Il commento più duro è stato quello del vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio. «I vigliacchi delinquenti che hanno distrutto il campo di riso in provincia di Pavia, dove era in corso la sperimentazione della Tea, non si illudano: la ricerca non si fermerà!» Ma tutto il mondo istituzionale e rurale ha espresso indignazione dopo che un campo sperimentale di riso Tea, ospitato nell’azienda Cascina Erbatici a Mezzana Bigli (Pv), è stato completamente distrutto da ignoti che, dopo aver manomesso la telecamera di sorveglianza e divelto la rete metallica di protezione, hanno tagliato e sradicato le piantine.

Vvandali distruggono campo sperimentale di riso Tea in Lomellina
Riso, che cosa è Tea (Tecniche di evoluzione assistita)
Le Tea (Tecniche di evoluzione assistita), grazie al miglioramento genetico (non Ogm) permettono di ottenere piante più resistenti alle malattie e più adatte ad affrontare anche gli effetti del cambiamento climatico, riducendo l’uso di pesticidi e fitofarmaci e razionalizzando l’impiego di acqua.
La Lombardia aveva avviato proprio a Mezzana Bigli la prima sperimentazione dell'Università degli Studi di Milano di queste tecniche, per testare la risposta delle piante al fungo responsabile della malattia nota come “brusone”.
Le reazioni alla distruzione del campo di riso Tea
«Non parliamo - commenta l'assessore regionale all'agricoltura, Alessandro Beduschi - di atto vandalico. Si tratta di un gesto criminale, che compromette una sperimentazione che per primi in Italia eravamo riusciti ad avviare con uno sforzo politico importante e unendo le migliori competenze scientifiche sulla materia. Non ci sono commenti per condannare il gesto di chi, pensando di distruggere un piccolo campo di 28 metri quadri, ha bloccato anni di studi che finalmente potevano essere applicati in concreto. Detto che ovviamente questo gesto incivile non ci fermerà è chiaro che verranno subito presentate le denunce del caso perché si possa fare chiarezza sull’accaduto».
Costernazione anche da parte del mondo accademico. «Assistiamo - sottolinea Maria Pia Abbracchio, pro rettrice vicaria della Statale di Milano con delega al coordinamento e alla promozione della ricerca - a un rigurgito di violenza oscurantista e antiscientifica che come Università Statale non abbiamo alcuna intenzione di tollerare. Questo episodio causa un danno incalcolabile non solo alla ricercatrice coinvolta, non solo al suo progetto, ma all’intera comunità scientifica e ai cittadini tutti che sono i primi portatori di interesse del lavoro svolto dal nostro ateneo. Il lavoro dei nostri scienziati, il loro obiettivo di sviluppare una coltivazione maggiormente sostenibile e a beneficio di tutti riprenderà e proseguirà con convinzione e impegno anche maggiori». Una sperimentazione che aveva visto protagonista dopo anni di prove in laboratorio, i professori Vittoria Brambilla e Fabio Fornara. «Il campo sperimentale RIS8imo - ricordano i professori dell’Università degli Studi di Milano e responsabili della ricerca - era stato sviluppato con le Tecniche di evoluzione assistita (Tea) alla Statale , con l’obiettivo di contribuire ad abbattere l’impiego di fungicidi, nell’ottica di un’agricoltura sostenibile e di qualità, un’innovazione necessaria per affrontare le sfide dell’agricoltura di oggi e di domani. Come scienziati pubblici esprimiamo sconcerto e tristezza per aver subito una violenza ingiustificata, frutto di oscurantismo e pulsioni antiscientifiche».