«Il Monferrato è ancora selvaggio. Tutto da scoprire. Boschi, storia, persone. C’è aria di casa, un’unicità di cui i turisti vanno alla ricerca. Qui si gode della tranquillità di un territorio intatto».
Con queste parole,
Andrea Ribaldone, milanese di nascita e monferrino d'adozione, coordinatore della brigata di cucina di Identità Golose Milano, ha presentato nella sede di via Romagnosi,
Riso e Rose in Monferrato. «Chi viene da noi - ha aggiunto - ricerca un’emozione vera, che il Monferrato sa trasmettere. Non solo cibo, ma un’offerta turistica globale che si sta sviluppando sempre di più».

«C’è una grande volontà di far crescere il territorio, non più meta di passaggio, ma di permanenza. Una promozione attiva, che è diventata sistema. ‘Insieme’ è oggi la parola chiave», ha sottolineato Pierluigi Prati, presidente di Alexala, l’agenzia di accoglienza e promozione turistica locale della provincia di Alessandria.

In quest’ottica si inserisce Riso e Rose in Monferrato, il più grande evento intercomunale in Italia, giunto alla 19ª edizione. Nell’anno del Turismo Slow, dal 3 al 19 maggio l’iniziativa offre una proposta itinerante e diffusa nel tempo e nello spazio in cui ogni borgo - ben 19 - invita alla visita degli altri in un calendario di proposte che intorno al binomio del riso e delle rose si declina in forme diverse. Arte, musica e cultura, enogastronomia, florivivaismo, folclore e tradizione immersi in una dimensione paesaggistica davvero sorprendente. Percorsi in un terroir che si sta rivelando un’opportunità per chi è alla ricerca di uno stile di vita “lento”, nell’accezione più alta del termine, ma sfaccettato in una continua rifrazione di identità solo da cogliere e interpretare.
Per informazioni:
www.monferrato.org