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Cliente critica un bar di Monza su Google Il gestore gli risponde con insulti omofobi

 
15 gennaio 2019 | 10:56

Cliente critica un bar di Monza su Google Il gestore gli risponde con insulti omofobi

15 gennaio 2019 | 10:56
 

Un aperitivo troppo caro e un personale troppo poco cordiale. Particolari che il cliente di un bar di Monza ha riportato in una recensione su Google. Il gestore gli ha risposto, insultandolo sul suo profilo Facebook.

La vicenda risale a qualche giorno fa: il 4 gennaio scorso un giovane milanese di 35 anni si è fermato a prendere un drink con il compagno al Caffè Zucchi di Monza. Un’esperienza giudicata negativa, a partire dalla scelta del tavolo “imposta” dal personale, nonostante il locale fosse “mezzo vuoto”, fino al prezzo del cocktail («sette euro per uno spritz a Monza, direi che è eccessivo», ha scritto nella sua recensione) e alla poca cortesia del personale («I mancati “grazie e “prego” sono qualcosa che non tollero proprio», ha aggiunto).

(Critiche a un bar di Monza su GoogleCliente riceve insulti omofobi su Facebook)

Solo la location, in pieno centro cittadino, è stata giudicata “ottima”. Il commento viene postato su Google e dopo qualche ora sul profilo Facebook del malcapitato cliente arrivano gli insulti omofobi del gestore del locale. «Non ho nessun obbligo formale di augurare “buongiorno” e che lei non tolleri i mancati “grazie” e “prego” non frega niente a nessuno - scrive - Io non tollero invece i froci e qualsiasi devianza analoga, i quali mi fanno letteralmente rigurgitare. Non appena ne avverto la malaugurata percezione nei dintorni, mi auguro che si levino al più presto di torno». Una risposta choc, che il titolare del bar, contattato dal Corriere della Sera, che ha riportato la notizia, non ha confermato né smentito. Tuttavia su Google altre risposte sgradevoli firmate dallo stesso gestore del locale non mancano.

Da parte sua il cliente, nel frattempo rientrato a Londra, dove vive, ha fatto sapere che non appena tornerà in Italia, è intenzionato a presentare una denuncia: «La cosa che più mi ha colpito - ha detto al Corriere - è che mi ha rintracciato senza conoscermi: ha indagato sulla mia vita privata, per poi insultarmi. Inoltre, ho trovato un altro messaggio dalla pagina del locale, dove vengo minacciato e invitato a un confronto “tra uomini”».

Questo è solo l'ultimo di una lunga serie di episodi simili che come Italia a Tavola, puntualmente, condanniamo sicuri che, oltre che offendere la dignità delle persone, tali commenti scriteriati facciano anche molto male al settore. Difendersi si può: recentemente Iginio Massari ha vinto una causa con alcuni diffamatori. In estate invece la Fipe aveva stretto un accordo con TripAdvisor per avviare una campagna di controllo del portale al fine di educare consumatori e gestori di locali all'utilizzo corretto dello strumento.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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