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Oli miscelati, il Pd attacca Zaia: La Lega voleva eludere l'etichetta

Oliverio (Pd) contesta l'attività del ministro delle Politiche agricole. La Lega aveva proposto un emendamento che prevedeva la possibilità di miscellare oli senza l'obbligo di etichettatura. In serata la retromarcia: il Governo ritira la proposta. Un po' come sull'aranciata senza arance

14 maggio 2009 | 15:22
Oli miscelati, il Pd attacca Zaia: La Lega voleva eludere l'etichetta
Oli miscelati, il Pd attacca Zaia: La Lega voleva eludere l'etichetta

Oli miscelati, il Pd attacca Zaia: La Lega voleva eludere l'etichetta

Oliverio (Pd) contesta l'attività del ministro delle Politiche agricole. La Lega aveva proposto un emendamento che prevedeva la possibilità di miscellare oli senza l'obbligo di etichettatura. In serata la retromarcia: il Governo ritira la proposta. Un po' come sull'aranciata senza arance

14 maggio 2009 | 15:22
 

 Si va surriscaldando, forse per l'imminenza delle elezioni, il clima attorno al ministro delle Politiche agricole e la Lega. Da più parti si evidenziano posizioni diverse fra il ministro leghista ed il suo partito. Nei giorni scorsi i distillatori di grappa hanno contesttao la Lega che vuole di fatto la liberalizzazione della distillazione, con non pochi rischi per la salute. Ieri era la volta dell'assessore leghista all'Agricoltura della Regione Venerto, Manzato,  che ha aperto una polemica su dati segreti per il latte importato. Ora è invece la volta del Pd che spara su ministro e Lega per una brutta vicenda legata all'olio e l'obbligo di etichetta. E questo mentre anche la Cia attacca il ministro.

«Il ministro Zaia a parole afferma di voler tutelare il made in Italy e di promuovere l'etichettatura dei nostri prodotti. Nei fatti, attraverso gli esponenti del suo partito in commissione Agricoltura, fa presentare emendamenti che vanno in direzione opposta». Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Agricoltura, Nicodemo Oliverio (nella foto). «Stamani, infatti - prosegue Oliverio - in commissione, il relatore leghista sulla legge comunitaria, on. Gianluca Pini, ha presentato (addirittura su carta stampata della Lega nord) un emendamento che prevede la possibilità di miscellare oli senza alcuna etichettatura (il comma che si propone di aggiungere recita, fra l'altro: "è consentita la commercializzazione sul territorio interno di miscele di oli di oliva vegetali provenienti da Paesi comunitari e altri Paesi terzi")».

 «Per il Pd - conclude il capogruppo Pd - la tutela del made in Italy, l'etichettatura, la tracciabilità dei prodotti, la sicurezza alimentare dei cittadini sono fondamentali. Non è così per il governo che, inoltre, continua in questo modo a penalizzare i prodotti italiani e in particolare il Mezzogiorno».

Una vicenda, va ricordato, che per molti versi ricorda quella del tentativo, sempre in sede di conversione delle disposizioni comunitarie, di far passare una norma che permettesse di fare l'aranciata senza arance.... Un rischio sventato giusto oggi con l'approvazione di un nuovo testo che ha cancellato quello ignobile già approvato dal Senato. 

In serata però, lo stesso Oliverio, ha rassicurato consumatori e produttori comunicando che «Governo e maggioranza hanno fatto marcia indietro e sono state cancellate le proposte contro il made in Italy». Si è inoltre puntualizzato che «finalmente sono stati ritirati gli emendamenti che prevedevano la possibilità di miscelare oli senza alcuna etichettatura, stroncando così i nostri prodotti di qualità».

Focus: chi è Oliverio?
Nicodemo Oliverio, deputato dal 2005,  si occupa prevalentemente di problematiche del settore agricolo e delle infrastrutture. Nicodemo oggi è capogruppo del Pd nella commissione Agricoltura della Camera. Diverse le prese di posizione sulle tematiche calde del settore agroalimentare:  «Con il decreto quote latte - aveva dichiarato a fine marzo a proposito delle quote latte - il Governo dà risposte furbe ai più furbi e abbandona a sè stessi importanti segmenti del nostro agroalimentare, primo fra tutti quello del caseario a partire dalla produzione del Parmigiano reggiano e del Grana padano» ed in merito alla vicenda legata all'aranciata senza arance dichiarò «è evidente che la norma così come era concepita avrebbe portato alla distruzione dell'industria di trasformazione agrumicola».

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