La voce non è ufficialmente a bilancio, ma la presenza di Matteo Salvini e il gran parlare che si è fatto in Italia dei suoi mojito sulla spiaggia - dove più o meno un anno fa fece partire la crisi di Governo - hanno fatto bene al Papeete di Milano Marittima. Lo dicono i conti, che a fine 2019 hanno visto lievitare utile e ricavi.
Matteo Salvini l'anno scorso al Papeete
Il tam tam mediatico, dunque, è servito e a sorridere è
Massimo Casanova, proprietario da 21 anni dello stabilimento romagnolo, nonché europarlamentare della Lega, che ora aspetta di nuovo il suo leader (e uomo immagine) per risollevare i conti anche dell’
estate 2020. Già, perché quelli chiusi al 31 dicembre sono numeri ormai lontani anni-luce dalla prospettiva attuale: la crisi innescata dopo l’emergenza coronavirus ha colpito senza distinzioni anche
i locali delle più rinomate località turistiche, e il Papeete è senz’altro uno di questi.
L’anno scorso le dichiarazioni rilasciate da Matteo Salvini tra un mojito, un dj set e una calca che difficilmente potrà replicarsi quest’anno, non fosse che per
le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, hanno fatto schizzare i conti della società, che ne ha approfittato per limare i debiti e mettere in banca più liquidità. L’utile è salito a 120mila euro, mentre i ricavi sono passati da 2,5 a 3,2 milioni di euro.
Massimo Casanova e Matteo Salvini
Insomma, un autentico toccasana per quella che pure si autodefinisce “la spiaggia più famosa d’Italia” e che in questa estate 2020 torna ad aspettare il cliente che più di tutti l’anno scorso ha contribuito ad alimentare la sua notorietà per raddrizzare le sorti di un bilancio che rischia di risentire parecchio della frenata di queste settimane.
D’altronde le spese ci sono:
per un fronte mare di 63 metri e una superficie complessiva della spiaggia di 5.246 metri quadrati, il Papeete paga circa 10mila euro all’anno di canone allo Stato, poco o nulla, in verità, rispetto a quanto la società spende per dipendenti e collaboratori, 450 persone (un’infinità) che nel 2019 hanno fatto schizzare i costi da poco più di 57mila 500 euro a 1,1 milioni. «Non sappiamo quello che potremo fare per salvare la stagione per colpa di questo governo di incapaci – diceva il proprietario ad aprile all’Adnkronos, quando ancora nulla si sapeva sulla riapertura – siamo tutti incazzati, dobbiamo render conto ai nostri dipendenti, quasi 450 solo al Papeete».
La buona notizia per Massimo Casanova, che del suo rapporto di amicizia (oltre che politico) con Salvini non ha mai fatto mistero, è che
il leader della Lega ha già fatto sapere che appena gli impegni glielo permetteranno, non mancherà di fare una o più puntatine anche quest’anno sulla spiaggia del Papeete. «Solo per qualche giorno – ha detto – perché spero che il Parlamento lavori luglio, agosto e settembre, perché non sono mesi in cui chiudere. Ma spero comunque di regalare ai miei figli qualche giorno di tranquillità. Anche se farlo in una spiaggia italiana può dar fastidio a qualche radical chic, abituato a Montecarlo o a posti molto più infighettati». Una promessa, dunque, che potrebbe realizzarsi ancora in agosto.
E chissà se dopo l’apertura della crisi di Governo, dell’anno scorso, stavolta ci sarà da aspettarsi nuove iniziative politiche sotto l’ombrellone. Come sempre, la carne al fuoco non manca: nei piani di Salvini ci sono una seconda spallata al Premier, Giuseppe Conte, e al suo governo giallorosso, il voto anticipato e il ritorno a Palazzo Chigi.