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Il Dl Rilancio condanna il turismo Centinaio: Si cambi, o guerra aperta

Il senatore leghista, ex ministro al Turismo, critica duramente le poche e sfavorevoli idee che il Governo sta inserendo nel nuovo decreto per sostenere il settore. Anche le associazioni sono critiche sulla bozza che, se confermata, sancirà «la fine di un settore che occupa milioni di lavoratori e che fornisce un contributo decisivo all’economia nazionale».

12 maggio 2020 | 17:43
Il Dl Rilancio condanna il turismo 
Centinaio: Si cambi, o guerra aperta
Il Dl Rilancio condanna il turismo 
Centinaio: Si cambi, o guerra aperta

Il Dl Rilancio condanna il turismo Centinaio: Si cambi, o guerra aperta

Il senatore leghista, ex ministro al Turismo, critica duramente le poche e sfavorevoli idee che il Governo sta inserendo nel nuovo decreto per sostenere il settore. Anche le associazioni sono critiche sulla bozza che, se confermata, sancirà «la fine di un settore che occupa milioni di lavoratori e che fornisce un contributo decisivo all’economia nazionale».

12 maggio 2020 | 17:43
 

Sulla bozza che il Governo sta redigendo per emanare il Dl Rilancio, la Lega interviene a muso duro criticando senza mezzi termini i provvedimenti che si dovrebbero attuare per il turismo. «La Lega - ha spiegato il senatore leghista Gian Marco Centinaio - commenta i fatti, i provvedimenti quando chiari e definitivi, non le bozze. Il sospetto però che, per l'ennesima volta, questo governo trasformi quanto circola sulle agenzie di stampa in decreto definitivo è assai forte. Se ciò fosse vero, stando ai numeri che si leggono, sarebbe delittuoso soprattutto per il turismo italiano: si nota, infatti, una spiacevole similitudine tra le parole pronunciate da Franceschini in Senato e le veline che escono dai palazzi romani».

Colpo di grazia per il turismo?Dal Dl Rilancio nessun segnale
Il mondo del turismo organizzato respinge la bozza del Dl Rilancio

Sul banco degli imputati finisce inevitabilmente l'attuale ministro ai Beni Culturali e al Turismo, Dario Franceschini: «Oltre a finanziamenti ridicoli, proposte stralunate come quella del bonus vacanze in tax credit per gli hotel, costringendoli a fare da finanziatori per conto dello Stato. Ma il ministro se n'è accorto che le associazioni di categoria sono tutte sul piede di guerra? Lo sa, Franceschini che con i tour operator, le agenzie di viaggi, con i nostri balneari, con tutta la filiera di chi valorizza le nostre ricchezze così come di chi le vende al mondo, bisogna parlarci e ascoltare quanto hanno da dire? Ha il polso del comparto? Certo che no. Ancora una volta il Ministro dimostra che il turismo italiano è l'ultimo dei suoi pensieri: sappia però che è da indegni giocare col futuro dei lavoratori. O dimostra di ascoltare le associazioni, oppure faremo una guerra senza quartiere».

Severa anche la presa di posizione congiunta delle associazioni del turismo organizzato (Aidit-Associazione italiana distribuzione turistica, Astoi Confindustria Viaggi, Assoviaggi e Fto-Federazione turismo organizzato) in merito al Dl Rilancio. «In Italia abbiamo sentito parlare di sostegno al turismo da parte del presidente del Consiglio Conte nella conferenza stampa del 26 aprile e lo abbiamo sentito ribadire in molti interventi, sia dal ministro Dario Franceschini sia dal sottosegretario al Turismo Lorenza Bonaccorsi ma, all’atto pratico, sembra che l’orientamento del Governo sia quello di affossare il settore, anziché sostenerlo in questa delicatissima fase».

«Bisognerà attendere l’emanazione del decreto, ma se le intenzioni - che sono trapelate da alcuni ministeri e da alcuni quotidiani nazionali - sono quelle contenute nella bozza del Dl  Rilancio  si può affermare, senza timore di smentita, che non si è fatto nulla per salvare il turismo dal collasso e che si è dato un colpo di grazia, probabilmente terminale, a un settore che rappresenta il 13% del Pil e il 15% degli occupati», si sottolinea.

«Questa volta il turismo alza la voce e non si lascia mettere nell’angolo. Il turismo merita un vero ministero, che sia dotato di portafoglio, interamente dedicato al settore e non più condiviso con altri, che siano la cultura o l’agricoltura». Le principali storture segnalate nella bozza del Dl, secondo le associazioni del turismo organizzato riguardano finanziamenti a fondo perduto, cassa integrazione, prestiti e mutui, bonus vacanza.

Gian Marco Centinaio - Il Dl Rilancio condanna il turismo Centinaio: Si cambi, o guerra aperta
Gian Marco Centinaio

In particolare è stato puntualizzato che «servono finanziamenti a fondo perduto anche per le imprese turistiche con fatturati oltre i 5 milioni di euro; quindi il tetto dei 5 milioni va eliminato. Come attualmente previsto nel decreto, la soglia inserita taglia fuori, di fatto, tutte le medie e grandi imprese turistiche italiane, in particolare esclude oltre il 99% dei tour operator, tutte le medio grandi aziende del business travel, dell'incoming, degli eventi. La misura va finanziata con almeno 2 miliardi di euro per essere realmente efficace e il periodo di riferimento del calo di fatturato previsto per il solo mese di aprile va allungato almeno per il periodo marzo-giugno, mesi in cui la filiera turistica ha realizzato ricavi prossimi allo zero. Inoltre, per le agenzie di viaggi, un contributo sul mese di aprile non rappresenta assolutamente un sostegno significativo e congruo alle reali necessità delle imprese, applicato tra l'altro senza distinguere il peso di organizzazione e intermediazione dei viaggi».

Cassa integrazione: «Come prevista nella bozza di Dl non consente alle imprese di poterne usufruire quando effettivamente necessario e non può essere limitata a 5 settimane nei mesi di giugno, luglio e agosto, mesi che registreranno volumi di fatturato ancora bassissimi. Occorre lasciare alle stesse imprese la possibilità di modularne l’applicazione temporale in base alle effettive esigenze. Servono inoltre prestiti e mutui a 30 anni a tasso fisso minimo a fronte del mantenimento della forza lavoro».

Bonus vacanza: «Per come è ipotizzato, è più un’operazione di marketing da parte del Governo che un vero aiuto alle persone e alle imprese e, peraltro,  non  è previsto che possa essere utilizzato anche attraverso il canale delle agenzie di viaggi e dei tour operator.  Occorre aumentare l’Isee di riferimento  e rendere lo stesso direttamente incassabile dall’imprenditore. Non è immaginabile che le imprese che attendevano un aiuto sulla liquidità diventino invece finanziatrici dello Stato facendosi carico del 90% del valore del bonus come anticipo da portare in compensazione tributaria a fine anno».

Le associazioni del turismo organizzato denunciano quindi che nulla è stato fatto ma, soprattutto, non è stato creato un vero fondo a sostegno dei mancati ricavi per le imprese turistiche. Ritengono invece che si sarebbe potuto optare anche per una formula che concedesse  un credito d’imposta a fronte delle perdite registrate, come pure era stato proposto.

Per informazioni: www.astoi.comwww.federturismo.itwww.ftoitalia.itwww.assoviaggi.it
Questa la presa di posizione congiunta delle associazioni del turismo organizzato (Aidit-Associazione italiana distribuzione turistica, Astoi Confindustria Viaggi, Assoviaggi e Fto-Federazione turismo organizzato) in merito all’annunciato Dl Rilancio

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