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Nasce l'Istituto del Vermouth di Torino Più valore e diffusione al prodotto

L'Istituto, costituito dalle aziende e dai marchi che rappresentano la stragrande maggioranza della produzione di questa denominazione, ha lo scopo di valorizzare il Vermouth di Torino e promuoverne la diffusione

di Gabriele Ancona
 
12 aprile 2017 | 12:07

Nasce l'Istituto del Vermouth di Torino Più valore e diffusione al prodotto

L'Istituto, costituito dalle aziende e dai marchi che rappresentano la stragrande maggioranza della produzione di questa denominazione, ha lo scopo di valorizzare il Vermouth di Torino e promuoverne la diffusione

di Gabriele Ancona
12 aprile 2017 | 12:07
 

Il 7 aprile è nato l’Istituto del Vermouth di Torino a conclusione di un lungo iter che ha portato alla definizione legale della denominazione “Vermouth di Torino” attraverso il decreto attuativo, ora inviato a Bruxelles dal ministero dell’Agricoltura. L’organismo è stato costituito dalle aziende e dai marchi che rappresentano la stragrande maggioranza della produzione di questa denominazione: Berto, Bordiga, Del Professore, Carlo Alberto, Carpano,  Chazalettes, Cinzano, Giulio Cocchi, Drapò, Gancia, La Canellese, Martini & Rossi, Mulassano, Sperone, Torino Distillati, Tosti.

Nasce l'Istituto del Vermouth di Torino Più valore e diffusione al prodotto

L’Istituto ha lo scopo valorizzare, promuovere ed elevare la qualità del Vermouth di Torino e la sua diffusione sui mercati attraverso il lavoro sinergico di tutti i produttori. Ai fondatori, con caratteristiche diverse di storia e dimensione aziendale, potranno unirsi altri soci he vogliano condividerne gli obiettivi e le attività di promozione.

Il Vermouth di Torino è conosciuto nel mondo per la tradizione e la storicità della produzione. La sua fama è legata al Piemonte e a Torino dove, nel XVIII secolo, si sviluppò una vera e propria aristocrazia di “vermuttieri” grazie ai quali, in misura e modi diversi, la diffusione del Vermouth di Torino divenne internazionale, raggiungendo in tutta Europa una grande risonanza. Nel corso degli anni le tecniche di lavorazione si sono evolute: quelle nuove hanno affiancato via via le più antiche e la loro coesistenza continua ancora oggi a preservare e a valorizzare la tradizionale produzione di questo prodotto.

Carlo Vergnano - Nasce l'Istituto del Vermouth di Torino Più valore e diffusione al prodotto

Il socio Carlo Vergnano

Il Vermouth di Torino

L’iter amministrativo

Il Vermouth (o Vermut) di Torino è inserito tra le denominazioni geografiche comunitarie sin dal 1991, senza che ne siano state indicate le caratteristiche o i processi produttivi per distinguerlo dalla più ampia categoria Vermouth a cui appartiene.
Da oltre 20 anni ed in numerose occasioni, i produttori di Vermouth, consapevoli della necessità di una regolamentazione, si sono incontrati per definire un disciplinare di produzione in grado di elevare maggiormente questo grande aperitivo della tradizione piemontese.

Siamo giunti finalmente al traguardo con il decreto 1826 del 22 marzo 2017 con cui il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha accolto la richiesta di protezione presentata nei mesi scorsi dalla Regione Piemonte ed ha riconosciuto l’indicazione geografica Vermouth di Torino/Vermut di Torino. «Il Vermouth di Torino - si legge nel decreto - è il vino aromatizzato ottenuto in Piemonte a partire da uno o più prodotti vitivinicoli italiani, aggiunto di alcol, aromatizzato prioritariamente da Artemisia unitamente ad altre erbe, spezie».
 
La zona di produzione
Comprende l'intero territorio del Piemonte.
 
Le caratteristiche sensoriali
Il Vermouth di Torino deve avere colore da bianco a giallo paglierino fino a giallo ambrato e rosso: le singole caratteristiche sono legate agli apporti cromatici determinati dai vini, dalle sostanze aromatizzanti e dall'eventuale impiego di caramello. Odore intenso e complesso, aromatico, balsamico, armonico talvolta floreale o speziato. Sapore morbido, equilibrato tra le componenti amare, indotta dalla caratteristica aromatica dell'Artemisia, e dolci che variano a seconda delle diverse tipologie zuccherine. Titolo alcolometrico tra 16% vol e 22% vol.
 
I principi aromatici
Possono essere estratti mediante le tecnologie disponibili utilizzando come supporto vino, alcol, acqua, soluzioni idroalcoliche. Tra le materie prime principali del Vermouth di Torino ritroviamo le piante del genere Artemisia, essendo obbligatoria la presenza delle specie absinthium e/o pontica coltivate o raccolte in Piemonte. Per la dolcificazione si può usare zucchero, mosto d'uve, zucchero caramellato e miele. Per la colorazione si può usare soltanto il caramello.
 
La denominazione può essere integrata con le diciture
  • Extra Secco o Extra Dry per prodotti il cui tenore di zuccheri è inferiore ai 30 grammi per litro
  • Secco o Dry per vermouth con meno di 50 grammi per litro
  • Dolce per prodotti il cui tenore è pari o supera i 130 grammi per litro.
Nella lista degli ingredienti è possibile indicare il riferimento ai vini base impiegati con le specifiche denominazioni d'origine o indicazioni geografiche qualora rappresentino almeno il 20% in volume del prodotto finito.
 
Il disciplinare prevede la tipologia Vermouth Superiore per il prodotto con un titolo alcolometrico non inferiore a 17% vol, composto di vini prodotti in Piemonte pari ad almeno 50% e aromatizzato anche se non esclusivamente, con erbe, diverse dall'assenzio, coltivate o raccolte in Piemonte.

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