speculazione messo in pratica da imbottigliatori e produttori senza scrupoli. Affrontare il problema con il tappo antirabbocco al ristorante è un’azione di depistaggio che contrasteremo in ogni modo. Stiamo valutando di intraprendere iniziative clamorose come quella di togliere l’extravergine dal tavolo mettendolo a disposizione solo su richiesta. I nostri fornitori devono capire che le relazioni di filiera si costruiscono nel rispetto del nostro lavoro non chiedendo leggi a nostre spese».

Qualche dato sulla Toscana apre una finestra interessante sul fenomeno delle frodi. La Procura di Siena ha smascherato 300 tonnellate di olio taroccato e arrestato diverse persone. Secondo Coldiretti in Toscana c’è una presenza anomala di operatori oleari con 325 impianti molitori e ben 721 imbottigliatori. Giusto per un confronto la Puglia, che è il primo produttore italiano di olio, ha 163 impianti e 140 imbottigliatori.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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01/12/2014 14:55:35
1) Eliminiamo l'oliera
Senza l'oliera non si può vedere il colore dell'olio. L'oliera può essere perfettamente lavata. Nel mio ristorante serviremo a scelta l'olio nella bottiglia anti rabbocco (piccola) oppure un ottimo olio del Garda dell'uliveto di un mio amico (tra le migliori qualità esistenti) chiedendo al cliente che, se lo desidera, gli condiamo l'insalata in cucina. Suoneremo contemporaneamente le arie di una famosa opera di Leoncavallo.
FRANCO FAGNANO



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