Visibilità ardua da conquistare quando si è striscia di territorio circondata dall’area archeologica più famosa al mondo - e stiamo parlando di Pompei - e da uno dei luoghi più belli e affascinanti del Creato, la Penisola sorrentina. E allora? E allora siamo a Stabia, che ufficialmente ha da chiamarsi Castellammare di Stabia (Na), ventre del piccolo golfo omonimo, a sua volta inglobato nel Golfo di Napoli, cerniera tra la fascia vesuviana e la Penisola Sorrentina. Da nord a sud, Stabia è subito dopo Pompei (che non ha sbocco a mare) e subito prima di Vico Equense, gate settentrionale della Penisola sorrentina.

Vista su Castellamare di Stabia (Na) con il Vesuvio sullo sfondo
L’Ager Stabiano: densità, produzioni e risorse di un territorio vivo
Stabia è città popolosa (62mila abitanti) e laboriosa. Stabia è centro dell’Ager Stabiano, che include anche i comuni di Agerola, Casola di Napoli, Gragnano, Lettere, Pimonte, Sant’Antonio Abate e Santa Maria La Carità. In totale, nell’Ager Stabiano vivono all’incirca 144mila persone: è territorio tra i più densamente popolati in Europa. Quanto fervore. Agerola è punto di partenza del Sentiero degli Dei, nonché area vocata alla produzione del Provolone del Monaco Dop. Gragnano è la città della pasta: Pasta di Gragnano Igp. Siti archeologici, ovviamente minori laddove comparati a Pompei, sono disseminati nell’Ager Stabiano. Ma questo territorio non può solo sopravvivere come fornitore silente di servizi a basso valore aggiunto e di manodopera a beneficio delle suddette due aree importanti (Pompei e Penisola sorrentina): ha risorse sue, ben solide, sebbene ancora poco valorizzate, per vivere più che dignitosamente.
Identità stabiane: il progetto condiviso per valorizzare l’area
Ne sono ben consapevoli sette realtà associative del territorio: Associazione antica necropoli di Stabia, AssoDiporto, Condotta Slow Food Penisola sorrentina e Capri, Consorzio produttori Penisola sorrentina Dop, Fondazione Monti Lattari, Comitato Borgo Antico di Stabia e Cento per Stabia. Costoro hanno dato vita a Identità stabiane, un comitato di associazioni, per promuovere aziende, eventi, cultura e tradizioni locali. Alla guida c’è Luisa Del Sorbo, amministratrice della società By Tourist e manager dello Stabia Main Port, che ricopre il ruolo di presidente e coordinatrice.

«Identità stabiane è un comitato aperto - spiega Del Sorbo - al quale possono aderire associazioni dotate di certificazione antimafia, Durc (Documento unico di regolarità contributiva) e di un curriculum che attesti l’attività svolta negli ultimi due anni. Professionalità, etica e forte legame con il territorio sono requisiti fondamentali». L’obiettivo è ambizioso: sostenere le piccole imprese locali, rilanciare eventi storici, valorizzare produzioni identitarie e costruire un calendario annuale di appuntamenti capace di presentare l’Ager Stabiano come un’unica destinazione turistica, anche attraverso la partecipazione alle principali fiere internazionali del turismo e del gusto. Previsti gruppi di ricerca e consulenti per intercettare incentivi economici destinati ai settori del commercio e dell’agricoltura, oltre ad approfondimenti socioculturali su tradizioni secolari a rischio di scomparsa.

Il logo di Identità stabiane
«Avvieremo a breve incontri con le amministrazioni comunali e gli enti pubblici per lavorare in sinergia sullo sviluppo turistico e commerciale dell’area» aggiunge Mariella Verdolina, presidente della Fondazione Parco dei Monti Lattari e tesoriera del Comitato. Un ruolo centrale sarà riservato ad agricoltura, storia, archeologia e mare, con un’attenzione particolare alla tutela ambientale e al turismo sostenibile. «La riscoperta dei borghi e delle nostre radici - conclude Del Sorbo - sarà il cuore del progetto Identità Stabiane». Stante la competenza, la passione e il talento di quanti si accingono a cimentarsi nell’intrapresa, non si può non essere ottimisti.