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Pizza, un rito quotidiano: il 65% degli italiani la mangia ogni settimana

Tra il 2019 e il 2024 gli italiani “pizza-lover” sono diventati più consapevoli e curiosi: la pizza non è più solo un rito sociale, ma anche momento di relax, coccola o sperimentazione

 
25 novembre 2025 | 08:30

Pizza, un rito quotidiano: il 65% degli italiani la mangia ogni settimana

Tra il 2019 e il 2024 gli italiani “pizza-lover” sono diventati più consapevoli e curiosi: la pizza non è più solo un rito sociale, ma anche momento di relax, coccola o sperimentazione

25 novembre 2025 | 08:30
 

Gli italiani amano la pizza e negli ultimi anni il loro rapporto con questo piatto simbolo di convivialità è cambiato profondamente. Tra il 2019 e il 2024 i consumi sono cresciuti sia in pizzeria sia a domicilio, con un boom del delivery, diventato rituale di coccola e relax. I pizza-lover moderni sono più informati, curiosi e attenti alla qualità degli ingredienti, privilegiando prodotti di filiera e impasti leggeri. La Margherita resta la preferita, ma cresce l’interesse per pizze creative e personalizzate. La pizza mantiene la sua dimensione sociale, ma si evolve anche come momento di sperimentazione gastronomica e piacere individuale.

Pizza, un rito quotidiano: il 65% degli italiani la mangia ogni settimana

Il 65% degli italiani mangia pizza almeno una volta a settimana

L’evoluzione del pizza lover italiano: dal consumo occasionale a un appuntamento atteso

Secondo l’analisi di Giusy Ferraina nel volume Pizza(re) Connection (Dario Flaccovio Editore), il profilo del consumatore di pizza è profondamente cambiato negli ultimi anni. Dal 2019 al 2024, il consumo di pizza in Italia è cresciuto costantemente e i consumatori mostrano maggiore attenzione alla qualità, agli ingredienti e all’esperienza complessiva. Se in passato il consumo di pizza era spesso improvvisato, oggi molti “pizza-lover” pianificano la loro visita in pizzeria. La scelta del locale diventa un’occasione per scoprire nuovi sapori e stili. Ferraina sottolinea come il pubblico sia più informato, curioso e desideroso di vivere la pizza come esperienza gastronomica consapevole.

Convivialità sì, ma anche pausa rigenerante

La dimensione sociale della pizza resta centrale, soprattutto tra Gen Z e Millennial. Per loro, la pizza è sinonimo di aggregazione, relax e libertà. Molti associano pizza e birra come abbinamento perfetto per esprimersi senza filtri. Contemporaneamente, la modalità delivery ha guadagnato rilevanza diventando un rituale domestico: ordinare pizza è percepito come un gesto di cura, una coccola e una pausa rigenerante, permettendo di gustarla in un’atmosfera calda e spontanea.

Pizza, un rito quotidiano: il 65% degli italiani la mangia ogni settimana

Il volume Pizza(re) Connection di Giusy Ferraina

Durante i lockdown, molti italiani hanno riscoperto il piacere della cucina casalinga e hanno maturato una maggiore consapevolezza gastronomica. La pizza, anche ordinata a domicilio o cucinata a casa, ha assunto un valore simbolico, rappresentando resilienza, piacere condiviso e autenticità. Oggi la pizza si consuma in pizzeria come esperienza sensoriale ed emotiva, nello street food per un consumo rapido e informale, in asporto per portarla a casa o al lavoro, e in delivery per coniugare comodità e qualità. La soddisfazione del consumatore dipende non solo dal prodotto, ma anche da velocità, varietà, servizio digitale e facilità d’ordine.

Dati chiave su pizzerie e consumi

Nel 2024 in Italia ci sono 49.480 pizzerie con servizio al tavolo; considerando tutte le attività specializzate nella pizza, il numero supera 121.000 (dato 2021). Il 98% degli italiani mangia la pizza, il 65% almeno una volta a settimana, il 40% due volte e il 13% fino a quattro volte a settimana. L’83% la consuma a cena, con un picco nei weekend, e una quota analoga la preferisce in compagnia, sebbene tra i giovani di 18–34 anni sia comune gustarla anche da soli. Ogni anno in Italia si producono circa 2,7 miliardi di pizze, con un fatturato annuo superiore a 15 miliardi di euro e circa 200.000 persone impiegate nel settore.

La Margherita resta la pizza più scelta dagli italiani, seguita da Diavola, Bufalina, Quattro Formaggi, Capricciosa, Vegetariana, Quattro Stagioni, Napoli e Prosciutto Cotto e Funghi. La pizza personalizzata, realizzata con ingredienti variabili a seconda del momento, viene scelta dal 10% dei consumatori, una percentuale che sale al 16% tra i giovani. La pizza rossa prevale su quella bianca, e la versione a impasto basso è preferita rispetto a quella più alta. Il cornicione sottile è preferito dal 47% degli italiani, mentre le scelte sugli impasti restano principalmente tradizionali. La forma tonda continua a essere dominante, e cresce l’attenzione a ingredienti di filiera, Made in Italy e impasti leggeri, con disponibilità a spendere di più per qualità e consapevolezza.

Una pizza in trasformazione

La pizza continua a essere simbolo di convivialità, ma per molti italiani rappresenta anche un momento di relax personale. I pizza-lover moderni sono più informati, curiosi e attenti all’innovazione pur restando legati ai sapori tradizionali. Le pizzerie devono quindi dialogare con questi nuovi consumatori, offrendo varietà, qualità e un’esperienza che vada oltre il semplice pasto.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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