La Masardona è la pizzeria friggitoria guidata da Enzo Piccirillo, fondata nel lontano 1945, nella Napoli risorgente dalla guerra, radicata nel quartiere popolare e laborioso che unisce la Ferrovia alla Marina.
Clientela dall’alba al pomeriggio. E proprio il rispetto sacro per il cliente, insieme alla correlata e vigile attenzione alla qualità degli ingredienti ha funto da fattore di crescita e di notorietà del locale.
L’etica del lavoro, la tensione al miglioramento continuo, l’amore per le proprie origini, le radici. Due figli: Cristiano e Salvatore. Gli studi, la laurea. Spessore adulto, l’anelito ad intrapresa successiva. La chioma. La Masardona che nel non pensare minimamente a sradicarsi dalla sede storica, semplicemente apre un’altra sede.
E dove? A piazza Vittoria, là dove il famoso lungomare crea largo maestoso, con il proscenio della Villa Comunale, affinché felice e confortevole sia la giunzione tra la città mediterranea e la città mitteleuropea. Connotazione immediata: lo stesso saggio understatement della sede storica, il cromatismo piacevole giocato sul bianco e sull’azzurro. Lo stesso offering, e come potrebbe essere diversamente. Piccolo indoor, l’outdoor contempla circa 20 posti a sedere, plein air durante la lunga estate, in confortevole gazebo quando di sera è freddo.
Prima del Battilocchio a cui giammai rinunceremmo, giunge in tavola, lesto e cordiale il servizio, un dovizioso fritto costituito da arancini, crocché e frittatine di maccheroni. Eccellenza pari alla sede madre: mai potremmo fare miglior complimento al prode team di friggitori, da Salvatore guidato e coordinato.
Il Battilocchio in versione primavera è leggero e saporito: letto di rucola, pomodoro datterino e bocconcini di mozzarella di bufala. Buona birra Baladin.
Dolcino tradizionale con rituale e gradito bicchierino di marsala in accompagnamento. Prezzi di commovente onestà, a ricordare che lo street food, patrimonio del Mediterraneo, se oggi delizia palati ed abilita esperienze, fino a ieri sfamava tutti.
E nella famiglia Piccirillo, papà Enzo (con moglie Anna) e figli Cristiano e Salvatore, questa linfa emozionale scorre gagliarda: dalla radice alla chioma.