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Nuove regole per il turismo in Toscana Anna Lapini: «Serve più chiarezza»

Il convegno “Turismo e Toscana” è stata l’occasione per ribadire la necessità di una revisione delle regole, in particolare della legge regionale 42/2000. Serve coordinamento tra i territori, e la certezza dei controlli

 
05 luglio 2016 | 09:13

Nuove regole per il turismo in Toscana Anna Lapini: «Serve più chiarezza»

Il convegno “Turismo e Toscana” è stata l’occasione per ribadire la necessità di una revisione delle regole, in particolare della legge regionale 42/2000. Serve coordinamento tra i territori, e la certezza dei controlli

05 luglio 2016 | 09:13
 

«Facciamo il punto sulle regole del mercato e sulla governance per dare al turismo la dignità che merita come settore economico fonte di ricchezza, benessere e occupazione per la Toscana». È questa la richiesta espressa dalla presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini (nella foto) nel suo intervento durante il convegno “Turismo e Toscana” che si è svolto a Firenze. Secondo la Lapini, il vero banco di prova sarà quindi la revisione della legge regionale 42/2000.

Anna Lapini

Anna Lapini

«I dati su presenze e arrivi - continua Anna Lapini - sono positivi e fanno ben sperare, ma lo stato di salute del turismo non si misura solo da questi numeri. Lo si vede piuttosto dai ricavi delle aziende e dalla loro capacità di mantenere l’occupazione, anzi di svilupparla. Ancora troppi imprenditori, anziché sentirsi valorizzati, a volte hanno l’impressione di lavorare in un ambiente “ostile” o comunque non abbastanza di supporto. E non parlo solo dei deficit strutturali che penalizzano certi territori - vedi la mancanza di infrastrutture, trasporti pubblici, reti - ma soprattutto di una mancanza di chiarezza che fa saltare le regole della concorrenza leale. Contiamo quindi che la revisione della legge regionale 42/2000 diventi l’occasione per chiarire i tanti punti in sospeso e ribadire il concetto che le regole devono essere uguali per tutti».

Sarà poi fondamentale, secondo la Confcommercio, fare il punto sulla governance del territorio toscano nel suo complesso, per rafforzare l’immagine della regione e il coordinamento tra i territori, evitando l’eccessiva frammentazione di offerta, canali e mercati di vendita.  «La costruzione della governance deve però partire dal basso: le imprese e le associazioni che le rappresentano devono avere rilievo negli organi decisionali e di concertazione attivati a livello territoriale», ha detto Anna Lapini.

La presidente di Confcommercio Toscana ha infine chiesto che nella nuova governance la Regione si ritagli un ruolo di coordinamento e controllo ben definito, al di sopra delle logiche territoriali: «inutile stabilire regole se poi non c’è nessuno che vigila affinché siano rispettate. È la certezza dei controlli e delle sanzioni che motiva al rispetto delle leggi. Se si deroga dalla logica del controllo, si lascia passare un messaggio sbagliato di impunità e, di fatto, di anarchia. Un fallimento che farebbe tornare al punto di partenza e che, siamo certi, la Regione vorrà evitare».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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