Da pochi giorni Bologna ha le sue carte da gioco totalmente “made in Bo”. Sono in vendita dal 10 dicembre, su www.bolognagames.it e in edicole e librerie selezionate, le “Carte da gioco - “Le bolognesi” studiate e realizzate da Bologna Games: con le Bolognesi si potrà strozzare con l’Asso di Tortellini, andare liscio col quattro di Mattarelli, o mettere un “fermino” con il Re di Coppe di Vino Rosso.
Le “Bolognesi”, disponibili nel classico mazzo da 40, al costo di 10 euro, restituiscono alla città uno dei suoi storici strumenti da gioco, in una modernissima versione che va a recuperare l’idea della antica “primiera”, che dal 16° secolo a oggi si è perduta con il passare degli anni.
I “semi” sono dedicati alla grande tradizione culinaria della “Grassa”. Fonte La Repubblica
Una dedica alla tradizione culinaria cittadinaLa
grafica è fresca ed accattivante, i colori intensi, e soprattutto i “semi” sono totalmente bulgnis, e dedicati alla grande
tradizione culinaria della “Grassa”.
Nelle “Bolognesi” i Denari diventano così un bel piatto di
tortellini, le Spade si trasformano nella
coltellina usata per le
tagliatelle, i Bastoni sono i
mattarelli utilizzati dalle “arzdoure” per tirare la
pasta, e le Coppe hanno la forma di
calici di gustoso vino rosso locale da
osteria.
E un omaggio alle donneInoltre, in omaggio alle
donne che nei secoli hanno reso grande il nome della tavola bolognese, tutte le figure di Denari (tortellini) e Bastoni (mattarelli), rappresentano personaggi femminili, novità assoluta nel mondo delle carte da gioco locali.
Confcommercio Ascom Bologna ha dato il proprio
patrocinio alle “Bolognesi”: «Sosteniamo con piacere questa iniziativa realizzata da Bologna Games - afferma
Giancarlo Tonelli, direttore generale Confcommercio Ascom Bologna - che promuove alcuni dei simboli più rappresentativi della nostra città, (la
sfoglia, i
tortellini) riproponendo, nel contempo, un gioco tradizionale come quello delle carte, amato da persone di tutte le età».
Le carte sono anche un omaggio alle donne
«Le Bolognesi sono un altro tassello di una
bolognesità doc che vogliamo mettere a disposizione soprattutto dei giovani - affermano
Jacopo Zucchelli e
Alessandro Roversi, i fondatori di Bologna Games - Le carte da gioco sono un evergreen della socialità, un punto di contatto tra le vecchie e le nuove generazioni, un classico delle
osterie e dei luoghi di ritrovo, delle domeniche in famiglia e dei pranzi di Natale. Questa idea è anche un modo di riaffermare un aspetto molto caro a noi
bolognesi, ovvero il
legame familiare che le carte rappresentano: tutti abbiamo imparato a giocare a carte in casa, da un nonno, uno zio, un genitore o un fratello maggiore. Ci sembra giusto, in questo momento in cui il gioco è un aspetto della vita sempre più individuale, andare controcorrente: giocare insieme significa unire anziché dividere, ridare linfa a un modo di passare il tempo tradizionale che deve restare attuale».
Un modo per rivisitare la tradizioneBologna Games conferma, con “Le Bolognesi”, la sua mission di riscoprire e rivisitare in chiave contemporanea le tradizioni ludiche del capoluogo emiliano: nel 2017 aveva già prodotto “
Bolognando”, il gioco da tavola ispirato alle principali location della città, è alla sua terza edizione in quattro anni, dopo i sold-out delle precedenti. Nel 2019, poi, è nato il gioco “
Va Mo Là!”, il Memo di Bologna, legato ad un progetto di beneficenza per Ageop Ricerca Onlus (Associazione Genitori Ematologia e Oncologia Pediatrica). Nel 2020, con il “Puzzle di Bologna”, un puzzle da 1000 pezzi dedicati alle Due Torri, Bologna Games sostiene, con tutti i ricavati delle vendite, il progetto Più Forti Insieme della Fondazione Policlinico Sant'Orsola.
Per informazioni:
www.bolognagames.it