Format collaudato: atteso che la Mozzarella di Bufala Campana ha la più naturalmente vocata delle destinazioni di consumo nell'ineguagliabile "tal quale", ovvero andare al caseificio, comprarla, portarla a casa e nel giro di qualche ora mangiarla, quali e quante altre sono le destinazioni di consumo allorquando capita nelle mani sapienti di chef e pizzaioli?

Domanda gagliarda. Nel rispondere, con il supporto spettacolare di casi che si attuano in performance in diretta dinanzi a pubblico folto e appassionato, gli autori, cuochi e pizzaioli, sfrenano la loro prorompente fantasia. Quasi sempre le risultanze nel piatto sono gradevoli. Due giorni intensi a
Le strade della mozzarella, quindi, con performance in contestualità di orario e quindi con la conseguente necessità di scegliere chi seguire.
E anche lounge per fritti, per primi piatti, per dolci. Sempre felici le proposte fritte dei grandi Maestri della friggitoria di scuola napoletana. Parliamo di Pasquale Torrente, Gino Sorbillo ed Enzo Piccirillo. Bella la sorpresa di un figlio d'arte: Francesco Guida, valente friggitore oltre che bravo pasticciere. Francesco è figlio di Peppe Guida, il famoso chef stellato dell'Osteria Nonna Rosa di Vico Equense (Na).

Geniali le preparazioni di Enrico Crippa, talentuose e ben ponderate quelle del giovane chef calabrese Luca Abbruzzino. Al cimento con Pasta e Pomodoro, briose esecuzioni di Paolo Barrale, Cristoforo Trapani, Vitantonio Lombardo e Salvatore Bianco. Tra un mese a New York e poi nel mese di ottobre a Roma. Aspettando la celebrazione, nell'headquarter di Paestum dell'edizione del decennale nel 2017.
“Le strade della mozzarella” dimostra che la contaminazione, quella culturale soprattutto, è uno degli scopi principali della cucina. Approcciarsi alla materia prima rispettandone la qualità e ragionando fuori dagli schemi, come hanno fatto gli chef presenti, significa arricchire la cultura gastronomica di tutti. Proprio di cultura del cibo e non solo, parla
Gabriel Zuchtriegel (
nella foto), direttore del museo archeologico di Paestum.
Gabriel Zuchtriegel«Ci sono moltissimi legami tra cultura del cibo e cultura dei reperti archeologici - dichiara Zuchtriegel - non solo perché noi archeologi spesso troviamo oggetti, nei santuari e nelle case, che servivano per i sacrifici, le cene e i pasti rituali, ma anche perché il paesaggio è determinato dal modo in cui viene coltivato dall’uomo, sia nell'antichità sia oggi. Quindi se oggi vogliamo portare avanti un lavoro con il sito archeologico di Paestum insieme al territorio, diventa fondamentale il modo in cui tutto il territorio si muove sul versante della produzione, dell'artigianato e anche del consumo cibo. La tradizione e la cultura del cibo è un patrimonio culturale che in vari modi è legato anche al patrimonio archeologico».
I prossimi 17 e 18 maggio "Le strade della mozzarella" si sposterà a New York; un'occasione per diffondere la cultura del buon cibo, come conferma
Barbara Guerra, organizzatrice de Le Strade della Mozzarella: «Tra un mese saremo a New York per parlare ancora di mozzarella, ma non solo, sarà anche un momento per puntare i riflettori su altri prodotti come il Pomodoro San Marzano, il Pomodoro del Piennolo, la pasta di Gragnano e soprattutto la pizza napoletana. Avremo due pomeriggi a disposizione, uno dedicato agli chef e l'altro ai maestri pizzaioli».