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Rumoroso, generoso, eccentrico Dario Picchiotti si racconta

di Carla Latini
 
27 aprile 2019 | 16:43

Rumoroso, generoso, eccentrico Dario Picchiotti si racconta

di Carla Latini
27 aprile 2019 | 16:43
 

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Dario Picchiotti dell'Antica Trattoria di Sacerno (Bo), che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigo.

Dario Picchiotti è un cuoco generoso. Lo è con colleghi e amici, con i produttori che lo seguono, ma lo è soprattutto con i clienti. Chi si siede all’Antica Trattoria di Sacerno, a pochi chilometri da Bologna, sa che in cucina c’è un cuore grande. Quello di Dario. Un po’ eccentrico, sopra le righe, sempre su un pezzo nuovo da costruire e con cui giocare.

Dario Picchiotti (Rumoroso, generoso, eccentrico Dario Picchiotti si racconta)
Dario Picchiotti

La trattoria è sua e di Giada Berri dal 2012. Nel 2014 arriva un altro socio e partner in cucina, Mario Solomita. Nella bassa pianura Padana si mangia pesce di grande qualità e preparato con eleganza. Fin dai tempi della Locanda della Colonna a Tossignano (Bo) per lui, giovanissimo e giovane anche oggi, la cucina deve essere in simbiosi con la sala, punto fermo ora all’Antica Trattoria di Sacerno dove i crudi di pesce aprono il menu. Prodotti tradizionali, puri, eccellenti, lavorati con ingredienti paralleli, eccentrici, che portano la sua firma.

Lo scopo di Dario è quello di esaltare le materie prime tramite accostamenti immediati subito riconoscibili o, al contrario, lavorare su abbinamenti nascosti, che in una seconda percezione olfattiva e gustativa raggiungono l’obbiettivo. Una cucina rumorosa la sua, così come si definisce lui: rumoroso. Certo, non passa inosservato quando si avvicina ai tavoli in un ambiente curato e discreto che vive del riflesso della tranquillità della campagna circostante. Giada, con la sua gentilezza e la sempre costante attenzione, mantiene il calore dell’accoglienza.

La carta dei vini vanta più di 450 etichette. Una selezione curata personalmente da lei, braccio sereno e competente dello chef, che non perde occasione di gridare, dai suoi piatti, passione, capacità e voglia di stupire. Una sosta all’Antica Trattoria di Sacerno vi aprirà cuore, naso, palato e occhi.


Da bambino cosa sognavi di diventare?
Volevo aprire un negozio di alimentari come mio zio Franco

Il primo sapore che ti ricordi?
Big bubbles all'uva

Qual è il senso più importante?
Il buon senso (che non ho)

Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato?
Lo spaghetto alle vongole

Come hai speso il primo stipendio?
Sicuramente in cavolate

Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
Pizza, hamburgher, spaghetto al pomodoro

Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
Limoni

Qual è il tuo cibo consolatorio?
La pasta

Che rapporto hai con le tecnologie?
Buono

All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
Tortelli ripieni di castagne

Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Freddie Mercury, Elvis Presley e Janis Joplin. Ma li porterei a bere un gin tonic

Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
Il disegno di un bambino dell'asilo (di cuore, immediato, sincero)

Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
Hey Boy Hey Girl dei Chemical Brothers

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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