L'aumento della tassa aeroportuale di 2,5 euro voluta dal governo a inizio anno è stata eliminata dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio (nella foto). Lo scopo è principalmente uno: far tornare Ryanair. Dopo l'iniziale aumento deciso dal governo, la compagnia aerea irlandese aveva infatti abbandonato due delle sue 15 basi italiane, Alghero e Pescara, spostando i suoi aerei in Paesi con costi più bassi per il turismo.
«Siamo disposti a tornare in caso di cancellazione della tassa», aveva subito precisato la compagnia. Rimangono in attesa le Regioni, Sardegna in primis, che già oggi avranno una risposta, quella che sarà dichiarata in forma ufficiale dopo l'incontro a Roma tra il ministro dei Trasporti Delrio, l'amministratore delegato Ryanair Michael O'Leary (nella foto) e il suo direttore commerciale Davide O'Brien. Partecipano all'incontro in svolgimento il presidente della Conferenza delle Regioni Abruzzo e Sardegna Stefano Bonaccini e i presidenti delle due singole Regioni, rispettivamente Luciano D'Alfonso e Francesco Pigliaru. Il problema che potrebbe rivelare spiacevoli sorprese riguarda i tempi di cancellazione della tassa.
Graziano Delrio e Michael O'Leary
Con il
decreto enti locali infatti il Governo ha imboccato una direzione precisa, sospendendo l'aumento dell'addizionale sui diritti di imbarco per tutti i mesi rimanenti del 2016 e mettendo sul piatto 60 milioni di euro. Ma il problema è destinato a riproporsi a gennaio 2017. «Lavoriamo per levare la tassa nel triennio» ha spiegato Delrio, parlando di 350 milioni da destinare nella Stabilità per cancellarla definitivamente negli anni a venire. Sperando questo persuada i vertici Ryanair, l'attesa rimane grande, così come il responso sarà decisivo, in particolar modo per Alghero, che nei primi sei mesi del 2016 ha visto un
calo di passeggeri del 18,4%.