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Niente dazi sul riso cambogiano L’ira degli agricoltori: inaccettabile

La Commissione europea ha escluso il cereale dalla lista prodotti su cui sospendere benefici per l’export. Per le associazioni che rappresentano gli agricoltori si tratta di una decisione «ingiustificabile».

 
12 febbraio 2020 | 17:26

Niente dazi sul riso cambogiano L’ira degli agricoltori: inaccettabile

La Commissione europea ha escluso il cereale dalla lista prodotti su cui sospendere benefici per l’export. Per le associazioni che rappresentano gli agricoltori si tratta di una decisione «ingiustificabile».

12 febbraio 2020 | 17:26
 

Nessun nuovo dazio (almeno per ora) su tutte le tipologie di riso in arrivo dalla Cambogia. Così ha deciso la Commissione europea, che ha escluso il cereale di provenienza asiatica dalla lista nera dei prodotti su cui sospendere benefici. Un provvedimento che ha scatenato l’ira delle associazioni italiane degli agricoltori: «Non è accettabile aver lasciato fuori un prodotto così sensibile per i nostri mercati e per tutti gli agricoltori - sostiene in una nota la Cia-Agricoltori Italiani - soprattutto dopo le accertate e ripetute violazioni di diritti umani, civili e del lavoro compiute dalle autorità cambogiane».

Nessun dazio sul riso proveniente dalla Cambogia (Niente dazi sul riso cambogiano L’ira degli agricoltori: inaccettabile)

Nessun dazio sul riso proveniente dalla Cambogia

L’Italia è il primo Paese produttore di riso in Europa, con circa 230.000 ettari seminati, oltre cento varietà coltivate e una produzione nazionale stabilmente superiore a un milione di tonnellate.

«L’esclusione del riso è una decisione incomprensibile e in aperto contrasto con le esigenze del settore in Italia e a livello europeo», è la reazione del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. «La lista stilata dalla Commissione non include il riso - ha detto - e l’esclusione è stata motivata con la clausola di salvaguardia già in vigore che, però, si applica solo alle importazioni di riso Indica lavorato dalla Cambogia».

Massimiliano Giansanti (Niente dazi sul riso cambogiano L’ira degli agricoltori: inaccettabile)
Massimiliano Giansanti

Confagricoltura ricorda che la clausola di salvaguardia è stata varata dalla Commissione europea nel gennaio 2019 per un periodo di tre anni, allo scopo di arginare un flusso di importazioni di riso asiatico progressivamente aumentate fino ad incidere per oltre il 30% sul totale dell’import della Ue. Il risultato è stato un crollo dei prezzi, fino al 40%, pagati ai risicoltori negli Stati membri. Il provvedimento della Commissione Ue può essere bloccato, grazie alla formale obiezione del Parlamento europeo o del Consiglio.

L’obiettivo, dunque, diventa quello di lavorare per fare in modo che Parlamento e Consiglio Ue modifichino la posizione avanzata dalla Commissione. Domani, 13 febbraio, il presidente nazionale di Cia Dino Scanavino incontrerà a Bruxelles anche Sandra Gallina, vice direttore generale della DG Trade della Commissione europea.

Ettore Prandini (Niente dazi sul riso cambogiano L’ira degli agricoltori: inaccettabile)
Ettore Prandini

Sul caso è intervenuta anche la Coldiretti, secondo cui il provvedimento «comporterà l’ingresso a dazio zero di 80mila tonnellate di riso lavorato, semilavorato e aromatico sul quale pesano le accuse di sfruttamento del lavoro minorile del Dipartimento del lavoro statunitense». Dalla Cambogia nell’ultimo anno, precisa la Coldiretti, sono arrivati in Italia oltre 8 milioni di chili, mentre le importazioni dal Vietnam sono stimate in oltre 7,5 milioni di chili, con una crescita record di 18 volte in quantità nel corso dell’anno secondo le proiezioni Coldiretti per il 2019. «È necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della dignità dei lavoratori», ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare che «che dietro gli alimenti, italiani e stranieri in vendita sugli scaffali ci deve essere la garanzia di un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore».

Antonio Boselli (Niente dazi sul riso cambogiano L’ira degli agricoltori: inaccettabile)
Antonio Boselli

Sulla questione si è espresso anche il presidente di Confragricoltura Lombardia: «Non comprendiamo questa scelta - commenta Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia - l’esclusione del riso è stata motivata con la clausola di salvaguardia già in vigore che, però, si applica solo alle importazioni di riso Indica lavorato dalla Cambogia: inoltre non è corretto fare riferimento a questioni di carattere economico, quando è in discussione il mancato rispetto dei diritti umani e del lavoro. Confagricoltura ha ricordato che la clausola di salvaguardia è stata varata dalla Commissione europea nel gennaio 2019 per un periodo di tre anni, allo scopo di arginare un flusso di importazioni di riso asiatico progressivamente aumentate fino ad incidere per oltre il 30% sul totale dell’import dell’Unione europea. Il risultato è stato un crollo dei prezzi, fino al 40%, pagati ai risicoltori negli Stati membri. La Commissione europea, con questa scelta, non ha dato seguito alle richieste formulate unitariamente dal governo italiano, dalle organizzazioni agricole e dalle Regioni maggiormente interessante. «Ci auguriamo - prosegue Boselli - che il Parlamento europeo o il Consiglio blocchino il provvedimento della Commissione che è in aperto contrasto con le esigenze del settore in Italia e in Europa».

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