Il riconoscimento della cucina italiana come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità Unesco conferma il ruolo centrale della gastronomia nel definire l’identità culturale del Paese e la sua attrattività internazionale. In questo contesto, il report di Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico (AITE), dal titolo “La Cucina Italiana: evoluzione degli acquisti, cambiamento dei consumi e nuovi modelli di socialità”, fornisce una fotografia dettagliata della percezione della cucina italiana da parte dei turisti stranieri, esplorando piatti, specialità regionali e destinazioni gastronomiche.

Pizza e pasta restano le preferenze gastronomiche dei turisti stranieri
Secondo la Garibaldi, «L'indagine mette in luce un panorama in continua trasformazione, con alcune conferme circa i piatti riconosciuti a livello globale come simbolo di italianità, dove emergono anche nuove destinazioni e narrazioni regionali capaci di conquistare l'immaginario internazionale». Il report evidenzia quindi come la cucina italiana non sia solo un insieme di ricette, ma un vero e proprio patrimonio culturale e identitario, in grado di trasmettere valori, storia e legame con il territorio.
Pizza e pasta: simboli globali della gastronomia italiana
La cucina italiana mantiene un forte riconoscimento internazionale, dominata da due icone indiscusse: pizza e pasta. La pasta gode di grande notorietà in Svizzera, Austria e Francia, mentre la pizza domina in Francia (71%), Austria (67%) e Svizzera (60%), sebbene abbia un impatto minore in Regno Unito e USA.
Tra le specialità più conosciute:
- Spaghetti: Austria 22%
- Lasagne: Svizzera 28%, Regno Unito 17%
- Carbonara: Svizzera 18%
- Bolognese: Regno Unito 9%
- Risotto: Svizzera 10%, Francia 7%
- Tiramisù: Francia 12%
- Gelato: Austria 11%
Queste differenze delineano un mosaico di percezioni nazionali: i Paesi di lingua tedesca valorizzano le icone più tradizionali; Regno Unito e USA seguono una visione standardizzata, influenzata dalla cucina italo-americana mentre la Francia mostra un approccio più gastronomico, attento alla varietà dei piatti e ai valori culturali ad essi associati.
La cucina italiana come patrimonio di gusto, identità e qualità
Oltre il 90% degli intervistati in Austria, Francia e Svizzera associa almeno un aggettivo positivo alla cucina italiana. Gli austriaci privilegiano termini come “delizioso” e “tradizionale”, i francesi sottolineano “autenticità”, “ricchezza” e “valore culturale”, mentre gli svizzeri evidenziano “varietà”, “qualità” e “naturalità”.

La cucina italiana riceve valutazioni positive dal 90% degli intervistati all'estero
Queste percezioni confermano il ruolo della gastronomia italiana come strumento di attrattività turistica e mezzo per rafforzare l’identità culturale del Paese, capace di coniugare gusto, storia e senso di appartenenza. La cucina diventa quindi anche un driver economico, incentivando i flussi turistici e la conoscenza dei territori.
Le destinazioni enogastronomiche più riconosciute a livello internazionale
Il report evidenzia come alcune regioni italiane catturino gran parte dell’immaginario dei turisti stranieri, pur emergendo nuove mete in grado di arricchire il panorama del turismo enogastronomico.
- Toscana: leader nella notorietà internazionale, con il 38% in Svizzera, 27% in Austria, 24% negli USA e 21% in Germania. L’immagine toscana è legata a paesaggi rurali, vini di qualità e cucina tradizionale, rappresentando un modello di autentica italianità.
- Roma: simbolo di storia, ospitalità e convivialità mediterranea, con picco in Francia (29%) e valori elevati negli USA (20%).
- Sicilia: riconosciuta tra il 12% e il 15% dei turisti, grazie alla forte identità regionale e ai prodotti tipici.

La Toscana resta una regione particolarmente conosciuta e ambita dal turismo internazionale
Oltre alle destinazioni consolidate, emergono sfumature a livello nazionale:
- Germania: Sud Tirolo/Dolomiti 11%, dove natura e gusto si fondono in esperienze autentiche.
- Francia: Napoli 15% associata alla pizza, Venezia 12-13%.
- Regno Unito: prevalenza di Roma, Toscana e Sicilia, con un terzo del campione senza meta specifica.
- Svizzera: preferenze più diffuse, includendo Piemonte, Puglia e Campania, a testimonianza di una conoscenza più ampia del territorio gastronomico.
Tra le mete emergenti spiccano sicuramente:
- Puglia: 10% in Francia, 8% in Svizzera.
- Langhe e Franciacorta: territori del vino del Nord, apprezzati nei mercati più maturi e sensibili al turismo esperienziale.
L’Italia del gusto: pluralità e valorizzazione territoriale
Toscana, Roma e Sicilia rimangono colonne portanti dell’immaginario internazionale, ma l’emergere di nuove regioni dimostra come l’Italia del gusto stia raccontando la propria identità enogastronomica attraverso territori distinti, autenticità locale e produzioni di eccellenza.
Questa pluralità rappresenta una risorsa strategica per il turismo enogastronomico, capace di attrarre viaggiatori interessati a esperienze autentiche, legami con i produttori locali e un’immersione nelle culture regionali italiane. La cucina italiana diventa quindi un driver culturale ed economico, in grado di valorizzare le filiere agroalimentari e le destinazioni turistiche, consolidando il ruolo del Paese come leader globale nel settore enogastronomico.
Nuove narrazioni regionali e impatto sul turismo internazionale
Il report evidenzia come i turisti stranieri non si limitino a riconoscere solo i piatti simbolo, ma siano sensibili anche alle narrazioni regionali e alle storie dei territori. Le regioni del Nord come Langhe e Franciacorta attraggono viaggiatori interessati a esperienze enologiche di qualità, mentre Puglia e Campania guadagnano notorietà grazie ai prodotti tipici e alle tradizioni locali.
Questa diversificazione consente di ampliare l’offerta turistica e di rafforzare la percezione della cucina italiana come patrimonio culturale globale, andando oltre le icone universali come pizza e pasta e includendo esperienze autentiche, conoscenza dei produttori e connessione con il territorio.
La cucina italiana come leva culturale ed economica
Il report di Roberta Garibaldi conferma come la cucina italiana sia un elemento centrale dell’attrattività internazionale del Paese. La percezione positiva dei piatti, la notorietà di alcune regioni simbolo e l’emergere di nuove mete confermano che l’Italia del gusto si sta raccontando in modo sempre più articolato, valorizzando non solo prodotti e ricette, ma anche territori, paesaggi e tradizioni.

Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico (AITE)
In questo contesto, il turismo enogastronomico si conferma come leva strategica di sviluppo economico e culturale, capace di attrarre viaggiatori alla ricerca di autenticità e di consolidare il ruolo della cucina italiana come patrimonio culturale immateriale riconosciuto a livello mondiale.