«Per quanto è di mia competenza farò tutto quello che è necessario. Non sono mai fuggito al confronto. E non mi dimetto». Così Francesco Lollobrigida ha risposto ai microfoni dei giornalisti presenti al Forum Coldiretti, organizzato con The European House - Ambrosetti a Roma. Le parole del ministro fanno ovviamente riferimento a ciò che è successo ieri, mercoledì 22 novembre, a bordo del Frecciarossa 9519, quando il ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, ha interrotto il viaggio del treno (in ritardo di 111 minuti sulla tabella di marcia) e ha proseguito con un'auto blu fino a Caivano (Na), destinazione finale di Lollobrigida dove c'è stata l'inaugurazione del nuovo parco urbano.

Il ministro Francesco Lollobrigida non si dimetterà
«Sono convinto di aver agito non solo nell'ambito della legalità e della norma ma nell'interesse dello Stato e per rappresentarlo a Caivano - ha spiegato il ministro di Fratelli d'Italia. Quella discesa dal treno non era per andare in vacanza o andare a trovare la mia famiglia, ma per andare a fare il lavoro».
Lollobrigida: «Il vero privilegio è stato quello di stare tra i cittadini di Caivano»
E poi una risposta alle accuse dell'opposizione, nello specifico a Matteo Renzi (Italia Viva) e Giuseppe Conte (Movimento 5 Stelle), che lo hanno accusato di aver utilizzato un mezzo di trasporto a servizio dei cittadini come privilegio del singolo: «Per me il vero privilegio è stato quello di stare tra i cittadini di Caivano, a cominciare dai bambini, che sono il nostro futuro e che oggi sono nelle condizioni di tornare a frequentare il parco, grazie al lavoro delle forze dell'ordine e dell'esercito che in tempi velocissimi hanno ripulito quella che era una piazza di spaccio. Lo Stato c'è, c'è in tempi celeri e non solo quando i riflettori erano accesi ma anche nei giorni successivi» ha concluso Lollobrigida.