La Legge di Bilancio 2025 ha disposto un nuovo rinvio per l’entrata in vigore di Plastic Tax e Sugar Tax, le due imposte introdotte per la prima volta con la Legge di Bilancio 2020 (n. 160/2019) e da allora più volte posticipate. Secondo il testo approvato, l’applicazione delle due misure fiscali è ora prevista per il 1° gennaio 2027. Il tributo sulla plastica monouso sarebbe dovuto entrare in vigore il 1° luglio 2026, mentre la tassa sulle bevande edulcorate e zuccherate era programmata per il 1° gennaio 2026. Entrambe sono state rinviate di un ulteriore anno, accogliendo le richieste delle imprese dei comparti coinvolti, come sottolineato anche dal Sole 24 Ore.

Sugar e Plastic Tax sono state di nuovo rinviate
Sugar Tax: cosa prevede e chi colpisce
La Sugar Tax (letteralmente “tassa sullo zucchero”) mira a disincentivare il consumo di bevande zuccherate, promuovendo scelte alimentari più salutari. In base alla normativa italiana, l’imposta riguarda bevande analcoliche con zuccheri aggiunti o edulcoranti artificiali, incluse cole, aranciate, limonate, tè freddi, energy drink, succhi industriali e acque aromatizzate. Rientrano inoltre nel campo di applicazione anche bevande a base di latte o cereali (come orzo, avena o riso) se addizionate con zuccheri o dolcificanti. Questo significa che anche prodotti “light” o “senza zucchero” possono essere soggetti alla tassazione, se contengono edulcoranti artificiali.
Assobibe: decisione saggia
Le associazioni di categoria hanno accolto positivamente la notizia del nuovo rinvio. Assobibe, che rappresenta le imprese del settore delle bevande analcoliche in Confindustria, ha commentato attraverso il presidente Giangiacomo Pierini: «Siamo grati al Governo che si è impegnato nel posticipo di un anno di Sugar Tax e Plastic Tax, una doppia tassazione che colpiva in stereo il comparto delle bevande analcoliche».

Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe
Pierini ha aggiunto: «Questo risultato è frutto di un ascolto attento delle esigenze di un settore che contribuisce alla crescita del Paese e alla valorizzazione del Made in Italy. L’auspicio è che questi dodici mesi permettano un dialogo costruttivo che porti alla definitiva cancellazione di imposte riconosciute come inefficaci sia dal punto di vista sanitario sia economico».
Federalimentare: rinvio utile a imprese e famiglie
Sulla stessa linea anche Federalimentare, che ha espresso soddisfazione per la decisione del Governo. Il presidente Paolo Mascarino ha dichiarato: «Il nuovo rinvio di Plastic Tax e Sugar Tax è un’ottima notizia per le imprese italiane e in particolare per il settore agroalimentare. Di questo rinvio si avvantaggeranno anche le famiglie, che non dovranno far fronte all’aumento di prezzo di numerosi beni di consumo».

Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare
Mascarino ha evidenziato che, diversamente dal passato, il rinvio non è di pochi mesi ma di un intero anno: «Ciò dà respiro alle imprese, che per mesi hanno lavorato con una spada di Damocle sulla testa. Speriamo che questo tempo consenta di lavorare per superare definitivamente provvedimenti decisi da altri governi».
Critiche e prospettive per le due tasse
Secondo Federalimentare, le due imposte non sarebbero solo onerose ma anche inefficaci. «La Plastic Tax non garantirebbe la sostituzione della plastica con materiali più sostenibili, né incentiverebbe attività di riciclo, settore in cui l’Italia è già leader in Europa», ha spiegato Mascarino. Riguardo alla Sugar Tax, il presidente ha aggiunto: «Ridurrebbe il consumo calorico in modo irrisorio, senza impatto reale su obesità o salute pubblica. È una misura che si basa su un approccio semplicistico e non scientifico, che demonizza singoli nutrienti invece di promuovere stili di vita equilibrati e attività fisica».
Le imprese del settore auspicano che il 2026 diventi un anno utile per riformulare le politiche fiscali su sostenibilità e salute pubblica, privilegiando incentivi e investimenti in ricerca rispetto alle imposte sui consumi. Il rinvio deciso dal Governo rappresenta dunque una pausa di riflessione in un percorso normativo complesso, in attesa di una valutazione complessiva sull’efficacia delle tasse ambientali e sul loro reale impatto economico.