Il caldo ha favorito il proliferare dell'insetto, che ha creato non pochi problemi alle coltivazioni. Regione pronta ad intervenire per un’azione di contenimento.
SOS degli agricoltori lombardi in merito alla diffusione massiccia della cimice marmorata asiatica, dovuta al caldo improvviso dei giorni scorsi. «Abbiamo ricevuto segnalazioni di problemi diffusi su tutto il territorio: la cimice asiatica crea disastri soprattutto ai frutteti e la Regione - ha dichiarato l'assessore regionale
Fabio Rolfi - è pronta a intervenire Nelle prossime settimane sperimenteremo in tutte le province lombarde l'uso di specie di insetti autoctone, in grado di contenere le popolazioni della cimice asiatica. Raccoglieremo poi i dati di questa attività, per valutare gli effetti e l'assenza di controindicazione e decidere se disporre di un impiego massiccio».
Le cimici attaccano i fiori e gli alberi da frutto
Si tratta di un progetto sviluppato nell'ambito di una apposita convenzione firmata con il Centro di Ricerca
CREA-DC, che ha visto l'adesione della Lombardia al programma di ricerca e sperimentazione in campo dei succitati antagonisti della cimice asiatica. Nel frattempo, per proteggere le coltivazioni vivaistiche e ortofrutticole da alcune specie d'insetti di particolare importanza fitosanitaria, è stata attivata, sul PSR 2014-2020, l'operazione 'Prevenzione dei danni da calamità naturali di tipo biotico', che, già nei primi due bandi 2017 e 2018, ha consentito di erogare complessivamente quasi 6 milioni di euro per la protezione delle colture in tali ambiti produttivi, rispondendo alle sole richieste del comparto ortofrutticolo con risorse che hanno superato i 3,5 milioni di euro per l'acquisto di reti e strutture di sostegno.
La maggiore attenzione si è avuta nei comprensori della Valtellina e del Mantovano interessati dalla coltivazione delle rispettive produzioni tipiche: mele e pere. Un terzo bando, con una disponibilità complessiva di 3 milioni di euro, è stato attivato nel 2019 e le domande sono attualmente nella fase istruttoria.