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Cuochi stellati e ricette, nuova polemica Oldani contestato per il burro nel pesto

Lo chef stellato dichiara di utilizzare il burro nella preparazione del pesto alla genovese e precisa che è consigliato anche da molti libri di cucina. Accademia italiana della cucina: «Cambia totalmente il sapore»

 
13 febbraio 2015 | 11:30

Cuochi stellati e ricette, nuova polemica Oldani contestato per il burro nel pesto

Lo chef stellato dichiara di utilizzare il burro nella preparazione del pesto alla genovese e precisa che è consigliato anche da molti libri di cucina. Accademia italiana della cucina: «Cambia totalmente il sapore»

13 febbraio 2015 | 11:30
 

Davide Oldani

Dopo la dichiarazione sull'olio dello chef Ilario Vinciguerra (1 stella Michelin) e dopo l'aglio in camicia nell'Amatriciana secondo Carlo Cracco (2 stelle), ora è il burro messo nel pesto alla genovese da un altro cuoco stellato, Davide Oldani (nella foto in alto) ad innescare una nuova polemica. L'Accademia italiana della cucina ha contestato per prima l'indicazione data dell'ideatore della “cucina pop”, in un'intervista al Corriere della Sera. «Desideriamo ripetere - afferma il segretario generale dell'Accademia italiana della cucina Paolo Petroni (nella foto in basso a destra) - che i grandi chef possono fare quello che vogliono, ma questa ci pare peggio dell'altra. Perché il burro nel pesto ne cambia totalmente il sapore».



Paolo Petroni«È vero che nella sola zona di Genova esistono decine di versioni di pesto - continua Petroni - ma la base è sempre basilico, pinoli, aglio, parmigiano e pecorino sardo grattugiati e olio extravergine d'oliva ligure. Nella zona del Levante genovese è d'uso aggiungere la “prescinseua”, una cagliata fresca lievemente acidula. Ma arrivare a dire che solo con il burro il pesto diventa cremoso è un totale stravolgimento della ricetta. Cremoso per cremoso si potrebbe aggiungere anche un po' di panna!».

La replica dello chef 1 stella Michelin e ambasciatore di Expo Davide Oldani non tarda ad arrivare: «Sono convinto - dichiara Oldani all’Ansa - che il burro vada messo nel pesto e questo nasce anche da un ragionamento semplice, che una noce di burro aiuta a fare la salsina cremosa e non sovrasta il basilico, mentre aglio e pecorino lo fanno».

«Nei libri di cucina - aggiunge Oldani - la noce di burro nel pesto viene indicata eccome. Da Ada Boni a Carnacina, si parla di burro e chi dice il contrario non legge e ignora la cultura del cibo. Ognuno può dire la sua e lo rispetto. Ma è giusto che anch'io dica la mia. Oltretutto, coloro che dicono che la mia ricetta è un'eresia non fanno neanche i cuochi, si nutrono e basta».

«Sono del parere - conclude Oldani - che quando si cucina bisogna bilanciare ogni cosa per dare il giusto valore energetico e gusto al cibo, oltre al fatto che così non si spreca il cibo. È questo il messaggio che porto avanti come chef ambasciatore di Expo e che ho sintetizzato nello slogan "Bisogna pensare quando si compra e pesare quando si cucina"».

Roberto PanizzaI due pareri discordanti non hanno portato a nessuna conclusione, perciò è interessante capire cosa ne pensano i diretti interessati, ovvero i genovesi. «Nessuno vieta di mettere il burro nel pesto - dichiara all’Ansa Roberto Panizza (nella foto, accanto), presidente di Palatifini, l’associazione che ogni due anni organizza un campionato mondiale di pesto al mortaio - è una questione di gusto personale, ma è vero che i genovesi preferiscono la famosa salsa al basilico senza».

«Se i genovesi ritenessero che il pesto vada fatto col burro lo farebbero - osserva Panizza - e invece non è così. Il riferimento al burro è contenuto in un volume di ricette dell'Ottocento. Però non ha attecchito. La cosiddetta mantecatura è stata risolta con un uso maggiore di formaggio rispetto alle ricette di un secolo fa».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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17/02/2015 15:13:20
2) Il burro nel pesto non è sbagliato, anzi...
Carissimo Davide,
riguardo alla querelle con l’Accademia della Cucina Italiana sulla ricetta del Pesto alla Genovese, vorrei fornirti un contributo. Nella ricetta del pesto alla Genovese pubblicata sul volume Cucinare da Re di Nino Bergese (Genovese Purosangue) ed uno dei cuochi più importanti della Gastronomia italiana (primo 2 stelle Michelin in italia quando non venivano assegnate le 3 Stelle, con il suo ristorante LA SANTA a Genova.
Il grande chef è chiarissimo, consiglia di servire con le trenette burro chiarificato servito a parte da aggiungere alla pasta. Oltretutto anche io nella mia ricetta aggiungo burro, l’accorgimento mi fu consigliato da Luigi Veronelli anche Lui di Origini Liguri. Devo dire che questa volta i cosidetti soloni della cucina classica e regionale di sono rivelati poco colti ed informati. Oltretutto ho già trovato in passato testi di cucina ligure anche dei primi del 900 che citavano l’aggiunta di burro nella ricetta.
Scusa per la chiacchierata, complimenti e buon lavoro.
Cordialmente un abbraccio.
Pierangelo Cornaro

Ristorante Colleoni dell'Angelo
17/02/2015 09:30:11
1) È naturale apportare piccole modifiche
Può capitare che per moltissime ragioni la ricetta originale non soddisfi appieno le aspettative,quindi viene naturale apportare piccole modifiche di adattamento, per il gusto personale. Io ad esempio golosissima di "pesto alla genovese" per tutta l'estate; non amo il pecorino sardo che trovo tra gli ingredienti della ricetta,quindi lascio solo il Parmigiano nella proporzione dimezzata rispetto al Pecorino, inoltre sostituisco l'olio di oliva ligure (che ritengo veramente che sia uno tra i migliori) con l'olio di riso Scotti (tassativo!) Faccio questo perché? E' meraviglioso poter fare la "scarpetta" nel residuo di salsa rimasta nel piatto di trenette appena divorato e avvertire ancora tutta la leggerezza della salsa da me modificata appena che il gusto penetrante dell'originale non mi permetterebbe di fare.
gea bersanetti



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