“Primum vivere” sembra essere il verbo del Dpcm che detta le regole nazionali dal 26 ottobre al 24 novembre. Un Decreto che sembra lanciare il sasso e nascondere la mano, un po’ ignavo per quanto riguarda i pubblici esercizi: “ti chiudo, ma non troppo”. Esagerato e letale, invece, per il mondo Horeca. Un Decreto della discordia che ha diviso in due anche il mondo scientifico e non solo quello delle istituzioni e della politica. Al punto che c'è chi come Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e componente della task force Covid-19 della Liguria, dissente duramente sulla chiusra dei ristoranti e ricorda che l'unica cosa da fare e mettere in sicurezza gli anziani e le persone "fragili" perchè affette da altre patologie. Ma su questo non si è fatto nulla. E proprio sulle prospettive degli anziani, un raggio di sole in queste ore è la dichiarazione di Roberto Burioni in merito a un’indiscrezione del Financial Times, secondo cui è in sperimentazione un vaccino che sembra essere in grado di stimolare una robusta risposta immunitaria anche negli anziani.
IL DPCM NON DARA' RISULTATI: RIPETIAMO GLI ERRORI DI MARZO
«Questo Dpcm non porterà a nessun risultato, non andiamo da nessuna parte chiudendo i ristoranti – ha dichiarato nel corso della trasmissione "L'aria che tira" su La7 Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova - Credo che non porterà a nessun risultato per la semplice ragione che noi dovevamo agire su quelle che sono le categorie oggi più colpite da quest'infezione e che hanno danni maggiori, che sono gli anziani e i fragili. Se noi non mettiamo in sicurezza queste due categorie è inutile che chiudiamo i ristoranti, non andiamo da nessuna parte con la chiusura dei ristoranti Già abbiamo commesso l'errore a marzo-aprile di aver chiuso le scuole mettendo i ragazzi a casa con gli anziani, ora stiamo facendo gli stessi errori».
Matteo Bassetti
Per fortuna c'è la speranza alimentata da
Burioni è quella di tutti, anche se per ora il barometro anche dei commenti titolati segna burrasca .«Se, come sembra,
il vaccino induce un'ottima produzione di anticorpi e altre risposte immunitarie anche negli anziani – ha scritto sulla pagina Facebook di
Medical Facts - questo significa che quando sarà dimostrata la sua efficacia nella popolazione generale (siamo tutti con il fiato sospeso attendendo il risultato del trial) è legittimo aspettarsi che sarà efficace anche negli anziani. Il che, credetemi, è importantissimo nella lotta contro questo virus».
Secondo il quotidiano, che cita 'due persone a conoscenza dei risultati', il vaccino stimola la produzione di anticorpi protettivi e di cellule T, una condizione necessaria anche se non sufficiente a stabilire l'efficacia e che non dà indicazioni sulla sicurezza. La risposta immunitaria è simile a quella già vista negli adulti tra 18 e 55 anni, già descritta a luglio. Anche questi risultati, riporta il Ft, saranno pubblicati a breve su una rivista scientifica. Il vaccino di Oxford, al cui sviluppo partecipa anche l'azienda italiana Irbm, è uno di quelli in fase più avanzata di sviluppo in questo momento, con i primi dati su sicurezza ed efficacia che sono attesi entro quest'anno. Il test negli Usa del vaccino è appena ripreso, dopo uno stop per l'analisi di alcuni effetti collaterali segnalati dall'azienda.ANCHE PER CRISANTI IL DPCM NON È UTILESulla stessa linea di Bassetti c'è anche
Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all'Università di Padova secondo il quale il DPCM contiene «
Misure a effetto temporaneo e non risolutive. Si dovrebbe mettere in campo un piano di sorveglianza che, una volta che saremo riusciti ad abbassare i contagi attraverso misure più restrittive come tutti speriamo, riesca a mantenerli bassi e sotto controllo».
PER GALLI SERVIREBBE UN LOCKDOWN
Massimo Galli è invece dalla parte degli oltranzisti einsiste sul
lockdown. Ilprimario dell'ospedale
Sacco di Milano si augura che i «provvedimenti del nuovo Dpcm bastino, ma non lo so, e se qualcuno afferma di saperlo mente. L'unica cosa che sappiamo è che ad aver dato risultato è la chiusura totale, ma si vuole evitare».
Massimo Galli - Foto Ggobalist.it
Un pensiero che concorda forse con quello di
Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, secondo cui «Le misure contenute nell'ultimo Dpcm sono un
passo avanti, ma non sufficiente per affrontare la circolazione del virus in questo momento. Le decisioni vanno prese in modo proporzionato alla circolazione del virus e il virus in questo momento in alcune aree del nostro Paese dilaga incontrollato». Come diere: prepariamo a nuove strette e forse ad un vero lockdown...
GARATTINI: TROPPA CONFUSIONE FRA LE ISITUZIONI; OGNUNO FA QUELLO CHE VUOLEPer
Silvio Garattini, presidente dell'Istituto Mario Negri di Milano, le nuove misure «danno un colpo al cerchio e uno alla botte tra salute ed economia ma non arrivano al punto giusto, perché continuano ad aumentare i contagi e i morti. I giovani non fanno il necessario per proteggersi e c'è un
eccesso di sovrapposizione tra
Governo,
Regioni e Comuni, fanno tutti quello che vogliono».
Poco rassicurante il giudizio lapidario di
Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit- Società italiana di malattie infettive e tropicali e ordinario di Malattie infettive all’Università di Roma Tor Vergata, che lascia trasparire la sensazione che il Governo stia tentando - inutilmente - di rallentare il diffondersi del contagio ma che l'obiettivo deve essere il
fermo totale: «Le misure del nuovo Dpcm .- dice - potranno eventualmente rallentare l’epidemia ma non bloccarla».