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Bibite fresche con sovrapprezzo, la frigo tax sorprende tutti ma c’è sempre stata

In un supermercato di Roma fa discutere la cosiddetta tassa frigo, una maggiorazione di pochi centesimi per le bevande conservate al fresco, più care rispetto alle controparti da scaffale. C’è da scandalizzarsi? In realtà no

 
13 settembre 2023 | 13:05

Bibite fresche con sovrapprezzo, la frigo tax sorprende tutti ma c’è sempre stata

In un supermercato di Roma fa discutere la cosiddetta tassa frigo, una maggiorazione di pochi centesimi per le bevande conservate al fresco, più care rispetto alle controparti da scaffale. C’è da scandalizzarsi? In realtà no

13 settembre 2023 | 13:05
 

Nell’estate degli scontrini pazzi, dei sovrapprezzi registrati (e “denunciati” via social) da Nord a Sud d’Italia, ogni occasione sembra ormai buona ormai per alzare un inutile polverone, gettando ulteriore benzina su un fuoco che pareva essersi placato nelle ultime settimane, ma che per qualche ragione si cerca evidentemente tenere vivo.

Bibite fresche con sovrapprezzo, la frigo tax sorprende tutti ma c’è sempre stata

Nell'estate dei rincari spunta la frigo tax

Qualche testata nelle ultime ore ha tirato fuori dal cilindro la cosiddetta frigo tax, una “tassa” (chiamiamola così per comodità) applicata alle bibite da frigo all’interno dei supermercati. Nello specifico il tutto è partito da Roma, dove un supermercato vende a un prezzo maggiorato (si parla di una ventina di centesimi) le bevande fresche, conservate all’interno di frigoriferi, più care rispetto alle controparti a temperatura ambiente.

La "frigo tax" colpisce Roma, aranciata venduta a 20 centesimi in più perché fresca

Per attenerci al fatto di cronaca raccontato, presso la Conad di via Archimede un'aranciata che a temperatura ambiente costa 51 centesimi, alla cassa viene battuta a 71 centesimi (con tanto di maggiorazione segnalata sullo scontrino tramite una voce dedicata). Idem, conseguentemente, per le altre bevande, dall’acqua alla birra.

Bibite fresche con sovrapprezzo, la frigo tax sorprende tutti ma c’è sempre stata

Le bibite da frigo sono sempre costate di più

In poche ore ecco sul web articoli che denunciano quella che è stata ribattezzata come frigo tax, per l’appunto, cercando di sfruttare l’onda lunga delle polemiche legate a balzelli e rincari di cui abbiamo già ampiamente parlato nelle scorse settimane. A ben vedere, però, a parte la ricerca continua e spesso stucchevole di inutili polemiche, quella della frigo tax non è una notizia che deve sorprenderci. Semplicemente perché, di fatto, il sovrapprezzo in questione è sempre esistito. Dove sta la novità? Non era stato ribattezzato in questo modo e, soprattutto, e non era di moda spiattellare sul web i prezzi maggiorati dei beni acquistati. Ma le bevande fresche le abbiamo sempre pagate un po' di più rispetto a quelle a temperatura ambiente.

"Frigo tax"? Le bibite fresce sono sempre costate di più

A qualcuno, noi compresi, questa tassa frigo quindi non sorprende, semplicemente perché in qualche modo c’è sempre stata, è sempre esistita. Da tempo acquistare al supermercato, ma anche al bar, una bevanda prelevata dal frigo in tantissimi casi è sempre costato qualche centesimo in più rispetto allo stesso prodotto da scaffale.

Bibite fresche con sovrapprezzo, la frigo tax sorprende tutti ma c’è sempre stata

Bibite da frigo più care per coprire le spese energetiche

Qualcuno ci avrà sicuramente fatto caso ed è un aspetto del tutto comprensibile: basti pensare alle spese derivate dal mantenere acceso un frigorifero, la “tassa” serve sostanzialmente per coprire i consumi elettrici, a maggior ragione negli ultimi mesi di fronte a rincari continui delle utenze. La differenza dove sta? Dove nasce la polemica? Semplicemente prima (ma probabilmente anche oggi nella maggior parte dei supermercati) in cassa veniva battuto direttamente il prezzo finale del prodotto, mentre ora (come accade nel punto vendita di Roma) c’è una voce dedicata sullo scontrino con la maggiorazione segnalata. Da verificare, e questo sarebbe un altro discorso, se il sovrapprezzo fosse stato eventualmente e preventivamente segnalato al cliente, magari con un avviso apposto sul frigo. 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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