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Zafferano di Sardegna e Radicchio di Verona: salgono a 176 le Dop e Igp italiane

 
03 febbraio 2009 | 17:31

Zafferano di Sardegna e Radicchio di Verona: salgono a 176 le Dop e Igp italiane

03 febbraio 2009 | 17:31
 

«Una doppia vittoria per l'agricoltura italiana». è quanto ha commentato il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia in merito al riconoscimento della denominazione Dop allo Zafferano di Sardegna e di Igp al Radicchio di Verona dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità europea di oggi del regolamento del 2 febbraio che sancisce l'iscrizione di questi due prodotti nell'apposito registro comunitario.
Una decisione che «non fa che valorizzare ulteriormente la leadership dell'Italia in Europa quanto a produzioni d'eccellenza ha detto Zaia. Esprimo la mia soddisfazione per l'attribuzione Dop allo Zafferano. Proprio nei giorni scorsi, durante la mia visita in Sardegna, avevo auspicato che questo prodotto di qualità ricevesse al più presto il dovuto riconoscimento comunitario. L'assegnazione della denominazione Igp al Radicchio di Verona conferma la straordinaria capacità del territorio veneto di dar vita a prodotti d'eccellenza riconosciuti in tutto il mondo».

 L'Italia rafforza la leadership nella qualità alimentare
Con la registrazione dello Zafferano di Sardegna e del Radicchio di Verona salgono a 176 i prodotti a denominazione di origine certificati a livello comunitario. «Le iscrizioni dello Zafferano di Sardegna e del Radicchio di Verona nell'Albo delle denominazioni di origine, oltre a rappresentare il giusto riconoscimento del valore dei nostri prodotti - conclude Zaia - costituisce uno strumento ulteriore con cui tutelare le produzioni dei nostri territori».
Sono 176 i prodotti protetti italiani (114 Dop e 62 Igp) di cui 30 prodotti a base di carne, 35 formaggi, 38 oli di oliva, 58 ortofrutticoli, 2 aceti, 4 prodotti della panetteria, 2 carni e frattaglie fresche, 4 spezie o essenze, 2 pesci, molluschi, crostacei freschi e prodotti derivati e un miele.

Zafferano di Sardegna Dop

Lo "Zafferano di Sardegna" è il terzo zafferano che ottiene la denominazione di origine protetta dopo lo Zafferano dell'Aquila e quello di San Gimignano. La Dop è riservata al prodotto essiccato in stimmi o fili proveniente dalle coltivazioni di Crocus sativus L. coltivato nel territorio dei Comuni di San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca, situati nella provincia del Medio Campidano. Da un'attenta analisi qualitativa dello zafferano prodotto in Sardegna è stato riscontrato che il contenuto medio di crocina (l'elemento al quale è collegato il potere colorante dello zafferano), picrocrocina (l'elemento al quale sono riconducibili gli effetti euptetici ed il correttivo di sapore) e safranale (l'elemento al quale sono associate le proprietà aromatizzanti) è notevolmente superiore alla norma.
La cultura dello zafferano in Sardegna è molto antica e affonda le sue radici all'epoca dei Fenici che, probabilmente, la introdussero nell'Isola. Sotto il dominio punico e nel periodo romano e bizantino si consolidò la coltivazione e l'uso della droga nell'isola, utilizzata principalmente per usi tintori, terapeutici e ornamentali. Il logo della Dop 'Zafferano di Sardegna” ha al centro un fiore stilizzato a sei tepali disposto a sinistra per lasciar spazio agli stimmi che si protendono verso destra e verso sinistra. In alto è disposta ad arco la dicitura "Zafferano di Sardegna", in basso la scritta "Denominazione di origine protetta".

 Radicchio di Verona Igp
Sono tutti veneti i radicchi protetti dall'Unione europea. Dopo le Igp concesse al Radicchio Rosso di Chioggia, al Radicchio Rosso di Treviso e al Radicchio Variegato di Castelfranco è giunta adesso la Igp del 'Radicchio di Verona”. Di forma sferoidale, ha foglie rotondeggianti che in autunno si chiudono a formare un grumolo pieno e compatto. La nervatura principale è bianca e molto sviluppata. Il sapore è gradevolmente amarognolo e croccante nella consistenza. Utilizzo principale In cucina i vari tipi di radicchio si prestano a diversi impieghi: in particolare si preparano insalate crude e miste, radicchio in pinzimonio, ai ferri, saltato in padella oppure come ingrediente principale di risotti.

La zona di produzione del 'Radicchio di Verona Veneto” comprende il territorio di 32 comuni della provincia scaligera, 13 di quella di Vicenza e 12 di quella di Padova. La coltivazione si specializzò maggiormente con l'introduzione della tecnica dell' "imbianchimento", importata in Italia alla fine del XVIII secolo dal belga Francesco Van Den Borre. Viene venduto nei tipi precoce e tardivo. Il logo raffigura tre grumoli di 'Radicchio di Verona” con linee e striscia azzurra che vogliono rappresentare l'Arena di Verona e il fiume Adige come riferimento all'origine geografica.

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