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Rifiuti agricoli: sono tutti tossici? Non proprio. La battaglia per cambiare la legge

In prima linea il sottosegretario all'Agricoltura Centinaio. Obiettivo: modificare il decreto che stabilisce che tutti i rifiuti prodotti in ambito agricolo sono considerati speciali

 
22 marzo 2021 | 13:00

Rifiuti agricoli: sono tutti tossici? Non proprio. La battaglia per cambiare la legge

In prima linea il sottosegretario all'Agricoltura Centinaio. Obiettivo: modificare il decreto che stabilisce che tutti i rifiuti prodotti in ambito agricolo sono considerati speciali

22 marzo 2021 | 13:00
 

Come smaltire i rifiuti agricoli? È forse il principale e più urgente problema che assilla il mondo rurale italiano. Una battaglia che dura da alcuni mesi e che il sottosegretario all'Agricoltura Gian Marco Centinaio ha deciso di condurre in prima persona. Obiettivo: modificare il decreto 116/2020. Il provvedimento stabilisce che tutti i rifiuti prodotti in ambito agricolo sono considerati speciali.

Una legge che mette in ginocchio le aziende
«Una assurdità - dice Centinaio - voluta dal precedente ministro dell'Ambiente e che mette in ginocchio decine di aziende. Mi sto adoperando con il sottosegretario al Ministero della Transizione Ecologica, Vannia Gava affinché la norma venga modificata al più presto perché le legittime proteste dell’organizzazioni di categoria sono incessanti».

Non è tossico tutto quello che è prodotto dall’agricoltura Rifiuti agricoli? Non tutti tossici La battaglia per cambiare la legge

Non è tossico tutto quello che è prodotto dall’agricoltura


Un decreto che penalizza grandi e piccole aziende di tutti i comparti.
Non è tossico tutto quello che è prodotto dall’agricoltura «Non si può dire che tutto quello che viene prodotto dall'agricoltura è tossico. Da parte nostra - rimarca Centinaio - c'è la volontà di modificare il decreto il prima possibile. Con il sottosegretario Gava ne stiamo discutendo concretamente».

Esempi eclatanti
Gli esempi che portano agli addetti sono eclatanti. «Dai ritagli di carta d'ufficio - specifica Roberto Peri, piccolo produttore di un'azienda vinicola bresciana - alla bottiglia di vetro che svuoto con il mio importatore, alla scatola di cartone che si graffia e non posso vendere al cliente. Prima differenziavano tutto il differenziabile, pagando la Tari di conseguenza, e conferivo parallelamente i rifiuti realmente speciali (sacchetti, bidoncini, ecc… dei prodotti fitosanitari) alle aziende preposte. Ora tutto diventa speciale. Non possiamo più entrare nelle isole ecologiche come azienda agricola. Un'assurdità, trattati come chi produce scarti da cromature e da prodotti chimici e solventi».

Un problema vero e in qualche modo irreale. «Penalizza - conclude Centinaio - senza soluzioni alternative chi vuole smaltire regolarmente i rifiuti. Un’interpretazione miope del concetto di sostenibilità».

A meno che, come sostiene qualcuno, non entrino in campo le ecomafie che tutto smaltiscono senza problemi.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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