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TripAdvisor, anche le banche ci cascano Sì al mutuo solo se sei al top in classifica

La web reputation non confonde più soltanto le idee ai clienti su ristoranti o alberghi, ma coinvolge anche le banche che si affidano alle classifiche della rete per determinare l’affidabilità di un’attività e decidere se concederle mutui e finanziamenti. Il sistema Paese deve trovare una soluzione

di Federico Biffignandi
20 febbraio 2017 | 10:32
TripAdvisor, anche le banche ci cascano 
Sì al mutuo solo se sei al top in classifica
TripAdvisor, anche le banche ci cascano 
Sì al mutuo solo se sei al top in classifica

TripAdvisor, anche le banche ci cascano Sì al mutuo solo se sei al top in classifica

La web reputation non confonde più soltanto le idee ai clienti su ristoranti o alberghi, ma coinvolge anche le banche che si affidano alle classifiche della rete per determinare l’affidabilità di un’attività e decidere se concederle mutui e finanziamenti. Il sistema Paese deve trovare una soluzione

di Federico Biffignandi
20 febbraio 2017 | 10:32
 

Fino ad ora, parlando di web reputation, ci siamo concentrati sull’effetto catastrofico che questa può avere sulla ristorazione e la ricezione mettendo in luce principalmente l’aspetto per così dire etico della vicenda. Ovvero: come è possibile che un ristorante piuttosto che un hotel vengano promossi o bocciati grazie a commenti fasulli di utenti che mai sono stati in quella struttura, oppure in seguito a recensioni “comprate”? Problema grave che, inevitabilmente, ha effetti ancor più catastrofici sull’economia di quel ristorante o di quell’hotel e, più in generale, su quella dell’intero settore spogliato dal concetto di “libero mercato”.

TripAdvisor, anche le banche ci cascano Sì al mutuo solo se sei al top in classifica

A questo punto però dall’ombra emerge un'altra questione, se possibile ancora più grave, perché non si parla più di “semplice” reputazione, ma bisogna fare i conti con i bilanci di un’attività e quindi con la vita o la morte di essa e, di riflesso, anche di quella della famiglia dell’imprenditore che ha investito nella stessa impresa. Stiamo parlando di alcuni istituti di credito che ora si affidano in buona parte alla posizione che ricopre un’attività nelle classifiche della rete per decidere se affidare ad essa un finanziamento, un prestito, un mutuo; per determinare insomma quello che in gergo si chiama rating, cioè l'affidabilità di un'impresa. Se la vita o la morte di un’attività è appesa ad un dato che, molto probabilmente, è fasullo allora è necessario che tutto il Paese si fermi a riflettere. Le banche, in primis. La denuncia, molto sobria va detto (e tanto di cappello alla sua pacatezza e alla sua onestà nel non fare "nomi e cognomi"), proviene da Luca Montino che a Jesolo (Ve) gestisce il ristorante, pizzeria, grill “Perla Nera”.

In una lettera scritta all’Ascom di San Donà - Jesolo (che riportiamo integralmente in coda a questo articolo) emerge tutta la sua impotenza (che è quella di tutti i colleghi) di fronte a questo sistema e invoca l’aiuto delle associazioni di categoria, come Ascom appunto, in maniera tale che si uniscano per ristabilire l’ordine in questa giungla dagli effetti devastanti che lui - come noi - identifica nel modo di operare TripAdvisor, anche se abbiamo denunciato più volte come non sia l’unico portale colpevole.

TripAdvisor, anche le banche ci cascano Sì al mutuo solo se sei al top in classifica

Oltre ad Ascom noi giriamo l’appello anche agli altri addetti ai lavori come Confcommercio, Confesercenti, tutte le sigle dei sindacati di categoria, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato e poi, chiaramente, la politica senza distinzione tra partiti, senza scissioni destra-sinistra o interne ai singoli schieramenti perché, lo ribadiamo, il problema coinvolge tutti e tutti possono cadere in questa trappola. Urge che il ministero dell’Economia, quello dello sviluppo, ma anche quello del turismo, prendano coscienza di questa situazione e la risolvano quanto prima.

E poi ci rivolgiamo anche ad Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione bancaria italiana, lo facciamo con una semplice domanda a cui ci piacerebbe seguisse una sua risposta: è concepibile che le banche adottino strategie così fragili per rispondere a necessità estremamente importanti dei clienti che operano nei settori della ristorazione e della ricezione? La nostra risposta ce l’abbiamo ed è un secco «no». E suggeriamo, come di consueto, di andare all’origine del problema che si ritrova nella totale mancanza di regole, di ordine, di controllo e di verità. Sempre nella libertà di esprimere la propria opinione, ma che è ben diversa dal poter dire quel che si vuole soprattutto se di mezzo ci vanno altre persone, spesso onesti e capaci professionisti.

Di seguito riportiamo integralmente la denuncia di Luca Montino:


Spettabile Ascom San Donà - Jesolo
Spettabile presidente

Scrivo questa lettera di protesa contro la manifesta quanto inspiegabile inezia della associazione nei confronti di un gravissimo problema che da qualche anno affligge parecchie attività commerciali con le loro gestioni e le loro famiglie. Si rende necessaria una presa di posizione decisa a difesa dei vostri preziosi associati vostra linfa vitale al fine di ridare dignità al lavoro ed alla professionalità delle persone come risorse umane e dell’intero settore commerciale visibilmente ed innegabilmente abbandonato e già sottomesso alla tristemente nota legge Bolkestein la quale ha demolito e sta continuando ad intaccare le sicurezze economiche di parecchie famiglie che hanno nel tempo investito le proprie risorse e le proprie vite al servizio della accoglienza non solo turistica mettendosi in gioco quotidianamente.

Nulla di tutto ciò potrebbe comunque scalfire la natura geneticamente imprenditoriale dei vostri amici commercianti i quali sanno recuperare motivazioni e stimoli nella sabbia e nella nebbia. Ma il motivo per cui chiedo ad alta voce spiegazioni della vostra assenza è dovuto alla mancanza di presa di posizione e di fatto lo è ove si permette di offendere e denigrare le persone ed il lavoro. È superfluo ricordarvi che come associazione dovrebbe essere il vostro primo obiettivo, vostro “credo” e vostra missione quotidiana.

Oggi parliamo di “web reputation” andiamo quindi oltre le banali recensioni alle quali nostro malgrado abbiamo dovuto soccombere (anche se a volte toglie il sonno la spregiudicatezza di alcuni delinquenti). Richiamo la vostra attenzione per farvi notare che alcuni istituti di credito iniziano a prestare particolare attenzione alle “posizioni” delle speciali classifiche in rete al fine di concedere affidamenti, prestiti o mutui.

Ora credo che non si possano biasimare le banche per le proprie politiche suicida o per aver trascinato con loro le imprese, quello che è incredibile è che pur sapendo il fine del noto portale e quale è stato il percorso diabolico evidente già dai primi momenti gli si permetta oggi senza proferire un qualsiasi lamento di proporsi come salvatori al fine di risollevare la “web reputation” o immagine sociale tanto cara ai “prestatori di fiducia” da loro stessi demolita da attraverso l’uso consapevole di matematica strategia oggi con la richiesta di denaro. Il vostro silenzio vi schiera dalla parte di chi rende questa richiesta una tangente.

Luca Montino

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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