Chiaro l'avvertimento lanciato dall'Ocse nella scheda consacrata all'Italia delle Prospettive economiche pubblicate oggi a Parigi: la ripresa sarà lenta e diseguale e solo tardi raggiungerà il turismo e la ristorazione. L'organismo internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico insiste sul fatto che le restrizioni legate al coronavirus e l'incertezza peseranno sull'attività economica, gli investimenti e l'occupazione «fino al raggiungimento dell'immunità generale», quando un vaccino efficace sarà stato distribuito ampiamente, «stimolando il consumo e facilitando il risparmio».
Per l'Ocse, la crescita dei consumi dovrebbe ripartire, ma la propensione delle famiglie al risparmio «resterà elevato». Gli investimenti dovrebbero trovare nuova linfa nel 2022, «poiché gli investimenti pubblici aumenteranno e le imprese in settori più resilienti» inizieranno a intraprendere «investimenti sostitutivi».

Finché non ci sarà il vaccino crisi per turismo e ristorazione
Al contrario, avverte l'Ocse, il settore dei servizi «si riprenderà più lentamente poiché la domanda interna e il turismo rimarranno deboli fino a quando un vaccino efficace non sarà ampiamente diffuso». Una brutta notizia per i pubblci esercizi, a cui si accompagna la cosiderazione che questa stagnazione «aggraverà il mercato del lavoro e le disuguaglianze regionali».
Ma i mercati finanziari vedono invece positivo...
Si tratta peraltro di previsioni basate prevalemente sui livelli di produzione e che non tengono conto di effetti psicologici o motivazioni come invece fanno i mercati finanziari che, al contrario, prevedono una ripresa del turismo già dal 2021 sull'onda positiva dei vaccini e dell'elezione di Biden negli Usa.
Pil: Italia crescerà al 4,3% nel 2021 e del 3,2% nel 2022
Dopo il brusco calo nel 2020, il Pil dell'Italia secondo l'Ocse comunque «dovrebbe crescere al 4,3% nel 2021 e al 3,2% nel 2022». Il tasso di disoccupazione dell'Italia crescerà dal 9,4% del 2020 all'11% del 2021 e «resterà elevato».
L'Istat rivede al ribasso le stime di crescita del terzo trimestre del 2020
Intato, per tornare ai dati italiani, per l'Istat, tra luglio e settembre, il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato, infatti, del 15,9% rispetto al trimestre precedente invece del +16,1% indicato il 30 ottobre scorso. In un anno l'economia italiana è calata in valore del 5%, mentre ci sarebbe statao un -4,7% rilevato ad ottobre.