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Alcol e guida: per Andrea Sarubbi (Pd) "se bevi, dipende". No allo 0,2%

25 gennaio 2009 | 18:59
Alcol e guida: per Andrea Sarubbi (Pd)
Alcol e guida: per Andrea Sarubbi (Pd)

Alcol e guida: per Andrea Sarubbi (Pd) "se bevi, dipende". No allo 0,2%

25 gennaio 2009 | 18:59
 

L'approccio bipartisan non esiste più e la stessa maggioranza di governo è divisa al suo interno sulla posizione del tasso di alcol per guidare. Se l'impostazione a favore della tolleranza zero è confermata dal presidente della Commissione Trasporti, Mario Valducci, si allarga l'area del dissenso. Dopo le aperture del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, favorevole a lasciare il limite di alcol all'attuale 0,5% applicando la tolleranza zero solo per i giovani fino a 21 anni, e la posizione espressa dalla Lega Nord che attraverso il deputato veronese Alessandro Montagnoli ha chiarito a "Italia a Tavola" l'opposizione a una generalizzata tolleranza zero, anche l'opposizione sembra nettamente per il no allo 0,2%. Dopo l'intervento contrario di sabato di Mino Taricco (Pd), scende ora in campo anche l'on. Andrea Sarubbi che ci ha inviato il testo di quanto pubblicato sul suo blog, e che volentieri riportiamo.

Andrea SarubbiDal mio precedente post sull'argomento, la discussione sul divieto assoluto di alcol per chi guida ha fatto qualche passo avanti: molto grazie alla garbata protesta via mail di parecchi elettori, che hanno continuato a scrivere ai membri della Commissione Trasporti per esporre le proprie ragioni; un po' anche per merito della mia campagna mediatica, visto che nell'ultima settimana ho rilasciato diverse interviste sulla legge antibabà. In questi giorni sono venuti in Commissione due ministri, per parlare proprio di sicurezza stradale: Matteoli, che ha trattato il problema più in generale, e Sacconi, che - avendo la delega alla Salute - ha affrontato anche la questione alool, dicendosi d'accordo con il principio 'Se bevi, non guidi”.
A quel punto, ho preso la parola e - pur riconoscendo che lo slogan 'Se bevi, dipende” non avrebbe lo stesso impatto - ho ribadito in sede istituzionale le critiche già espresse qui sul blog, spiegando che un approccio così proibizionista è demagogico perché va contro ogni statistica (a proposito: grazie a tutti per i numeri che mi avete fornito) ed ogni valutazione scientifica degli esperti. Ho citato le penne alla vodka, i babà, i mon chéri e tutto il resto: il ministro, inizialmente stupito del mio attacco, alla fine mi ha dato ragione e mi ha assicurato che, anche nel caso di tasso zero, ci sarà un margine fisiologico di tolleranza. E già la tolleranza babà è un primo, piccolo, risultato.

Ma la novità più rilevante - che noi del Pd avevamo già proposto nel comitato ristretto e che il ministro pare disponibile ad accettare - è quella dei destinatari della norma: il tasso zero non sarà per tutti, ma solo per i neopatentati fino a 21 anni e per i professionisti della guida (tassisti, conducenti di autobus, di auto a noleggio e così via). Inoltre - e questa mi pare una risposta al nostro scetticismo sulla correlazione tra limite alcolemico e numero di incidenti - il tasso zero sarà sperimentale, probabilmente per un paio d'anni, dopodiché si vedrà se ha dato i suoi frutti oppure no.
Noi del Pd abbiamo insistito molto sui controlli (io ho citato anche i dati sulla Gran Bretagna), l'Italia dei Valori ha proposto di obbligare le discoteche a fare il test del palloncino a chi va via, il governo ha risposto che i controlli sono triplicati negli ultimi anni (Matteoli) ma ha ammesso che mancano le risorse per farne di più (Sacconi). Tira di qua e tira di là, insomma, alla fine si arriverà ad un accordo: non il migliore possibile, ma almeno abbiamo evitato di affogare nella demagogia.
E di rinunciare alla cena fuori, perché - l'ultima buona notizia è questa, me la stavo quasi dimenticando - la storia dello 0,2% è abortita sul nascere: due ragionevoli bicchieri di vino, dunque, potremo berceli in santa pace.
 

On. Andrea Sarubbi (Pd)

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