Un approccio “green”, vecchi vigneti, vinificazione tradizionale: quella della Basilicata, e della Lucania in particolare, è una tradizione enoica che affonda le proprie radici in una remota antichità.
Risale infatti al VII secolo a.C. l’introduzione in Italia da parte dei coloni Greci del suo vitigno di punta: l’Aglianico. Siamo a Venosa, dove nacque Orazio, il poeta del “nunc est bibendum”, e dove, dal 1957, la Cantina di Venosa rappresenta la tradizione enoica. Un’azienda storica, con oltre 400 soci, fortemente legata al territorio e pertanto desiderosa di preservarlo. Nasce da questo intento l’approccio ecosostenibile della cantina che con il fotovoltaico è riuscita ad azzerare la produzione di anidride carbonica e che imbottiglia in vetro riciclato al 70%.
Il filo conduttore “green” va dai vigneti, dove viene applicata la lotta integrata, al prodotto finale, con i cartoni sigillati grazie a colle vegetali. L’attenzione in vigna permette di ottenere un’uva sana, portata a maturazione ottimale prima di essere raccolta manualmente in piccole cassette, così da poter trasfondere tutta la sua bontà organolettica.
Il Carato Venusio Superiore Doc 2012 è una selezione ottenuta da uve Aglianico in purezza che crescono su viti di 45-60 anni a 400 metri di altitudine. Il Carato viene vinificato in piccoli fermentini e svolge una macerazione pellicolare a temperatura controllata fra i 23 e i 26°C per circa 15 giorni, per poi completare la fermentazione alcolica e malolattica in serbatoi inox.
L’affinamento in botti di rovere per due anni ne completa il profilo aromatico fruttato con note di spezie, mentre in bocca il Carato si contraddistingue per la buona struttura, il tenore alcolico di 14,5% ben bilanciato dalla freschezza e dalla nota sapida e la chiusura armonica.
Per informazioni:
www.cantinadivenosa.it