Una digital conversation dedicata all’olio extravergine di oliva. È quella che si è tenuta il 12 novembre scorso e che ha visto in primo piano la casa olearia Carapelli, azienda con 127 anni di esperienza, rappresentata Roberto Sassoni, general manager business unit Italia, e Anna Cane, scientific & public affairs e presidente Gruppo Olio d’Oliva Assitol.
La gamma degli oli extravergini di oliva di Carapelli è 100% italiana
Nel corso dell’incontro è stato in primis evidenziato il valore rappresentato dalla
gamma 100% italiana degli oli extravergini di oliva di Carapelli per poi sottolineare la rotta decisa verso la
sostenibilità. In particolare il progetto di rilancio ecosostenibile di
Friol che prevede la
riduzione del contenuto di plastica della confezione (-14%) e che verrà esteso a tutta la gamma semi, con un significativo impatto sull’ambiente sia come rilevante riduzione del consumo di materiale, sia come
risparmio energetico.
Punti cardine, quindi, per l’azienda di Tavarnelle Val di Pesa (Fi) l’italianità e la sostenibilità di filiera nazionale con a breve uno sviluppo anche europeo. L’impegno sul fronte interno, è stato ricordato, è già in essere grazie all’esperienza del
Il Nobile Carapelli, extra vergine 100% italiano testimone del progetto di filiera Fooi e certificato da
Agricoltura sostenibile, mentre presto un progetto relativo a
Frantolio, l’extra vergine storico di Carapelli, estenderà questo percorso della azienda alla
filiera comunitaria.
Nuove occasioni di consumoUna terza area di attività, è stato ricordato, riguarderà l’innovazione nella sua accezione di “nuove occasioni di consumo”. Lanci e rilanci di prodotto nel 2021, quindi, nell’ottica di un’azione su
nuove interpretazioni di consumo e della categoria (sul modo migliore, per esempio, di utilizzare l’olio di oliva in cucina), cavalcando l’evoluzione positiva dei consumi domestici, cresciuta in modo esponenziale questo anno, in seguito anche il fatto che le famiglie hanno dovuto spendere più tempo a casa rispetto al passato.
Sono stati quindi presentati alcuni
spunti di intervento per l’evoluzione dell’industria olearia, come per esempio un maggiore impegno nella
divulgazione delle conoscenze legate al mondo dell’olio d’oliva rivolte non solo al consumatore finale, ma anche al comparto della
ristorazione. In divenire anche progetti di valorizzazione della filiera attraverso la creazione di sinergie tra tutti gli attori coinvolti.
Per informazioni:
www.carapelli.it